In occasione dell'apertura del suo nuovo studio romano, Emanuele Costanzo presenta una selezione di opere che propongono una panoramica del lavoro svolto a partire dal 1999.
Emanuele Costanzo
a cura di emanuela nobile mino
venerdì 16 maggio 2003 dalle 18,30
inaugurando il suo nuovo studio, l'artista presenta una selezione di opere
realizzate tra il 1999 e il 2003
In occasione dell'apertura del suo nuovo studio romano, Emanuele Costanzo
presenta al pubblico una selezione di opere che propongono una panoramica del
lavoro svolto a partire dal 1999. Un particolare risalto è dato ai lavori
recenti (2003) che si inseriscono nel suo percorso artistico, come nuove tappe
di una ricerca ampliata ma pur sempre improntata su una grande attenzione
all'immagine e, al tempo stesso, sull'utilizzo, in qualche modo incongruo,
dell'incisione (1).
Diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Roma, Costanzo ha sviluppato, durante
i suoi studi accademici, un personale reimpiego delle tecniche classiche
(incisione, pittura, fotografia) che, in un processo di sovrimpressione di una
pratica artistica sull'altra (l'incisione praticata sulla stampa fotografica),
porta alla compenetrazione di linguaggi diversi, che nella simultaneitÃ
ritrovano un sottile, ma inscindibile, legame. Abbinando alla velocità dello
scatto fotografico, la meticolosità del gesto richiesta dall'incisione, Costanzo
recupera il significato di "tempo" che ogni disciplina artistica sottintende
nella propria specificità . Il rallentamento che ne deriva conduce alla
definizione di spazio temporale che appare coincidere con quello fisico,
tangibile, della realtà . Quasi una necessità di fermare l'attimo, e
amplificarlo.
Gli scatti fotografici - su cui l'artista solo successivamente esegue
l'incisione - raffigurano luoghi di passaggio o spazi di "servizio" (dai bagni
pubblici e alle stazioni presenti nei primi lavori, ai garage e ai
sottopassaggi, dalla sala d'aspetto fino alla piscina o al salone del barbiere)
in cui la presenza umana è evidentemente bandita, ma inesorabilmente evocata
proprio, paradossalmente, dalla sua assenza. Un'ulteriore traccia di tale entitÃ
assente/presente è insita nella silhouette incisa, spesso infatti il profilo
rappresentato è quello di un oggetto legato a gesti quotidiani o privati (una
teiera, un dosatore di sapone, un forcipe, una borsa per l'acqua calda), che va
ad occupare il centro della rappresentazione cercando, non tanto l'incastro
visivo con l'architettura delle immagini fotografiche, quanto il più intimo
legame linguistico e concettuale che immediatamente possa sottolineare la
stretta comunicazione e la costante e reciproca invasione tra la sfera del
pubblico e quella del privato.
Questa idea di leggerezza e di interscambiabilità tra ambiti è inoltre suggerita
dalla costante presenza dell'acqua o di ambienti che ne evocano la probabile
presenza. Come anche dall'utilizzo del video che, più che costituire
un'esperienza artistica a se', appare come un'emanazione delle opere
fotografiche e serve a Costanzo solo a volte, al fine di rafforzare l'idea di
movimento e di dinamismo interno alle immagini raccontate, a partire dai primi
lavori, solitamente, su superfici bidimensionali (stampe fotografiche ricoperte
di colore alchidico ed incise o i "saponi", stampe digitali applicate a formelle
di gesso e ricoperte di resine trasparenti).
(1) L'incisione nasce infatti con l'intento di creare una matrice atta alla
riproduzione di un'immagine. In Costanzo tale pratica artistica non è utilizzata
a fini calcografici anzi, il suo impiego appare piuttosto contribuire ad
annullare il carattere di riproducibilità anche dell'immagine fotografica di
fondo.
Emanuele Costanzo è nato a Pesaro nel 1974. Dal 1992 vive e lavora a Roma. Ha
partecipato a numerose mostre collettive a Roma (Festa dell'Arte, Acquario
Romano, 1999; Ateliers, Galleria Comunale d'Arte Moderna (oggi Macro), 2000;
FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma, Galleria Oddi Baglioni, 2002; nel
resto d'Italia (Fuori Uso '99, Pescara, 1999; Centro Arti Visive - Pescheria,
Pesaro, 1999); e all'estero (Made in Rome, Santiago del Cile; Spalato).
emanuela nobile mino
Studio: Roma, viale di Valle Aurelia 92 - palazzina d1
metro valle aurelia - da via baldo degli ubaldi prima traversa a dx
per informazioni 338 6254424 - 347 8200252