Il progetto "vetrinette" di Riolzi nasce dal tentativo di realizzare, attraverso queste micro storie, una fotografia-mondo della nostra identita' collettiva. Dopo aver toccato diverse citta' italiane, Vetrinette fa ora tappa a Bolzano, nella project room di Museion. A cura di Frida Carazzato.
A cura di Frida Carazzato
Chi non conosce la vetrinetta, quel mobile in cui sono raccolti cristalli, bomboniere, fotografie, souvenir e ninnoli vari? Tutti ricordi e affetti di una vita, piccoli oggetti che tracciano le storie intime di intere famiglie.
Il progetto “Vetrinette” di Paolo Riolzi nasce dal tentativo di realizzare, attraverso queste micro storie, una fotografia-mondo della nostra identità collettiva. Dopo aver toccato diverse città italiane, Vetrinette fa ora tappa a Bolzano, dove trova un momento espositivo a Museion.
Dal 21 settembre al 18 novembre prossimo le fotografie di sei vetrinette “bolzanine” a grandezza naturale abiteranno infatti la project room di Museion, lo spazio dedicato a progetti nuovi, creati per l’occasione o inediti, con una particolare attenzione al territorio.
Le fotografie esposte non riproducono solo le vetrine e gli oggetti perfettamente identificabili in esse, ma mostrano altri dettagli, lo spazio circostante, il mobile, la sua collocazione e, per così dire, la dimensione, ridata dalla scala fedele. Le immagini delle vetrinette, teche museali della memoria familiare, comuni e uniche allo stesso tempo, rappresentano la conclusione di un racconto cominciato all’inizio del 2012.
L’esposizione è infatti il risultato di un progetto in più fasi, condotto da Riolzi sulla città e che ha visto coinvolto, in particolare, il Cubo di Garutti – Piccolo Museion, filiale decentrata di Museion nel quartiere Don Bosco di Bolzano.
Il primo momento è stato di ricerca e selezione delle vetrinette - grazie anche al supporto delle associazioni di quartiere come La Vispa Teresa, decine di case hanno aperto le loro porte al fotografo milanese. Che non cercava una vetrinetta qualsiasi: il mobile ricercato doveva custodire una raccolta di oggetti-testimoni della storia familiare, inserirsi nel suo “DNA” e, soprattutto, innescare il fluire dei ricordi.
Le famiglie coinvolte e scelte dall’artista si sono poi fatte autrici di un’ulteriore selezione: all’interno del Cubo Garutti, e quindi nello spazio pubblico del quartiere, è stata posta una vetrinetta, che da marzo ad agosto 2012 ha accolto parte degli oggetti portati da ciascuna famiglia.
L’azione di Riolzi ha attivato così un “chiacchierio” nel quartiere intorno alla sua operazione. E non solo: il fatto privato si è aperto al pubblico. La celebrità resa dalla partecipazione si è allargata all’atto stesso di mostrare la proprie cose, di metterle in vista come oggetti considerati belli e preziosi. Con l’ultima fase del progetto, l’esposizione fotografica alla project room di Museion, le vetrinette assumono un’ulteriore, definitiva, “consacrazione” museale.
Paolo Riolzi
Architetto di formazione, si occupa di indagare con fotografie e video i processi urbani che accadono nella città contemporanea, con particolare interesse al rapporto tra lo spazio architettonico e il paesaggio sociale che lo abita. Ha esposto in gallerie e spazi dedicati all’architettura, presso Triennale di Milano, Cité de l’Architecture et du Patrimoine di Parigi, Fondazione MAXXI Roma, XII e XIII Biennale di Architettura di Venezia.
Ha vinto il primo premio al 10° Festival Mediarc – Festival Internazionale di Video d’Architettura.
Ufficio stampa Museion
Caterina Longo t. +39 0471 2234 caterina.longo@museion.it
Inaugurazione 20 settembre ore 19.00
Museion museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano
via Dante 6, Bolzano
Orari: martedì - domenica: 10.00 – 18.00, giovedì ore 10.00 – 22.00. Lunedì chiuso.
ingresso mostra intero 6,00 €, ridotto 3,50 €
ingresso libero: giovedì dalle ore 18.00 - 22.00, visite guidate gratuite ogni giovedì alle ore 19.00
Il pianoterra Museion Passage è accessibile liberamente