Sanctuary. Il corpo esile e sinuoso della Semmer si colloca nello spazio fotografico alla ricerca di un ricongiungimento emotivo con la natura dei luoghi, siano essi paesaggi primordiali o ambienti quotidiani.
A cura di Daniela Cotimbo
Carlo Gallerati è lieto di presentare Sanctuary, una mostra personale di Maria Semmer a cura di Daniela Cotimbo.
“Quello che in primo luogo ci appare, osservando il lavoro di Maria Semmer, è la costruzione di un universo in cui tutte le coordinate sono sapientemente predisposte, una stratificazione di piani significanti che si svelano di volta in volta al modificarsi dello sguardo.
La ricerca dell’artista non risponde a un impulso immediato e sembra manifestarsi in un tempo nostalgico: la durata di bergsoniana memoria, attraverso cui l’artista guarda con distanza e con desiderio se stessa e ciò che la circonda.
A far da raccordo tra le varie esperienze evocate è senza dubbio il dato autobiografico: molte delle figure femminili presenti sono in realtà autoritratti esplicitamente offerti all’identificazione del pubblico.
Il corpo esile e sinuoso della Semmer si colloca nello spazio alla ricerca di un ricongiungimento emotivo con la natura dei luoghi, siano essi paesaggi primordiali, ovvero ambienti artificiali entro cui ci si muove nel vissuto quotidiano.
Emblematica, in questo senso, l’opera dove l’artista si ritrae giacente su un letto circondato da alberi spogli; con questa operazione simbolica l’autrice proietta all’esterno la propria interiorità, si mette a nudo, distesa inerme davanti allo spettatore testimone della sua fragilità.
Quel che ne viene fuori è una dimensione sospesa tra realtà e sogno: Maria dorme in un mondo che appartiene alla sua sensibilità, sogna di dormire, e in questo modo getta luce sull’ambiguità linguistica che rappresenta la sua produzione artistica. Non si può uscire dalla realtà, così come siamo abituati a conoscerla, e tuttavia se ne possono evocare altre, tutte perfettamente compresenti pur nella loro inafferrabilità.
La bellezza decadente delle sue immagini testimonia proprio questo nostalgico movimento d’astrazione. L’artista trova la realizzazione nel compimento della forma; protagonista indiscusso è il silenzio, l’incapacità di dire che è insita nella natura artistica e che in essa trova la sua redenzione, il suo santuario.
Le fotografie di Maria Semmer sono l’espressione di un sentimento decadente contemporaneo fortemente radicato nell’esperienza artistica come motivo di superamento del conflitto tra soggettività e mondo.” (Daniela Cotimbo)
Maria Semmer è nata nel 1979 a Rothenburg ob der Tauber (D), vive e lavora a Insingen (D) e a Roma. Ha studiato graphic design alla Georg Simon Ohm FH di Norimberga e all’Accademia Muchina di San Pietroburgo.
Principali mostre personali:
2006 Heimelig, Kulturbrauerei, Rothenburg ob der Tauber (D), a cura di Waldemar Olesch
2007 Heimelig, Villa Mirafiori, Roma, a cura di Lorenzo Cataldi e Daniele Puletto
2009 Dreamers, Galleria Hybrida contemporanea, Roma, a cura di Martina Sconci
2012 Crepuscular, MU.SP.A.C. - Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea, L'Aquila, a cura di Martina Sconci
2012 Crepuscular, Studio Abate, Roma, a cura di Flavio Alivernini
Principali mostre collettive:
2006 Photokina, Colonia
2008 Refugium 2.2, Galerie Refugium 2, Berlino
2008 Beata Remix, Palazzo d'Avalos, Vasto (CH), a cura di Davide W. Pairone
2009 Venus in eco furs, Cell63 gallery, Berlino / Exfila Site Specific, Firenze, a cura di Res Pira
2010 Photosensibilité, Galleria Hybrida contemporanea, Roma, a cura di Concetta Catalano e Mireia Barrachina
2010 L'Arte Grafica - dalla tradizione all'innovazione, Castel dell'Ovo, Napoli, a cura di Alberto Dambruoso
2010 Naturae, Galleria Miralli, Viterbo, a cura di Agnese Miralli
2012 Para_dies/_noia, Rathausgewölbe, Rothenburg ob der Tauber (D)
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): giovedì 13 settembre 2012, ore 19.00 -22.00
Galleria Gallerati
via Apuania, 55 - Roma
Orario: lun.-ven. 17-19 o su appuntamento
Sabato 6 ottobre 2012: apertura straordinaria dalle 17,00 alle 21,00 (per l’VIII edizione della Giornata del Contemporaneo AMACI)
Ingresso libero