Dryphoto Arte Contemporanea
Prato
via Pugliesi, 23
0574 444508 FAX 0574 444508
WEB
Patricia Piccinini Photographs
dal 23/5/2003 al 25/7/2003
0574 604939, 0574 436921 FAX 0574 436923
WEB
Segnalato da

Sofia Boffardi




 
calendario eventi  :: 




23/5/2003

Patricia Piccinini Photographs

Dryphoto Arte Contemporanea, Prato

La mostra, che ha luogo presso Monash Centre e negli spazi di Dryphoto arte contemporanea, si concentra sulla sua produzione fotografica e precede l’apertura di un altro importante appuntamento che la vede protagonista nel nostro Paese.


comunicato stampa

Prato
Monash Centre in Prato
Dryphoto arte


LOVE ME LOVE MY LUMP

A cura di Jenepher Duncan
MUMA Monash University Museum of Art, Melbourne

Il 24 maggio il Monash Centre in Prato e Dryphoto arte contemporanea inaugurano la prima mostra in Italia di Patricia Piccinini, nata in Sierra Leone, ma residente in Australia dal 1972.

Nota soprattutto all’estero, la sua attività si esplica attraverso la realizzazione di opere sonore, digitali, video e installazioni che contemplano anche l’utilizzo di diversi media; al contempo nutre interesse anche per tecniche più tradizionali, come la pittura e la scultura.
La mostra a Prato, cha ha luogo presso la sede cittadina del Monash Centre e negli spazi di Dryphoto arte contemporanea, si concentra sulla sua produzione fotografica e precede l’apertura di un altro importante appuntamento che la vede protagonista nel nostro Paese.

Patricia Piccinini è stata invitata a rappresentare l’Australia alla 50° edizione della Biennale di Venezia, che si inaugura il prossimo giugno.
Leitmotiv dei due avvenimenti sono le tematiche affrontate nei suoi ultimi lavori, che propongono all’attenzione del pubblico la scottante questione delle mutazioni genetiche.
Sia le immagini fotografiche in mostra a Prato che le opere scultoree presenti al Padiglione australiano della Biennale sviluppano la ricerca su quel che l’artista chiama “i rapporti tra il naturale e l’artificiale”. Al progetto cui fa capo tale ricerca, la Piccinini ha dato nome di TMGP (The Mutant Genome Project) attraverso cui dà vita a immagini ambigue di vita quotidiana, nelle quali esseri animati creati in laboratorio interagiscono con esseri umani.
L’artista ci mostra un mondo che ha assimilato le nuove creature e in cui tutto è diventato lecito: uso di cellule staminali, clonazione, creazione di esseri a metà strada tra l’umano e l’animale, quasi entità extraterrestri improvvisamente piombate da un altro ecosistema.

L’artista ha chiamato tali esseri con una sigla precisa, LUMP (Lifeform with Unevolved Mutant Properties ovvero Forme di vita con proprietà mutanti non evolute), che ben dà l’idea della loro “ragion d’essere”. Ispirandosi al lavoro degli scienziati, che hanno sintetizzato il DNA per creare l’SO1 (acronimo di Synthetic Organism One, ovvero il primo organismo sintetico creato attraverso esperimenti chimici), la Piccinini ha realizzato la cosiddetta SO2 o Siren Mole, ovvero un’altra forma di vita artificiale che abita alcune periferie terrestri delle sue fotografie.

In alcune immagini l’artista ci mostra un mondo libero dagli incubi delle malattie, in cui regna la salute perfetta. L’uso di programmi di modificazione dell’immagine fotografica rendono le scene raffigurate molto verosimili e per questo aberranti, shockanti, simbolo di un possibile progresso della scienza che, a dispetto delle norme etiche, rende plausibile qualsiasi creazione. Attraverso le possibilità espressive del mezzo fotografico e delle sue applicazioni nel campo digitale, tra il tragico e il faceto Patricia Piccinini ci mostra una realtà, che appare ancora lontana, ma che purtroppo l’indirizzo intrapreso dalla scienza sembra preannunciare. E’ proprio in tale direzione che si inserisce la sua arte e la sua volontà di provocare riflessione e interrogativi in coloro che la fruiscono.

Patricia Piccinini ha esposto in numerose mostre personali (in Giappone al Tokyo Metropolitan Museum of Photography; in Perù al Centro de Artes Visuales di Lima; in Australia al Museum of Contemporary Art di Sydney) e collettive (Biennale di Berlino e alla Biennale di Gwang’ju, Biennale di Sydney, Biennale di Liverpool, Taipei Museum of Contemporary Art).


Orario d'apertura Dryphoto arte contemporanea:
dal 24 maggio al 30 giugno dal martedì al sabato, ore 16/20. Dal 1 al 25 luglio dal martedì al venerdì, ore 17/20.
Chiuso domenica e festivi - altri orari su appuntamento
Info: Tel.0574 604939 – Fax.0574 444508

Orario d'apertura Monash Centre in Prato: dal martedì al venerdì, ore 16/19
Info: Tel.0574 436921 Fax. 0574 436923
Ingresso:gratuito

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