Associazione Nove Terra di Ceramica
L'esposizione mette in luce il forte legame, a partire dal nome, che esiste tra i 5 componenti del gruppo - Marco Bolzenhagen, Andrea Dal Pra', Marco Maria Polloniato, Paolo Polloniato e Carlo Stringa - e il territorio in cui sono cresciuti e si sono formati.
MADEinNOVE è un gruppo attualmente composto da 5
persone: Marco Bolzenhagen, Andrea Dal Prà, Marco Maria
Polloniato, Paolo Polloniato e Carlo Stringa.
Il nome esiste da tempo, precisamente dall’agosto 2002, e
identifica un gruppo di amici da tempo accomunati dalla
passione per l'arte. Un nome programmatico, che pone l'accento
sulla provenienza e tutto quello che la storia del nostro pur
piccolo paese porta con sé. Niente campanilismi, ma
conoscenza e rispetto del passato sono valori indispensabili per
capire chi siamo e dove stiamo andando.
Singolarmente abbiamo avviato i nostri percorsi fin dalla metà
degli anni ’90 del secolo scorso, ma è stato nel passaggio al
terzo millennio che le nostre strade si sono incrociate in maniera
stabile. Nel corso dei primi anni “zero” siamo stati protagonisti e promotori di iniziative culturali
(SperimentARTI dal 2001 al 2005, etc.) atte a dare spazio non solo a noi, ma anche ad altri giovani
e altri gruppi dediti all’arte in tutte le sue forme. Anche se su binari distinti, siamo accomunati dalla
sperimentazione avviata nel campo della ceramica.
Riconosciamo infatti la tradizione novese, che ha dato vita ad un particolare connubio tra
artigianato e piccola industria, ma fortunatamente anche a forme di ricerca artistica riconosciuta a
livello internazionale. Mostre ed esposizioni, visite o lavoro in aziende, ma soprattutto il contatto
con ceramisti d’esperienza, sono il territorio umano con cui ci siamo confrontati. Qui siamo
cresciuti e abbiamo sviluppato quella spinta che, nata come passione per l’arte, s’è affinata sui
solchi già percorsi da altri, spesso uscendone con consapevolezza. Il nostro nome dichiara l’amore
per la terra, per le sue genti, ma senza lasciarsi abbindolare da inutili localismi.
Nell’occasione dell’esposizione che si terrà nell’ex Mulino Antonibon, luogo suggestivo ed
evocativo della tradizione locale, vogliamo rendere visibile agli occhi di amici e curiosi
quell’indefinito filo rosso che ci lega al paese. Un legame che non è dato solo dal medium scelto,
ma anche dall'essere curiosi e attenti a ciò che ci sta intorno.
Il catalogo che accompagnerà la mostra infatti, è stato concepito per dare una panoramica
ordinata e coerente ai lavori ed alle opere degli ultimi anni con uno sguardo d'insieme alle origini
del gruppo. Per la parte fotografica abbiamo il piacere e l'onore di vedere i nostri pezzi immortalati
in loco da Alberto Parise, fotografo professionista di Marostica, un amico che ha creduto nelle
nostre qualità e che ha messo a disposizione la sua sensibilità per fissare questo tempo. Potrebbe
sembrare inopportuno tirare in ballo concetti quali mondo o epoca globalizzati, ma il dato di fatto è
che oggi siamo ancor più interconnessi con il resto dal pianeta, da poterci confrontare pressoché in
diretta con la produzione artistica, industriale ed artigianale di ogni angolo del globo. Nel percorso
artistico di ricerca dei singoli componenti del gruppo la volontà di confronto e crescita con altre
realtà è stato presente fin da subito, consci che solo lo scambio di esperienze arricchisca
realmente. Ecco perciò l'intento di dare spazio al dialogo formale e informale con chi ci ha
preceduto, con chi sta seguendo percorsi paralleli ai nostri e con quanti incontreremo scoprendo di
volta in volta un valore aggiunto.
