L'Accademia Carrara di Bergamo presenta nella sua sede temporanea le scoperte e i restauri che negli ultimi anni hanno coinvolto le celebri opere di Sandro Botticelli conservate nella sua collezione, tra cui il Vir dolorum (Cristo Dolente) ora in cerca del suo pendant raffigurante la Mater Dolorosa di cui si sono perse le tracce a San Pietroburgo all'inizio del '900.
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Mentre la monumentale sede neoclassica dell’Accademia Carrara di Bergamo è in restauro, l’esposizione della selezione maggiore delle sue raccolte, allestita dal 2008 nel Palazzo della Ragione di Bergamo Alta, lascia il posto a una nuova rassegna che ripercorre quella storia collezionistica che, inaugurata alla metà del XVIII secolo dal conte Carrara e tutt’oggi viva, fa ancora oggi della Pinacoteca un unicum nel panorama museale europeo.
Per tutta l’estate fino all’autunno, l’Accademia Carrara di Bergamo presenta nella sua sede temporanea
di Palazzo della Ragione, nel cuore di Bergamo Alta, le scoperte e i restauri che negli ultimi anni
hanno coinvolto le celebri e preziose opere di Sandro Botticelli conservate nella sua collezione,
tra cui l’intenso Vir dolorum (Cristo Dolente), recentemente restituito alla mano del maestro toscano e
ora in cerca del suo pendant raffigurante la Mater Dolorosa di cui si sono perse le tracce a San
Pietroburgo all’inizio del Novecento.
L’eccezionale “terna” di dipinti è sintesi ad alto livello del percorso di Botticelli, dal primo
periodo del Ritratto di Giuliano ai due versanti tematici, sacro e profano, del Cristo dolente e
della Storia di Virginia.
Intitolata Sandro Botticelli ‘persona sofistica’ (così Vasari nelle sue Vite definisce il pittore per la sua
natura inquieta, stravagante e incontentabile), la mostra curata da Maria Cristina Rodeschini presenta
dunque il notissimo Ritratto di Giuliano de’ Medici (1478 – 1480, tempera e olio su tavola, cm 60 x
41), la tavola raffigurante la Storia di Virginia (circa 1500 – 1510, tempera e oro in conchiglia su
tavola, cm 83 x 165), e il «nuovo» Botticelli dell'Accademia Carrara, idealmente riunito al suo
pendant, andato perduto.
Opera dal forte impatto emotivo e dagli effetti luminosi e cromatici di grande raffinatezza, il Cristo
dolente (1495 – 1500, tempera e oro su tavola, cm 47 x 32), a lungo trascurato dalla critica, di recente
è stato definitivamente attribuito a Botticelli. L’opera, restaurata da Carlotta Beccaria nel 2010 per
essere esposta nella mostra dedicata all’artista al Museo Poldi Pezzoli di Milano, rappresenta un chiaro
esempio del tardo stile del maestro, in cui la ricerca di drammaticità ed espressività e il forte carattere
mistico e pietistico costituisce un richiamo alla spiritualità savonaroliana della fine del XV secolo.
Le ricerche condotte da Andrea Di Lorenzo hanno ricostruito l’intricata vicenda che ha visto il Cristo
separarsi dalla Mater Dolorosa con la quale costituiva un dittico destinato al culto privato che nella
mostra bergamasca è “virtualmente” riunito all’opera perduta, finora mai segnalata nel catalogo
dell’artista.
Come le altre opere di Botticelli conservate nella Pinacoteca, il Cristo dolente giunse nelle raccolte della
Carrara dalla donazione del grande storico dell'arte Giovanni Morelli, che lo aveva acquistato a Firenze.
In seguito, la tavola raffigurante la Vergine entrò a far parte della collezione della Granduchessa Maria
di Russia, figlia dello zar Nicola I, ma se ne perderanno le tracce dal 1913, anno in cui è esposto
all’Ermitage di San Pietroburgo. La riproduzione della Mater dolorosa pubblicata nel raro catalogo di
questa mostra (dove si citano anche le misure, del tutto coincidenti con quelle del suo pendant
conservato a Bergamo) costituisce l'ultima traccia dell'opera, oggi considerata perduta, ma ha
consentito di riunire idealmente due opere destinate a completarsi.
La mostra prosegue poi con la presentazione del restauro del ritratto del giovane Giuliano de’
Medici, fratello minore di Lorenzo il Magnifico, morto nel 1478 nella Congiura dei Pazzi che tentò di
porre fine all’egemonia della famiglia medicea.
L’intrigo segue il giovane - qui azzimato in camicia bianca, giornea e zuppone - oltre la morte e ancora
oggi pone l’opera al centro del dibattito: tra le varie copie del suo ritratto realizzate da Botticelli, non si
riesce a identificare il prototipo - la versione conservata a Washington, ricca di dettagli, o quella
conservata a Berlino, dal modellato più morbido? - e la fonte di ispirazione. Quello che è certo è che si
tratta di un ritratto commemorativo.
