Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Reflex. Davenport ha concepito per la galleria delle nuove opere e ha eseguito per la parete d'accesso un 'Wall Drawing', sintesi della sua nuova ricerca artistica. I lavori si rivelano come tracce di colore trasformate in ritmici dipinti. A cura di Luca Massimo Barbero.
a cura di Luca Massimo Barbero
Reflex è la mostra personale dell’artista inglese Ian Davenport (8 luglio 1966, Kent), a cura di Luca Massimo Barbero.
Noto al pubblico internazionale per il forte impatto visivo e cromatico dei suoi dipinti, l’artista ha da tempo colpito l’attenzione del pubblico e della critica non solo attraverso l’emozione e la forza dei suoi lavori, ma anche tramite il metodo, il procedimento ed il pensiero da cui queste opere scaturiscono. Sin dagli esordi il processo del suo dipingere è stato uno dei punti cardine di tutta la sua ricerca. Nel tempo il suo pensare la pittura corrisponde tecnicamente e concettualmente a costruire con il colore una superficie” dipinta”, facendolo scorrere su di una superficie verticale e lasciando che la forza di gravità completi lo scorrimento e il percorso della pittura. I suoi lavori si rivelano come straordinarie tracce recanti il colore e il suo percorso, trasformate quindi in ritmici, forti, timbrici dipinti. Come in un esperimento radicale, scientifico, di una lucida quanto cosciente coerenza, la pittura di Ian Davenport si presenta appunto come procedimento, tempo, attesa e sorpresa di ciò che la pittura ci presenterà. Noto per le sue tavole di acciaio, appartenenti alla serie dei”Puddle Paintings” dove le bande verticali di colore si fondono nella parte terminale della superficie, Davenport ha concepito per questa sua mostra romana delle nuove opere ed esegue per la parete d’accesso della galleria un suo “Wall Drawing” che sintetizzerà la sua nuova ricerca. Sono presenti inoltre alcuni grandi Dittici e un percorso nel lavoro dell’artista degli ultimi due anni tra cui alcune opere appartenenti alla serie delle Staggered Lines così come alcuni Puddle Paintings dedicati a Manet o Bonnard e alla loro ricerca del colore. A Roma, e soprattutto all’idea delle cromie e della ricchezza pittorica del Rinascimento romano, l’artista dedica alcune nuove opere concepite per questa occasione e che, riportano nel loro ritmo verticale il senso del colore e del tempo che l’artista ha voluto ritrovare in questa città.
Accompagnerà la personale dell’artista, documentandone l’installazione in galleria e le opere eseguite per questa occasione, un catalogo con un dialogo tra l’artista ed il curatore della mostra.
Ian Davenport è nato a Sidcup, nel Kent, a sud-est di Londra.
Ha studiato al Goldsmiths 'College of Art di Londra, laureandosi nel 1988. In quello stesso anno, ha partecipato a Freeze, la mostra curata da Damien Hirst. La sua prima mostra personale si è tenuta presso Waddington Galleries nel 1990, e nello stesso anno il suo lavoro è stato visto anche in The British Art Show, che ha girato a Leeds City Art Gallery e la Hayward Gallery, Londra. È stato nominato per il Turner Prize nel 1991. Davenport ha avuto mostre personali presso Dundee Contemporary Arts (1999), Tate Liverpool (2000), e la Ikon Gallery, Birmingham (2004), e recentemente ha esposto ampiamente in Europa e all'estero tra cui Galerie Hopkins, Paris, Galerie Slewe, Amsterdam; Paul Kasmin gallery, New York; Hakgojae gallery, Seoul, Korea. Il suo lavoro può essere visto in importanti collezioni in tutto il mondo, tra cui l'Arts Council Collection, London; Borusan Art Gallery, Istanbul; Il British Council, Daimler Chrysler Collection, Stoccarda, Dallas Museum of Art, Texas; Tate, Londra e la Collezione Weltkunst, Zurigo . Nel 1997, è stato incaricato di creare una installazione site-specific per la Banque Paribas a Londra. Nel 2003, Davenport ha prodotto una pittura murale per la Tate Triennial ed è stato commissionato dalla Società d'Arte Contemporanea nel 2004 per fare un dipinto murale per il Dipartimento di Matematica e Statistica presso l'Università di Warwick. Davenport è stato commissionato dal Southwark Council e Land Securities per la produzione di linee Poured: Southwark Street, un dipinto lungo 48 metri e alto 3 metri, il lavoro di Ian corre lungo uno dei muri di sostegno di un ponte ferroviario vittoriano ed è anche uno dei più grandi pezzi di arte pubblica a Londra.
L’artista vive e lavora a Londra.
inaugurazione 9 ottobre ore 19
Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Corso Vittorio Emanuele II, 282-284 (Palazzo Sforza Cesarini) - Roma
Orario: martedì-sabato 11-13/15.30-19 o su appuntamento
Ingresso libero