Vox Populi. In mostra cinque opere del formato di cm 150x150, riferite al Tricolore e i cui titoli sono tratti dal testo dell'Inno Nazionale di Mameli.
Il Cecilia, Centro per la creatività di Tito spazio geneticamente strutturato per ospitare produzioni ed eventi di arte e cultura contemporanee nato dal progetto Visioni Urbane, inaugura la sua stagione espositiva nella serata di Materadio con il progetto Vox Populi di Dario Carmentano che presenterà cinque opere del formato di cm 150x150, riferite al Tricolore ed i cui titoli sono tratti dal testo dell’Inno Nazionale di Mameli.
La mostra sarà introdotta dalla critica e storica dell'arte Fiorella Fiore. L'artista, che da sempre lavora sui simboli, decontestualizzandoli, per darne una nuova e chiarificatrice chiave di lettura, dà la sua personale interpretazione di quelle che sono le icone dell'identità nazionale, il Tricolore e l'Inno di Mameli, oggetto tanto di devozione in isolate occasioni (soprattutto calcistiche) quanto più semplicemente di una banale indifferenza da parte del cittadino medio.
In questi aspetti di "quotidiana italianità" si può capire l'anima più profonda del Bel Paese; un'altra idea di Italia, che Carmentano, in Vox Populi, ci mostra attraverso uno sguardo ironico, amaro, mai scontato, che trasforma la nostra Bandiera in un cappio soffocante, con la stessa spietatezza con cui Luciano Fabro nel 1971 mise sotto sopra il nostro stivale in Italia d'oro. Nelle immagini dirette, nelle composizioni pulite, su uno sfondo bianco che non lascia spazio a fraintendimenti, ci sono tutte le contraddizioni della nostra cultura, c'è tutta la nostra storia, e chiunque può leggerne un capitolo diverso: da Piazza Fontana, a Stefano Cucchi, all'esodo di Ferragosto. Un invito ad una riflessione senza ipocrisie di cosa significa oggi, per un italiano, essere italiano.
Il progetto si completerà il 6 ottobre, in Occasione della Giornata del Contemporaneo promossa dall’Amaci, con un laboratorio dal titolo VOX POPULI a cura dell’Associazione La Luna al Guinzaglio di Potenza in cui verranno coinvolti una ventina di partecipanti invitati a produrre delle armi fittizie con materiali di recupero di cancelleria e di arredo per uffici, quali righe, squadrette, CD, componenti di computer, sedie, ecc., con cui armarsi per costituire un esercito e combattere ma per non aver potere e che Dario Carmentano fotograferà in varie pose.
Si è formato come incisore presso la Grafica di via Sette Dolori. I suoi esordi sono caratterizzati da un intenso apprendimento delle tecniche pittoriche e scultoree legate alla figurazione. La sua pittura, nella seconda metà degli anni ottanta, si orienta verso l’astrattismo geometrico, si lega di amicizia con i fondatori del G.R.A.V. (Gruppo Ricerca Visuale) con cui esporrà al Salon d'Automme di Parigi. Nel 1990 fonda l’Associazione Culturale ARTErìa che tuttora anima l'attività culturale della città di Matera. Nel 1999 fonda FARO Coordinamento Associazioni per l’Arte, che produrrà una serie di eventi ed incontri tra artisti ed associazioni culturali del Sud Italia. Nel 1999, conosce i fautori di ORESTE, il collettivo internazionale di artisti relazionali con cui collaborerà alla organizzazione di “ORESTE 3 Programma di residenza, scambio di informazioni, progetti in comune per artisti, curatori e studiosi del territorio”. Nel corso degli anni novanta la sua ricerca verifica gli effetti causati dalla frattura storica avutasi con il passaggio dalla cultura materiale della collettività alla cultura contemporanea che trova il suo centro nell’autorialità. In questi anni collaborerà con diversi artigiani locali e produrrà molteplici installazioni tese ad ibridare l’antico concetto di manufatto.
Negli anni duemila oltre a sperimentare le possibilità elaborative della grafica computerizzata, la sua ricerca si incentra sui simboli ad alto valore antropologico, su icone sacre, oggetti di culto ma anche su parole e parolacce di forte impatto socioculturale, a riprova di un’analisi minuziosa della devozione collettiva e del rito sociale, della cultura popolare e dei suoi risvolti più veritieri. L’artista guarda al valore risanato e primordiale dei simboli, al ragionamento sulle radici fonetiche e culturali di una frase, al cuore di tante icone che spesso non percepiamo nella loro integrità originaria. Per farlo usa un atteggiamento ironico e dissacrante, ribaltando le ovvietà popolari (e spesso populiste) con senso umanistico, rispetto dei modus e sintetica calibratura visiva. Gli stessi linguaggi, un mescolamento mai dogmatico di manualismi e tecnologie semplificate, confermano la forza morale di un viaggio che attraversa il tempo storico senza alcuna paura del dubbio.
Ha partecipato a rassegne d’arte di carattere internazionale in Italia, Francia, Austria, Belgio, Lussemburgo, Germania, Russia, Cuba, Brasile, Ungheria, Giappone, Polonia, Slovenia, Olanda, Norvegia, Svizzera, USA, Australia, Grecia.
www.dariocarmentano.com
Info: 0971 798342 o allo 389 8185034
Inaugurazione Venerdì 21 Settembre ore 20.00
Cecilia - Centro per le Creativita'
Strada Statale 95 (Contrada da Santa Venere) Tito (PZ)
tutti i sabati con orari 18.00 – 20.30
ingresso libero