Codici miniati: dalla Poesia Visiva al Cryptic Web. Di Vaccarone le poesie visive ed il collages degli anni '60, di Chen l'omaggio a "I nomi che non esistono". Due artisti diversi che combattono i codici linguistici disumanizzanti con la forza della poesia.
Due artisti uno italiano ed uno cinese, due formazioni artisticamente e culturalmente diverse, due generazioni tra loro lontane (Francesco Vaccarone è nato nel 1940 e Chen Gong nel 1984).
Di ambedue, poco più che ventenni, si documentano, in questa mostra al Castello di Portovenere, come denominatore comune, gli esiti della tensione creativa che appartiene ad una stagione della giovinezza ribelle per ogni generazione di artisti, assai spesso animata dal progetto di trasformazione e di rinnovamento della vita e dei linguaggi stessi che la simboleggiano.
Di Vaccarone le poesie visive ed il collages degli anni Sessanta; le opere che esponeva nel 1965 alla Carabaga di Genova alla prima mostra italiana della “poesia visiva” con autori come Bonito Oliva, Balestrini, Bueno, Isgrò, Jri Kolar, Miccini e Pignotti ed altri ; documenti di una stagione che lo vedeva impegnato nelle battaglie politiche e culturali dell’avanguardia sperimentale con il Gruppo Studio di Genova e con il Gruppo 63 di cui animò nella sua città, La Spezia, un memorabile convegno aperto da Umberto Eco nel 1966.
In una diversa temperatura storica e culturale anche Gong Chen dirige oggi le sue attenzioni creative al superamento delle categorie percettive e di pensiero determinate non tanto dalla tradizione quanto dall’innovazione continua della tecnica e dell’informazione che soffoca questo nostro mondo ed i suoi archetipi junghianamente intesi per lasciare spazio alle censure politiche praticate tecnologicamente dal suo stesso paese di origine su personaggi ed eventi sensibili a cui il giovane artista rende omaggio con il suo lavoro “I nomi che non esistono”.
Questo è oggi uno degli argomenti centrali del lavoro di Chen, come bene evidenzia Cristina Muccioli in un recente studio sui suoi I Ching.
Nei due autori il sistema dei codici linguistici disumanizzanti ed alienanti viene combattuto e minato con la forza della poesia che è per sua natura liberatoria e disvelante.
Paolo Asti
Francesco Vaccarone (La Spezia 1940). Dipinge da giovanissimo pur dedicandosi a studi classici e filosofici. Con l’atelier base alla Spezia ne apre altri a Genova(‘65), Roma(‘69), Milano(‘75), Stoccolma (‘90).Pittore, incisore, scultore svolge l’attività dalla fine degli anni‘50. Mostre in Europa, USA, America Latina, Egitto, in gallerie pubbliche e private. Invitato(1986) alla IX Quadriennale Nazionale di Roma nella sez. storica “Emergenze della ricerca artistica italiana dal 1950 al 1980”. Vinceil Premio Internaz. Do Forni a Venezia nel 1988.Il Palazzo dei Diamanti di Ferrara ordina sue esposizioni nel 1977 e nel 1990. Sul suo lavoro una vasta bibliografia e monografie degli storici dell’arte E. Carli 1973, F. Solmi 1977, C.L. Ragghianti 1986, M. Lavallèe ed E. Di Martino 1990, F. Barocelli 2004,Peter Frank e VCremolini 2011. Recenti esposizioni a cura del Comune di Rapallo (2009), del Parlamento Europeo Strasburgo (2010)del Camec della Spezia (2011-12)Nel 2011 è invitato alla Biennale Internaz.di Venezia nel Padiglione Italia. Per estese notizie bio-bibliografiche cfr. www.vaccarone.it
Gong Chen è nato a Shangai (Cina) nel 1984 Vive e lavora a Milano . Ha studiato al Liceo Artistico ed all’ Accademia di Belle Arti di Hangzhou (Cina) dal 2001 al 2006 , dal 2008 frequenta L’Accademia di Belle Arti di Brera . Nel 2011 ha vinto i Premi Bice Bugatti Club e “Panorama” a Portovenere (Sp) . Nel 2012 ha vinto il Premio Università Bocconi “Tra Stabilità e Crescita” Da quando è in Italia ha partecipato a numerose mostre collettive e nel 2012 una sua mostra personale si è svolta alla Galleria Arrivada, Coira, (Ch) www.chengong.org
Inaugurazione Sabato 28 Luglio ore 21,30
Castello Doria
via al Castello Portovenere (SP)