Tra i componenti del gruppo, che rimane ancor oggi un semplice gruppo informale, la poliedricità e
particolarità di ognuno si concatena in maniera naturale e quasi fisiologica alle dinamiche degli altri
Tutto ciò trova riscontro anche in ambito pubblico, specialmente nella proposta di performance
sperimentali di cotture ceramiche, ma anche nell'allestimento di ambienti o nello studio e
realizzazione di complementi urbani. Oggi diamo la nostra versione delle istanze maturate negli
anni anche rispetto a qualche generazione più vecchia di noi e intendiamo proseguire la ricerca
nell’ambito delle cotture sperimentali. In molte occasioni ormai abbiamo proposto la realizzazione
di sculture modellate in situ e cotte a legna: c’è ancora molto spazio per confrontarsi e imparare.
Anche per questo motivo abbiamo voluto mettere in programma nel corso dell'esposizione la
sperimentazione di un “forno a carta”, omaggio all'amico Alberto “Caba” Cavallini di Certaldo,
recentemente scomparso.
D’improvviso abbiamo già trent’anni e oltre, ma il viaggio e la nostra ricerca continuano.
Progetto Keramnemos, non sono solo parole
All'interno della mostra sarà inoltre presentato il primo video introduttivo al progetto “Keramnemos,
non sono solo parole”. Si tratta di chiacchierate informali con ceramisti di chiara fama o comunque
stimati e che il gruppo ha iniziato a video registrare. Grazie alla collaborazione con Michele
Reghellin, videomaker di Schio, abbiamo avviato questa serie di momenti di confronto dinanzi
all'obbiettivo della macchina da presa con il preciso intento di tenere una memoria di questo
presente. Non si tratta di documentari dedicati all'uno o all'altro ceramista, ne' di interviste in senso
stretto, ma del libero scambio creativo instaurato grazie alla familiarità ed alla stima che ci lega ad
alcuni personaggi del mondo ceramico nostrano. Il progetto è destinato a proseguire ben oltre i
confini del paese, cogliendo l'opportunità di muoversi ed incontrare altri artisti distintisi nel campo
ceramico. Nel corso del tempo la pubblicazione sui canali della rete: un'immagine in movimento di
chi siamo e dove stiamo andando.
MADEinNOVE: biografie 2012
MB – Marco Bolzenhagen (per gli amici: Zighi)
Classe 1979. Nato a Berlino, ma da tempo residente a Nove, vanta una eterogenea formazione
lavorativa in diverse aziende ceramiche del territorio. Anche grazie alle continue esperienze fatte
da autodidatta, padroneggia con destrezza gli smalti ceramici. Nelle sue opere è forte il richiamo
della natura espressa con cura certosina su piatti e ciotole, ma anche in quadri e lampade. Negli
ultimi anni ha approfondito con perizia l'uso degli smalti, arrivando a decorazioni che si estendono
su grandi pannelli modulari, piastre e mattonelle. Accanto a questi, ha iniziato a dare forma ad
opere plastiche apparentemente astratte ispirate al movimento o a concetti di spazialità, ma
sempre legati all'intima essenza dell'uomo e del suo divenire.
Persona squisita ed educata, è una certezza all'interno del gruppo, per la costanza e l'affidabilità.
..DNA – Andrea Dal Prà (per gli amici: Japino)
Classe 1977. Ha frequentato l’Istituto d’Arte di Nove, avviandosi fin dai primi anni alla
sperimentazione, influenzato da quanto appreso dai classici del Rinascimento e da ricerche
personali, sviluppando uno stile proprio. Ama la semplicità e l'equilibrio presente nelle forme della
natura, da cui trae ispirazione, e da diversi anni ha avviato delle sperimentazioni nella tecnica di
cottura con apertura del forno e conseguente sbalzo termico. Gli fa gioco una sostenibilità del
gesto artistico che si fonda sul rispetto per la natura e i modi di un tempo. In questo senso gli è
congeniale modulare i propri interventi artistici rispettando le naturali inclinazioni della terra e
gustando appieno la fase di cottura accompagnando il canto antico del fuoco.
Riscontro diretto di tali fasi si trovano nel volume “lo spirito nel guscio”, 2° quaderno della serie
proposta dall'Arch. Diego Morlin per il suo Parco del Sojo, a Covolo di Lusiana, e dedicato
all'omonima opera realizzata in situ nel 2007.
mery9 – Marco Maria Polloniato
Classe 1977. Durante gli studi superiori e nel conseguimento della laurea in Conservazione dei
beni culturali (Ca' Foscari-Venezia, 2003) ha avviato un proficuo approfondimento degli studi in
ambito ceramico e non solo, con alcune pubblicazioni nonchè collaborando a mostre ed
esposizioni di carattere nazionale. Come relatore è stato chiamato a rappresentare l'Italia in un
convegno tenutosi in Cile nel dicembre 2010. Annovera diverse esperienze lavorative, oltre ad una
continua presenza nel mondo del volontariato, che si affiancano a quella di giornalista, operatore
didattico e consulente sulla didattica per l'Associazione Artigiani della Provincia di Vicenza.
