Galleria Cons Arc
Chiasso
via Gruetli
0041916837949 FAX +41 091689043
WEB
Massimo Vitali
dal 17/5/2003 al 28/6/2003
++ 41 091 683 79 49 FAX ++ 41 091 682 90 43
WEB
Segnalato da

Guido Giudici


approfondimenti

Massimo Vitali



 
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17/5/2003

Massimo Vitali

Galleria Cons Arc, Chiasso

Fotografie. Vitali propone le sue opere unicamente in grandi dimensioni e in galleria saranno esposte 6 opere tra le piu' rappresentative in formato che va da cm 150x180 a cm 180 x 230.


comunicato stampa

FOTOGRAFIE

Sono passati 8 anni da quando la Galleria Cons Arc presentava in prima assoluta il lavoro "Spiagge Italiane". Da allora Vitali ha esposto i suoi lavori in musei, gallerie europee e festival di fotografia fino alla Biennale d'arte di Venezia del 2001 su invito di Harald Szeemann.
La visione di Vitali per le spiagge è stata riproposta per altre situazioni quali piscine, discoteche, piazze e luoghi pubblici di incontro. Attualmente Vitali propone le sue opere unicamente in grandi dimensioni e in galleria saranno esposte 6 opere tra le più rappresentative in formato che va da cm 150x180 a cm 180 x 230.
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presentazione dell'esposizione di Gianfranco Ragno

Uno dei fotografi italiani più apprezzati all'estero, Massimo Vitali, presente all'ultima Biennale veneziana come nelle principali istituzioni museali europee, ritrova nell'esposizione alla ConsArc di Chiasso un suo punto di partenza, ovvero la sede, la prima mostra delle 'Spiagge italiane' nel 1995.

Quante volte la fotografia ha sentito la necessità di cogliere il presente? Per fare ciò, Massimo Vitali si affida alla metafora del teatro: da un lato, con il suo punto di vista e ripresa rialzato, a volo d'uccello, ricorda immediatamente la quinta teatrale, dall'altro lato per il contenuto bozzettistico della folla ripresa.

La lettura intima e complessa, lenta e costantemente in divenire, dei regni del tempo libero, soggetti esclusivi della ricerca di Vitali, è consentita dalle vaste stampe del fotografo, che lasciano aperta la possibilità di vagare nei dettagli dell'ampia rappresentazione. Immagini che permettono quindi di indugiare sui rapporti tra piccoli unità, tra gruppo e spazio, tra natura e comportamenti, non senza una certa curiosità e meraviglia: dall'erotismo sottile del bagnasciuga all'immobilismo delle montagne davanti all'insolita popolazione stagionale. Ancora una volta, l'esporsi, il recitare calcando le scene di un ipotetico palco.

Uno dei temi considerati è sicuramente la relazione tra uomo e ambiente fisico. Può venirci in aiuto l'immagine della spiaggia di Livorno, o quella Cagliari: così come l'erosione colpisce le spiagge, allo stesso modo l'uomo contemporaneo vede diminuirsi la capacità di leggersi, situarsi nella complessità del mondo attuale. Un possibile ritorno alla natura non sembra più possibile: ne esiste solo una sua pallida versione fortemente antropizzata, colma di segni e di modificazioni, tanto che anche il luogo più inaccessibile, come le montagne, sembra venir aggredito e messo in pericolo.

Le figure, numerose e disordinate, che popolano le immagini di Vitali obbediscono ad un solo criterio: il disimpegno, con l'unico imperativo di allontanarsi dal tempo produttivo, cadendo inevitabilmente in altri riti collettivi quali l'esporsi al sole, oppure lo scendere distrattamente sulle nevi. Immediatamente, colpisce un colossale vuoto, la sensazione di distrazione più quella di svago: pur non rapportandosi tra loro, troviamo in queste popolazioni vacanziere l'esigenza di essere in quel luogo in quanto partecipazione indotta piuttosto che scelta. Manca, in ultima analisi, un'esperienza personale dei luoghi come del tempo vissuto che si contrapponga a una supposta indolenza.

Ma, non dimentichiamo, le spiagge o le montagne di Vitali sono 'limes', limiti culturali oltre che fisici, sono zone di confine, limiti ai quali siamo appoggiati ma oltre i quali abbiamo deciso di non guardare. A conferma di ciò, una recentissima immagine un popolato parco di Zurigo, dove una precoce primaverile moltitudine cerca uno stacco, quasi una sospensione dal quotidiano. La fotografia, pubblicata anche dal mensile della Neue Zürcher Zeitung 'Folio', riporta un titolo che può risultare emblematico di tutto una poetica: 'Decimo giorno di guerra'. Come dire che una divisione del tempo in produttivo e libero, o liberato, risulta inattuabile: non esistono due tempi distinti dell'esistenza quando manca, ab origine, una riflessione integrale sulla propria responsabilità di quello che succede oltre i confini, questa volta, della fotografia rappresentata.

Contro la banalità delle affermazioni 'la vita va avanti', la fotografia si ferma a riflettere. In questo senso, la fotografia agisce in un tempo che è la sospensione di giudizio; sa essere, e deve essere, presente ma al tempo stesso neutrale; è capace di offrire, nella sua oggettività figurativa sposata da questa fotografia documentaria, un'opportunità di penetrazione lo specchio del reale, a disposizione del fruitore desideroso di completarla.

In conclusione, si può affermare che Massimo Vitali si pone al seguito di una grande tradizione, forte per impegno e progettualità, della fotografia italiana del paesaggio contemporaneo: una tradizione che parte dal Luigi Ghirri ( rintracciabile, per la sua indimenticata delicatezza, nell'azzurro tenue di qualche spiaggia) ed arriva a Gabriele Basilico. Non solo, l'autore è stato attento a cogliere anche sollecitudini di importanti esperienze europee, e segnatamente proveniente della scuola dei Becher, tra cui Thomas Struth e Andreas Gursky. Tuttavia egli ha virato un vasto bagaglio figurativo, premesse necessarie del suo lavoro, volgendolo verso una nuova pagina sulla strada del visibile, come recentemente, con modalità differenti, ha compiuto Olivo Barbieri.

E' da segnalare infine il fatto che un fortunato percorso artistico, come quello di Vitali, ritrova nell'esposizione alla ConsArc di Chiasso un suo punto di partenza, il suo varo, ricordando la prima mostra delle 'Spiagge italiane' nel 1995/96.
Gian Franco Ragno

inaugurazione/apertura domenica 18 maggio 2003 dalle 11.00 alle 13.00

LUNEDI VENERDI 9-12 14-18.30 SABATO 9-12
CHIUSO DOMENICA E FESTIVI

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