Segni e Forme. Quelli di Rinaldi sono ritratti di persone nei quali la superficie della scultura "pensa e gioisce"; Leonardi si esprime con un disegno tenue sui suoi block notes. A cura di Pippo Cosenza.
a cura di Pippo Cosenza
Emilio Leonardi
La passione per il disegno in Emilio Leonardi è simile ai giochi dei delfini e ai loro tentativi di uscire dall’acqua e respirare aria fresca. Un lavoro sottile e leggero, un continuo operare personale una costante espressiva che lo ha sempre accompagnato sia nella sua esperienza pittorica che plastica. Come avviene quasi sempre per ogni artista visivo il disegno assume il doppio volto dell’ipotesi progettuale e della forma finita. A volte Leonardi si esprime con un disegno tenue e minuto nel suo block notes, frettolose annotazioni, supporto più di pensiero che di un’ipotesi distinta e compiuta, ma che contiene l’idea del progetto espressivo dell’opera pittorica futura.
In questa occasione espositiva, il disegno di Leonardi vive autonomamente e si propone come opera autonoma, e autosufficiente. La passione di Leonardi per il disegno dal vero è il canto sotterraneo, della sua voce armonica, un canto intonato e carezzevole che crea raffigurazioni quasi tattili della sua mano che si abbandona all’onda del sentimento e delle emozioni. A contatto con il foglio di carta, la sua matita seguendo un flusso interiore segna le tracce che evidenziano il dialogo dialettico che intesse con i modelli attraverso cui costruisce l’immagine.
Italo Rinaldi
È soltanto il flusso dell’animo, una vibrazione interna che spinge Italo Rinaldi a modellare contorni e a dare forma e intensità a ritratti di persone e a raffigurazioni dove la superficie della scultura pensa e gioisce, così da trasformare il fenomeno visuale in forza vitale a volte bizzarra e grottesca, ma sempre divertente e accattivante. Un modo per riempire lo spazio in modo non banale: quella di Italo Rinaldi è una scultura concreta che dà una risposta piena e tangibile, dove l’esistere è consistente e corporeo. Un incontro di sostanze archetipe e iconiche che si consolida nelle sue sculture dove dall’argilla refrattaria fa scaturire motivi classici e mitologici, come busti di personaggi femminili e maschili e un inconsueto e fantastico bestiario antropomorfo. Entità di carattere grezzo e primitivo a cui il colore ceramico funziona da ulteriore motivo espressionista, perchè enfatizza il carattere tranquillo e umoristico del suo sentire l’essere umano e la dialettica tra la tattilità, la corposità e l’ironia.
Inaugurazione della mostra: Martedì 18 Settembre ore 17
Spazio 121
Via A. Fedeli, 121 Perugia
Orario: da Lunedi a Venerdi: 16/19
Ingresso libero