Il disagio della civilta'. Opere 1962-2012. Prosegue con questa ampia antologica il ciclo di mostre dedicate agli artisti bolognesi attivi dall'ultima meta' del secolo scorso fino ad oggi.
a cura di Michela Scolaro
All’interno del ciclo di mostre dedicate agli artisti bolognesi attivi dall’ultima metà del secolo scorso fino ad oggi, mercoledì 19 settembre 2012, a partire dalle ore 18.00, la Fondazione del Monte inaugura la mostra "Il disagio della civiltà. Maurizio Bottarelli. Opere 1962-2012". L'esposizione, curata da Michela Scolaro, presenta alcuni lavori storici e un importante nucleo di nuove produzioni di uno degli artisti emiliani oggi più apprezzati e riconosciuti a livello internazionale.
Il disagio della civiltà e lo smarrimento di fronte alla condizione umana caratterizzano le tele di Bottarelli e raccontano dell'inquietudine e della drammaticità che percorrono il lavoro dell'artista. Il suo linguaggio si contraddistingue proprio per l'incessante dialogo, che attraversa tutta la sua produzione, tra questi due elementi - materia e colore, veri protagonisti delle sue tele - giocato sulla sperimentazione, la ricerca, la stratificazione della materia - pigmenti, carta, colla, vernice, solvente - rese possibili da un'eccezionale abilità tecnica.
In occasione della personale alla Fondazione del Monte - visitabile gratuitamente nelle sale espositive della sede di Bologna in via delle Donzelle 2 da giovedì 20 settembre - sono esposte oltre 30 opere di medio e grande formato che offrono la possibilità di esplorare due temi prevalenti in tutta l’opera dell’artista: quello del paesaggio - presente in mostra con un corpo di opere che testimoniano momenti differenti della produzione dell'artista a partire dal 2000 fino a oggi - e quello delle teste affrontato all’inizio degli anni '60 - cinque i lavori risalenti a questo periodo esposti in mostra - e sul quale l'artista è voluto tornare realizzando dodici nuovi lavori che sono presentati al pubblico per la prima volta alla Fondazione del Monte.
I paesaggi, indagati in diversi cicli pittorici a partire dagli anni ‘90 e inizialmente ispirati dai viaggi compiuti - in Islanda, Scozia, Irlanda, Norvegia o, ancora, Nuova Zelanda e Tasmania - in cui i luoghi richiamati nei titoli erano in qualche modo rintracciabili nei colori e nei segni, si sono evoluti nella produzione più recente, in un processo di continua astrazione, arrivando a prescindere da qualsiasi riferimento a luoghi reali. I numerosi paesaggi esposti in mostra alla Fondazione del Monte raccontano in maniera eloquente questa capacità dell'artista di evocare terre favolose - siano esse vissute o immaginate - restituite sulle tele grazie alle sapienti alchimie dei materiali.
Le teste realizzate in occasione della mostra, infine, anche se in dialogo con alcune delle teste del gruppo di opere appartenenti al primo periodo di attività dell’artista, testimoniano il percorso di Bottarelli nel corso degli anni. Non si tratta di ritratti, ma di rappresentazioni che si potrebbero definire universali dell'uomo e della condizione umana, che scandiscono, nei volti segnati, sofferenti, contratti in una smorfia forse di paura o dolore, una vera e propria "topografia della sofferenza" come ricorda la curatrice nel testo critico del catalogo che accompagna l'esposizione.
Inaugurazione 19 settembre ore 18
Fondazione del Monte
via delle Donzelle, 2 - Bologna
Tutti i giorni ore 10-19
Ingresso libero