Materiality. Le opere presentate pongono l'accento sull'artificio del mezzo fotografico con scene parzialmente modificate o cancellate attraverso un processo tecnico che dimostra la malleabilita' delle immagini usate, talvolta tratte dal web.
Luce Gallery inaugura la stagione espositiva con la seconda mostra personale italiana
dell'artista statunitense Curtis Mann, che presenterà in contemporanea a Torino ed a
Milano nella galleria Monica De Cardenas una selezione di nuovi lavori.
Le opere dell'artista, pongono l'accento sull'artificio del mezzo fotografico con scene parzialmente
modificate o cancellate attraverso un processo tecnico che dimostra la malleabilità delle immagini usate, a
volte tratte da scene scelte dal web o attraverso la condivisione delle stesse in relazione a situazioni attuali
storicamente interessanti. La fisica alterazione e decontestualizzazione in una continua forzatura alla ricerca
del significato imprevisto ma sotteso all'immagine stessa, con il risultato finale di un'oscillazione tra
fotografa, dipinto e reale immaginario diventano l'intento prioritario.
Attraverso l'uso dell'immagine e della superfcie sulla quale viene stampata Curtis Mann mette in
discussione l'affnità del mezzo fotografco come strumento di documentazione, compromettendo
seriamente la presunta capacità di trasmettere la verità. Con il processo di creazione della singola opera,
l'immagine si sposta su terreni meno convenzionali anche grazie all'alterazione della superfcie piatta della
carta fotografca che risulta densa e materica.
Ultimamente il lavoro dell'artista si riferisce al vero e proprio utilizzo del medium fotografico, e sotto un
diverso proflo alla creazione di opere di natura compositiva fno a sforare il loro lato scultoreo.
Le porzioni dell'immagine che vengono ricoperte possono servire ad esaltare dettagli che trovano
l'interesse dell'artista. Tuttavia il percorso si è spostato verso un carattere che sposa maggiormente la
manipolazione della carta fotografica anche con intagli e composizioni che arricchiscono la superficie
fotografica.
L'attenzione verso svariate immagini interessate a situazioni internazionali, si mischia con il desiderio di una
creazione piu' autonoma e percettiva ed i richiami al passato vengono meno, fatta eccezione per il percorso
artistico che dimostra nelle ultime opere una continuità di intenti di stile.
Con le tecnica inventata l'artista sfrutta l'influenza di Gordon Matta-Clark, che spesso decostruttiva, perforava
od eliminava intere sezioni di edifici abbandonati, come analogicamente Curtis Mann “decostruisce” i
materiali e le immagini adottando un metodo dagli esiti paradossali per penetrare e stravolgere la struttura
ed i significati delle immagini attraverso l'uso della candeggina e della vernice trasparente.
Le cromie rimangono accese e piacevoli assumendo nelle rappresentazioni astratte maggiore incisività.
Singoli soggetti vengono alternati a griglie di fotografe che talvolta richiamano un paesaggio od un cielo che
non ha confini, dimostrando come l'artista sia immerso con sapienza in una serie di nuove tematiche
coltivando allo stesso tempo il dialogo tra fotografa e dipinto con l'arricchimento di porzioni intere di scatti
fotografici e con l'oscillazione tra l'immagine e l'oggetto.
La curiosità dell'artista tocca la natura fisica della fotografa quasi a volerla scandagliare nel profondo con la
sua materiale decomposizione e cosi' possiamo notare gli strappi o le pieghe nel suo lavoro od i cerchi e gli
archi espressi attraverso la sua originale tecnica al fine di manifestare l'intenzione di entrare dentro
l'immagine come a voler curiosare nell'intimo del medium usato.
Curtis Mann vive e lavora a Chicago ed è nato nel 1980 a Dayton (OH). Le sue mostre personali
includono la Galerie Almine Rech a Bruxelles e quest'anno a Parigi, la Kavi Gupta Gallery a Chicago, la
Kuseneers Gallery ad Antwerp in Belgio. E' attualmente in mostra con la sua prima personale museale
presso il South Eastern Center for Contemporary Art, Winston-Salem (NC).
Tra le mostre collettive piu' importanti ricordiamo quelle tenutesi al Metropolitan Museum of Art di New
York, “After the Gold Rush: Contemporary Photograph from the Collection”, al Museum of Contemporary
Photograph di Chicago, la Biennale del Whitney Museum of American Art.
Opening Giovedi' 27 Settembre ore 18.30
Luce Gallery
corso San Maurizio, 25 Torino
Orario Galleria: dal Mercoledi' al Sabato 15.30-19.30
ingresso libero