Palazzo Fortuny
Venezia
S. Marco, 3958 (San Beneto)
041 2747607, 041 5200995 FAX 041 5223088
WEB
Quattro mostre
dal 30/8/2012 al 18/11/2012
tutti i giorni 10-18, la biglietteria chiude alle 17

Segnalato da

Fondazione Musei Civici Venezia




 
calendario eventi  :: 




30/8/2012

Quattro mostre

Palazzo Fortuny, Venezia

'Tutte le cose emergono dal nulla' documenta la ricerca di Franco Vimercati attraverso piu' di un centinaio di suoi scatti. Con la sua ultima collezione di oggetti, Annamaria Zanella va oltre le usuali tecniche dell'oreficeria. Maurizio Donzelli espone i disegni cangianti Mirrors, un'arguta riflessione sull'immaterialita' e sulla temporaneita' dell'immagine, affiancati da acquerelli, collage e installazioni. Di Beatrice Helg sono in mostra 22 fotografie di forme scultoree geometriche in sospensione.


comunicato stampa

Nell'ambito del programma "Autunno a Palazzo Fortuny"

Franco Vimercati
Tutte le cose emergono dal nulla

A cura di Elio Grazioli

La mostra documenta l’opera di Franco Vimercati (Milano 1940-2001) attraverso l’esposizione di oltre un centinaio di sue opere. Artista di grande rilevanza per il particolare cammino intrapreso nell’ambito della sperimentazione contemporanea, Vimercati è ancora oggi poco noto al grande pubblico. Attraverso gli anni Vimercati si è in particolare concentrato sulla ripresa fotografica di oggetti del suo quotidiano, infondendo loro un’anima e una magia particolari: trentasei bottiglie d’acqua, le liste di legno del pavimento, un barattolo, un vaso, un bicchiere… “dieci anni passati a fotografare solo una zuppiera… ”Concentrazione e serialità sono le caratteristiche peculiari del suo lavoro, che ricordano le preghiere in cui la ripetizione ininterrotta e quasi infinita della stessa parola la svuota del suo significato primario trasformandola in suono puro, creando un contatto diretto tra l’essere e il cosmo. In questa prospettiva l’attenzione ossessiva che Franco Vimercati rivolge a certi oggetti non è altro che un’illustrazione della sua ricerca della purezza dell’immagine.

Vimercati credeva che nella fotografia esistesse una possibilità che nella pittura o negli altri media artistici non era riscontrabile: precisione ed essenzialità e anche realtà, concretezza, mondo, lavoro. L’oggetto deve parlare da solo ed è la fotografia a farlo parlare, tanto quanto esso fa parlare la fotografia. E’ così che nelle sue opere l’oggetto guadagna il centro della scena ed è rispettato tanto quanto il medium, l’idea, senza sovraccarichi psicologici, né ideologici, né di altro genere.

Progetto di allestimento: Daniela Ferretti

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Annamaria Zanella
Oltre l’ornamento

A cura di Daniela Ferretti

Artista raffinata e mai banale, Annamaria Zanella presenta a Palazzo Fortuny un’ampia selezione delle sue creazioni più recenti. Ferro, rame, acciaio, vetro, legno, porcellana, carta, cemento e altro ancora sono le sue materie predilette. Le stesse materie che poi, attraverso ricordi, emozioni, pensieri e una straordinaria abilità tecnica, si trasformano in preziose forme e geometrie che raccontano frammenti della storia personale dell’artista, andando al di là della loro mera funzione di ornamenti.

Come Mariano Fortuny, non soddisfatto dai consolidati metodi di stampa e tintoria, fu innovatore, così Annamaria Zanella va oltre le usuali tecniche dell’oreficeria, e la sua ultima collezione, esposta al Museo Fortuny, ne è dimostrazione. L’artista crea un prodotto nuovo, punteggiato da esplosioni di colore, che diventa morbido e lucente come seta al tatto e agli occhi.

“Amo creare degli oggetti che stupiscono e che provocano emozioni grazie all’uso “democratico” dei materiali. Non sono oggetti da ostentare come simbolo del bello e del prezioso ma hanno una poetica sottile e definita in un microcosmo astratto”, afferma l’artista.