Quest'ultima attività è stata avviata presso il Museo civico della ceramica di Nove nel 1999
continuando poi anche con altri enti tra cui l'Associazione Trama di Malo. La ceramica lo
appassiona da molti anni, complici i nonni, entrambi pittori ed esempi per tecnica e pazienza,
anche se i suoi pezzi risentono di molto altro. In tutto questo dedica tempo e impegno per
approfondire studi sulla storia e la tecnica della materia ceramica; dlettandosi perciò con le parole,
le stende nero su bianco per il gruppo. Dal punto di vista strettamente ceramico i pezzi finora
realizzati denotano una malcelata vena aggressiva, attraverso la quale esorcizza i propri demoni e
la quotidianità.
POL – Paolo Polloniato
Classe 1979. Artista “artiere” free lance, proviene da una storica famiglia di tradizione artistica nel
campo della ceramica. Il suo cognome è legato da due secoli alla produzione della ceramica di
Nove; in particolare il padre Giulio è stato tra i più riconosciuti maestri della decorazione su
maiolica della Premiata Manifattura Barettoni, già Antonibo. Dopo il diploma di geometra
conseguito nel 1999, tra il 2001 e il 2007, frequenta il corso di Decorazione sez. B con il
professore Gaetano Mainenti, presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
La sua ricerca spazia attraverso l’uso di diversi materiali, scelti ed affrontati a seconda del progetto
previsto e le sue finalità, dal 2008 la ceramica contemporanea rappresenta il suo settore di ricerca
fondamentale. In questo ambito specifico ha ideato una personale rilettura della contemporaneità
fissata su oggetti ceramici anche di dimensioni importanti, realizzati sulla base dei modelli di
matrice sette e ottocentesca, emblema della tradizione novese. A queste serie di opere originali ha
dato il nome di “capricci contemporanei”, di cui è stato realizzato un catalogo. È stato scelto quale
rappresentante del Veneto in occasione delle grandi esposizioni per le celebrazioni dei 150 anni
dell'Unità d'Italia. Selezionato in diverse esposizioni internazionali, vanta un curriculum in cui si
segnalano i recenti workshop tenuti quale artista residente a Vallauris e non solo. È attualmente in
corso una mostra, presso il Museo civico della ceramica di nove, in abbinata con lo scomparso
maestro Pompeo Pianezzola.
JAN - Carlo Stringa
Classe 1980. La sua è una famiglia di ceramisti e amanti della ceramica. In questi anni ha
continuato ad affinare varie tecniche di lavorazione sia al tornio che a lucignolo, prediligendo un
approccio istintivo e d'impatto che lo qualifica come un versatile creatore di opere principalmente
astratte, ma che non disdegnano incursioni nel figurativo. Nel tempo ha ampliato le proprie
proposte in termini di tipologie e decori, sperimentando anche cotture e non convenzionali. Da
diversi anni ha ideato e affinato una tecnica decorativa che lo contraddistingue in maniera precisa
rispetto al panorama ceramico: una tecnica che mette in risalto il valore della terra, la sua
essenzialità tradotta per contrasto con l'uso di pochi ingobbi sulla superficie.
Ha esposto in diverse occasioni, non solo in Veneto, ma la sua predilezione va per le performance
legate a cotture sperimentali utilizzando come unico combustibile la legna. In tempi è stato
selezionato in una mostra in centro a Vicenza (Casa Cogollo) per le sue creazioni caratterizzate
da una decorazione atemporale.
È anche un abile cuoco, amante della natura e della vita vissuta ogni singolo giorno.
Info: www.noveyork.it
Associazione Nove Terra di Ceramica, 0424.590341, 333.2531443, noveterradiceramica@yahoo.it
Inaugurazione sabato 8 settembre ore 17.00
ex Mulino Antonibon
via Molino Vecchio, Nove
Ingresso libero