Il dipinto è stato oggetto di un delicato intervento conservativo, sostenuto da Italia Nostra-sezione di
Bergamo ed eseguito da Carlotta Beccaria per la superficie pittorica e da Roberto Buda per il supporto
ligneo i quali, con la direzione di Amalia Pacia della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di
Milano, si sono occupati non solo del restauro pittorico, ma prima ancora nel recupero del supporto,
con la rimozione della rigida “parchettatura” applicata in precedenti interventi che aveva causato sulla
tavola pericolose fenditure, la maggiore delle quali attraversava l’occhio e il naso scendendo fino alla
veste.
Il dipinto raffigurante la Storia di Virginia, infine, che ha il suo pendant nella Storia di Lucrezia
conservato all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, era parte integrante di una spalliera,
manufatto molto diffuso nell’ultimo quarto del Quattrocento. Riprendendo la vicenda narrata dallo
storico Tito Livio, Botticelli rappresenta gli episodi cruciali della triste storia della giovane Virginia: il
rapimento da parte del capo dei decemviri Appio Claudio e del suo legato Marco Claudio, la morte per
mano del padre nel tentativo di salvarne l’onore, e la rivolta popolare che ne scaturì. Le vicissitudini di
Virginia, come quelle di Lucrezia, divennero chiaro esempio di castità e fedeltà, spesso raffigurate nei
forzieri nuziali, fino a diventare allegorie adottate dall’Umanesimo civile italiano. L’analisi stilistica
dell’opera spinge a collocarla tra il 1496 e il 1500, quindi durante l’ultima attività di Botticelli, coadiuvato
dai suoi collaboratori.
In questa occasione si presenta anche il restauro dell’opera, eseguito nel 2000 da Rossella Lari con la
direzione di Emanuela Daffra della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di Milano, nell’ambito del
progetto “Restituzioni“ della banca Intesa Sanpaolo.
Come è consuetudine in occasione delle iniziative che vedono l’Accademia Carrara collaborare con
Italia Nostra-sezione di Bergamo, gli interventi conservativi si integrano, poi, con l’approfondimento
storico critico nel quarto numero della collana “I Quaderni sul Restauro” (Lubrina Editore), con
introduzione di Maria Cristina Rodeschini e Serena Longaretti, testo critico e schede di Andrea Di
Lorenzo e relazioni di restauro di Carlotta Beccaria, Roberto Buda e Rossella Lari.
Il visitatore ha la possibilità di visitare la mostra accompagnato da una videoguida italiano/inglese
prodotta e offerta da M.I.D.A. Informatica, che approfondisce le opere, i loro contenuti e i contesti cui
fanno riferimento, attraverso immagini, video e testi di approfondimento a cura di Veronica Cicalò,
Lorenzo Madaro e Giulia Vetromile (studenti del Master in Museologia, Museografia, Gestione dei Beni
Culturali, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano). L'app, disponibile sia per iOS che per android,
si può scaricare gratuitamente sui propri dispositivi mobili, o in alternativa si può noleggiare la
videoguida direttamente in mostra.
Organizzazione: COBE Direzionale S.p.A.
Con il sostegno di:
Italia Nostra – Sezione di Bergamo
Fondazione Banca Popolare di Bergamo
FGS
M.I.D.A. Informatica
PRENOTAZIONI GRUPPI E VISITE GUIDATE: tel. +39 035 21 80 41, negli orari lunedì - venerdì ore 9-18
INFORMAZIONI: tel. 035.399677, negli orari di apertura della mostra
Immagine: Sandro Botticelli, Storia di Virginia, 1496 – 1500 ca, Tempera e oro in conchiglia su tavola, cm 83 x 165. Bergamo, Pinacoteca dell’Accademia Carrara
Ufficio stampa: B@bele Comunicazione
Barbara Mazzoleni tel. 320.8015469 info@babelecomunicazione.it
Anteprima per la stampa 25 luglio 2012, ore 12.00
Inaugurazione: 26 luglio 2012, ore 18.00
Accademia Carrara di Bergamo
Palazzo della Ragione piazza Vecchia Bergamo Alta
Orario estivo: da giugno a settembre - martedì - domenica 10-21; sabato sino alle 23.
Invernale: da ottobre a maggio - martedì - venerdì: 9,30-17,30; sabato e domenica: 10-18.
Biglietti
Intero: € 5,00; Ridotto e gruppi: € 3,00; Scuole, giovani card e family card: € 1,50
Agevolazione: Bergamo Card
Convenzione famiglie: Genitori biglietto intero, figli omaggio (fino a 18 anni compiuti)