“Un gioiello contemporaneo non è forse una “perla” che nasce dalla coscienza interiore dell’artista-artigiano e che porta emozione a chi lo osserva e a chi lo indossa?”

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Maurizio Donzelli
Metamorfosi

A cura di Andrea Viliani

La mostra Metamorfosi prende le mosse dagli elementi poetici che Maurizio Donzelli ha sviluppato nella sua ricerca degli ultimi anni: il concetto del disegno, la rivelazione dell’immagine, l’ineluttabilità dell’osservatore nella definizione dell’opera, la relazione tra luce e colore.

Il disegno è lo strumento intellettuale e tecnico con il quale Donzelli mette a confronto la riflessione artistica e filosofica con i temi dell’immaterialità e la temporaneità dell’immagine, di trasfigurazione e trasformazione. Un altro strumento al quale Donzelli affida una funzione concettuale è lo specchio, inteso come lente di osservazione, alterazione e ridefinizione della percezione in una continua dinamica temporale.

In mostra sono esposti i disegni cangianti Mirrors, un’arguta riflessione sull’immaterialità e sulla temporaneità dell’immagine, affiancati da acquerelli, collage, installazioni. Sono esposti inoltre i recenti tappeti tessuti in Nepal, che trasferiscono la tematica del disegno nella dimensione orizzontale e sviluppano il concetto di specchio. Infine, sono presenti in mostra gli arazzi Jacquard prodotti a Gent nelle Fiandre che l’artista, realizzati appositamente per gli spazi di Palazzo Fortuny.

La mostra di Donzelli, ospitata nella casa/museo Fortuny, accentua la suggestione di un importante collegamento della cultura di “Venezia porta dell’Oriente”, luogo d’incontri e di scambi di saperi, di tecniche e manualità.

Progetto di allestimento: Daniela Ferretti e Maurizio Donzelli

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Béatrice Helg
Risonanze

Béatrice Helg, fotografa svizzera, da trent’anni concentra la sua ricerca artistica sullo spazio, la materia, la luce, la nozione del tempo e del divenire. Architetto dell’impalpabile, crea spazi monumentali, dove scultura, pittura, scenografia e soprattutto il contrasto tra luce e oscurità si fondono e compongono visioni di silenziosa meditazione.

Ben lontani dall’essere iperrealisti o narrativi, i lavori dell’artista rappresentano delle forme astratte, dei mondi luminosi. Più di ogni altra cosa nei suoi lavori la luce è la materia senza la quale l’opera non esiste.

Utilizzando dei materiali grezzi, recuperando lastre di metallo arrugginite o dei moduli di vetro dalla trasparenza incerta, o carta, l’artista costruisce nel suo atelier delle istallazioni dall’equilibrio precario. Queste forme scultoree, geometriche, appaiono nelle sue fotografie in sospensione, fuori dal tempo reale. Sovrapposizioni di piani, effetti di trasparenza, forme galleggianti da cui nasce la sensazione di un perpetuo muoversi, di risonanze.

“Risonanze” è la prima esposizione museale dell’artista in Italia e comprende una selezione di ventidue lavori fotografici a colori, di cui varie opere inedite create appositamente per Palazzo Fortuny

Coordinamento: Daniela Ferretti


Immagine: Maurizio Donzelli, Giardino, 2012, arazz jacquard, 133x117 cm / 196x136 cm, © Jean-Pierre Gabriel

Ufficio Stampa
Fondazione Musei Civici Venezia Tel. +39 041 2715911 press@fmcvenezia.it

Inaugurazione venerdì 31 agosto dalle 12 alle 20 (su invito)

Palazzo Fortuny
San Marco 3780 – San Beneto, Venezia
Orario: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (biglietteria 10.00 – 17.00);
Biglietti
Intero: 10 €
Ridotto: 8 €
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, titolari di MUVE Friend Card; titolari di Carta Rolling Venice; titolari Carta Giovani; possessori di Museum Pass (indipendentemente dal prezzo di acquisto); possessori di Venice Card Adult e Junior; è richiesto un documento
Gratuito portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino gruppi; Partner ordinari MUVE

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