Controcanto. In esposizione una trentina di fotografie - in bianco e nero e a colori con tecnica sia analogica che digitale - realizzate dal 2001 al 2011 e suddivise in due sezioni: Il mondo nuovo e Astrazioni.
a cura di Marianna Accerboni
S’inaugura venerdì 28 settembre 2012 alle ore 19 alla Sala Comunale d’Arte di Trieste la mostra fotografica di Giorgetta Dorfles, intitolata “Controcanto”, che sarà introdotta sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni. In esposizione una trentina di foto realizzate dal 2001 al 2011 in bianco e nero e a colori con tecnica sia analogica che digitale. La rassegna si articola in due sezioni: la prima, intitolata Il mondo nuovo, e la seconda Astrazioni.
Controcanto: il titolo - scrive Accerboni - allude alla posizione dell’artista che si colloca in contrasto e in dissonanza con la consueta visione della realtà e con la conformistica adesione ai canoni imperanti nella società dei consumi. Le sue foto, infatti, o sono apertamente critiche verso gli aspetti più deteriori della modernità - spreco, inquinamento, offese alla natura e al paesaggio - oppure mettono in risalto un sottofondo inquietante catturato tra le pieghe della normalità. Per ottenere questo effetto la Dorfles non ricorre ad alcuna tecnica legata ai programmi di photo-shop o di postproduzione, ma si affida al suo occhio che sa cogliere particolari che, stravolgendo il dato percettivo immediato, assumono un significato allusivo o simbolico.
Nella sezione “Il mondo nuovo” viene descritta una natura artificiale, dove le spighe del granoturco sono quasi concresciute nella plastica e gli alberi mostrano infiorescenze di sacchi lacerati simili a fantasmi. La feroce esecuzione delle bambole, oltre ad alludere alla rottamazione dei semplici giochi di un tempo che stimolavano l’immaginazione dei bambini, oggi costretti alla fruizione passiva di fronte a un monitor, ricorda anche la violazione e il sacrificio dell’infanzia nelle ultime guerre funestate da vittime civili.
Nella sezione “Astrazioni” la vena diventa più ispirata e meno descrittiva, cogliendo icone significanti estrapolate da un contesto di varia quotidianità. Le fonti d’ispirazione sono molteplici: dalla realtà urbana deformata, a un’interpretazione straniata e quasi lunare della natura, alla capacità di reinterpretare il reale attraverso un focus particolare e concentrato. Tuttavia il Leitmotiv della Dorfles rimane il medesimo in ambedue le sezioni: consegnarci un’interpretazione inconsueta e acutamente personale del dato reale, qualunque esso sia e da qualsiasi punto di vista venga recepito e analizzato. Annotazioni visive sottolineate quasi sempre da una sottile e convincente vena ironica che fa slittare il senso dell’immagine e da una titolazione “importante e narrativa”, che rimanda all’attività letteraria dell’autrice, atta ad offrire un’ulteriore chiave di lettura.
Sotto il profilo stilistico - conclude Accerboni - queste raffinate e scabre immagini rientrano nel prolifico filone del linguaggio espressionista, lessico dell’angoscia del ‘900, intrecciato a un approccio concettuale e a volte neorealista della realtà.
Giorgetta Dorfles In gioventù realizza alcuni cortometraggi sperimentali, citati nel Catalogo Cinema Underground Oggi (Mastrogiacomo Editore, Padova), che hanno vinto numerosi premi.
Trasferitasi a Roma, negli anni ‘70 ha lavorato come fotografa per un’agenzia di pubblicità e come fotoreporter per Il giornale di Roma; ha realizzato le foto di scena in alcune produzioni cinematografiche e televisive; fra l’altro ha seguito i Pooh ai Caraibi per documentare la registrazione e curare la promozione della compilation Tropico del Nord. Tornata a Trieste, ha collaborato alle pagine culturali del Meridiano, Trieste Oggi e Il Piccolo, corredando talvolta interviste ed inchieste con reportage fotografici. Nel 2000 ha ripreso l’attività di video-maker con una serie di videopoesie, Inclusioni, presentata in due rassegne nazionali: Videospritz 2 di Trieste Contemporanea e Residenze estive 2007 dell’Almanacco del Ramo d’Oro. Nell’ambito di una più vasta attività letteraria, è uscito il libro di poesie La linea del tempo, che include una videopoesia ed è illustrato da foto dell’autrice.
Inaugurazione 29 settembre ore 19
Sala Comunale d’Arte
Piazza Unità d’Italia 4 - Trieste
Orario feriali e festivi 10 - 13 e 17 - 20
Ingresso libero