Slideshows. Una serie di immagini scattate a partire dal 2003 in diversi Paesi e proiettate sullo schermo dell'ultimo modello di computer Apple disponibile sul mercato nel momento in cui l'opera e' stata realizzata. Negli ultimi anni Massimo Grimaldi ha devoluto a Emergency i premi e le committenze ricevute, contribuendo cosi' a supportare l'attivita' dei suoi ospedali.
a cura di Ilaria Bonacossa e Alessandro Rabottini
Il lavoro di Massimo Grimaldi (Taranto, 1974) è una riflessione sulla natura e la funzione dell’arte visiva nella società
contemporanea, un tentativo di porre l’arte a contatto con le contraddizioni della nostra società e di agire all’interno
di essa. In molti casi, infatti, Grimaldi mette a confronto il sistema dell’arte con le emergenze sociali della povertà e della
guerra, come accade nella serie di opere realizzate a favore dell’associazione umanitaria Emergency. I suoi lavori
spesso inducono lo spettatore a interrogarsi sul potere delle immagini, sulla loro circolazione e sul ruolo dell’arte nella
nostra società.
Massimo Grimaldi riunisce per la prima volta a Villa Croce una serie di lavori che ha realizzato a partire dal 2003 e che
consistono in slideshow di immagini scattate in diversi Paesi. Queste immagini fanno spesso riferimento a luoghi nei quali
Emergency è attiva, mentre in altri casi mostrano gli orrori della guerra o celebrità del mondo del cinema. Ciascuna
proiezione avviene sullo schermo dell’ultimo modello di computer Apple disponibile sul mercato nel momento in cui
l’opera è stata realizzata. In questo modo l’aspetto di ciascun lavoro dipende dall’evoluzione tecnologica ed estetica dei
computer Apple e non dalla volontà dell’artista. Visti insieme, questi schermi Apple creano una sorta di archeologia in
divenire dell’estetica tecnologica e mettono in discussione la funzione dell’arte sia nei confronti del mercato globale che
al cospetto delle realtà sociali più problematiche.
Alessandro Rabottini, (curatore e autore del catalogo che accompagna la mostra), descrive queste come opere come
originate da uno “scetticismo che sin dall’inizio ha animato il lavoro di Grimaldi, uno scetticismo dichiarato e perseguito
nei confronti dell’arte e della sua funzione nella società”. Se da una parte il marchio Apple simboleggia l’idea di innovazione tecnologica ed estetica, dall’altra le immagini che scorrono davanti ai nostri occhi, mostrano ospedali, sale d’attesa,
mutilazioni di guerra e cantieri in costruzione. Nella bellezza formale che contraddistingue queste fotografie facciamo
esperienza non soltanto dell’orrore del presente ma anche della speranza nel futuro e della gioia del quotidiano.
Negli ultimi anni Massimo Grimaldi ha devoluto a Emergency i premi che gli sono stati assegnati e le committenze ricevute,
contribuendo così a supportare l’attività dei suoi ospedali in Sudan, Sierra Leone, Repubblica Centrafricana e Cambogia e
documentando la loro attività così come la quotidianità delle comunità locali da essi servite. In questa serie di opere Grimaldi
instaura una nuova e complessa relazione tra etica ed estetica, tra tecnologia ed empatia, tra l’autoreferenzialità dell’arte e
una sua possibile apertura alla vita.
Nel porre a contatto emergenza umanitaria e istituzioni artistiche, l’artista pone queste ultime di fronte
a un dilemma etico tra arte e responsabilità sociale, come è stato nel caso dell’opera Emergency’s Paediatric Centre in
Port Sudan Supported by MAXXI che, nel 2009, ha vinto il concorso internazionale MAXXI 2per100, il cui regolamento
prevedeva di devolvere il 2% della spesa prevista per la costruzione del museo MAXXI alla produzione di opere d’arte.
Il progetto di Grimaldi è consistito nel destinare il 92% dei 700.000€ previsti dal bando alla costruzione di un Centro
sanitario pediatrico di Emergency in Sudan.
Il Centro - che fornisce assistenza pediatrica gratuita ed è dotato di un ambulatorio per la diagnosi delle cardiopatie nei
bambini e negli adulti - è il soggetto di un reportage fotografico in progress che documenta tutte le fasi della sua costruzione e l’inizio della sua operatività. Il reportage è mostrato in una videoproiezione serale su una parete esterna del
museo, congiungendo idealmente la sua architettura con quella del Centro, e mostrando come l’una sia nata per mezzo
dell’altra.
Con questa serie di operazioni Grimaldi mostra la complessità e la problematicità della sua posizione come artista nei
confronti della realtà che lo circonda, rilevando come l’arte possa essere al contempo lo spazio di una riflessione
autonoma e l’occasione per il suo stesso superamento: “Spesso intendo l’arte come un modo per parlare della ‘non-arte’,
dimenticandomi quali siano i suoi confini; ricercando quella legittimazione che il mio ruolo di artista temo non abbia”.
In occasione della mostra verrà presentato il volume monografico dell’artista Fade In edito da Mousse Publishing,
prodotto dalla galleria ZERO... in collaborazione con Costume National.
Gli incassi della mostra verranno integralmente devoluti ad Emergency
Sponsor Villa Croce
Con questa mostra Villa Croce inaugura un innovativo modello di gestione pubblico privato grazie
alla collaborazione tra il Comune di Genova con il contributo di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
e un gruppo di privati Fondazione Edoardo Garrone, Gruppo HOFIMA (Holding Finanziaria Malacalza),
Costa Crociere, Banca CARIGE, Villa Montallegro, COE&CLERICI il cui supporto finanziario permette
la programmazione artistica del museo.
Ufficio stampa
Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura telefono +39 010.5574012/4047/4826 ufficiostampa@palazzoducale.genova.it - staffmostre@comune.genova.it
Inaugurazione: venerdì 28 settembre, ore 18
anteprima stampa: venerdì 28 ore 11.30-13.30
Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3, 16128 Genova
Orario: da martedì a venerdì 9-18.30; sabato e domenica 10-18.30