Associazione Culturale Renzo Cortina
Ne 'Il dramma e la speranza' lo scultore Fabbri presenta un breve excursus antologico con sculture e dipinti dalla fine degli anni 60 sino agli ultimi lavori degli anni 90.
a cura di Stefano Cortina
Agenore Fabbri (Pistoia, 1911 – Savona, 1998) è uno degli scultori più
importanti del 900 italiano. Dopo aver frequentato gli studi artistici a
Pistoia e a Firenze, nel 1930 inizia la sua attività artistica, con la
modellazione e dopo pochi anni assume il ruolo di operaio modellista di
ceramiche in Albisola, luogo che diventerà noto a livello internazionale per
questa forma d’arte. Ad Albisola lavorerà per quasi vent’anni. Dalla metà
degli anni 30 inizia a esporre in importanti mostre in Italia e all'estero
(New York e Filadelfia).
Dal 1962 si trasferisce a Milano. La sua ricerca è narrativa, con accenti
espressionisti molto drammatici, ma anche con un ricordo della tradizione
popolare toscana. La sua scultura è spessa lacerata, strappata, martoriata,
con inserimenti cromatici che accentuano una tragicità esistenziale ancor
più evidente negli anni del dopoguerra. Violenza e lotta di sopravvivenza,
lotta e scontro caratterizzeranno per diverso tempo la sua produzione. Ma,
verso la fine della vita, Fabbri ritorna a sperare, con opere in cui pare
attenuarsi la tensione drammatica in favore di un’evocazione poetica più
marcata.
Tra i suoi lavori più famosi ricordiamo: il monumento alla resistenza in
Piazza Martiri della Libertà a Savona e il bassorilievo in ceramica
Battaglia,custodito presso il Museo Manlio Trucco di Albisola Superiore.
La rassegna presenta un breve excursus antologico con sculture e dipinti
dalla fine degli anni 60 sino agli ultimi lavori degli anni 90.
Catalogo in galleria con testo critico di Flaminio Gualdoni e un'intervista
di Susanne Capolongo, Cortina Arte Edizioni.
Inaugurazione: 2 Ottobre ore: 18.30
Associazione Culturale Renzo Cortina
Via Mac Mahon, 14 Milano
Orario: mar-sab 10-12.30 e 16.30-19.30
Ingresso gratuito