La mostra 'Mario Zaffagnini...' propone una serie di iniziative e di approfondimento critici e storiografici sulla personalita' dell'architetto. Una serie di eventi si aprira' alla Citta', con visite ad opere realizzate ed incontri.
a cura di Michele Ghirardelli e Theo Zaffagnini
Grazie ad alcune coincidenze temporali, quali il ventennale della Facoltà di Architettura di Ferrara
– considerata per anni la migliore nel panorama nazionale (fonte CENSIS) - e il quindicinale dalla
scomparsa di uno dei suoi fondatori e docenti, si è giunti alla conclusione che dovesse essere
posto in essere un momento di approfondimento critico e storiografico sulla personalità
dell’architetto Mario Zaffagnini (1936-1996).
La serie di iniziative ha preso il via con la giornata di studi del 13 marzo 2012 presso il
Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara.
A questa, sono seguite una mostra ed alcuni eventi ospitati dalla Fondazione del Monte di Bologna
nel maggio - giugno 2012.
Urban Center Bologna completa ed approfondisce l’esplorazione dell’importante figura del Docente
e Progettista, rivolgendosi con particolare attenzione al più ampio pubblico dell’intera Città, dove
Zaffagnini ha lasciato numerose opere significative.
Il 22 settembre scorso una iniziativa di trekking urbano ed una tavola rotonda hanno coinvolto
Amministratori, Tecnici, Cittadini e Rappresentanti dell’Associazionismo locale in una conoscenza
diretta del quartiere Casteldebole, progettato e realizzato sotto la guida di Mario Zaffagnini nel
1976 e tuttora esempio vitale dell’esperienza dei “Quartieri satellite”.
Dal 9 ottobre prossimo una nuova mostra retrospettiva dedicata all’Architetto dall’Urban Center, in
collaborazione con la Fondazione del Monte, col coordinamento scientifico di Michele Ghirardelli,
Andrea Rinaldi e Theo Zaffagnini del Dipartimento di Architettura di Ferrara, ripropone una
selezione di opere e ricerche, arricchendosi di nuovi contenuti multimediali.
Una serie di eventi si aprirà alla Città, con visite ad opere realizzate ed incontri tematici.
Stimato professionista bolognese, già tra i fondatori del Gruppo Architetti Urbanisti Città Nuova,
dopo una lunga e brillante carriera accademica nella “storica” Facoltà di Architettura di Firenze, il
Prof. Mario Zaffagnini, facendo tesoro della propria attività scientifica e didattica maturata a partire
dalle prime esperienze con Adalberto Libera, suo primo Maestro, quindi quelle condotte a Firenze
insieme all’amico Pierluigi Spadolini, ha portato a compimento - proprio nel suo ultimo periodo di
attività scientifica a Ferrara – l’elaborazione concettuale di quella che potremmo oggi definire il
lascito culturale che meglio connota il suo modo di essere e fare l’architetto e quindi il docente.
Una definizione comunque progressiva, compiuta in atti (le innumerevoli pubblicazioni, le sue
ricerche, i suoi progetti, i suoi allievi), di un saldissimo convincimento che l’architettura – per
essere di qualità - debba scaturire da processi culturali e creativi che prevedono come centralità la
più esauriente risposta alle necessità dell’uomo.
Il suo magistero, nel campo della didattica e della ricerca, è già ampiamente conosciuto: tra le
migliaia di studenti a cui ha insegnato, centinaia di architetti l’hanno avuto come relatore. Un
numero ancora maggiore di studiosi e ricercatori si è formato sulle sue numerosissime
pubblicazioni, tutte caratterizzate da teorie e contenuti innovativi al pari di una rara e distintiva
qualità di scrittura. In molte persone (e tantissime sono bolognesi o emiliano-romagnoli) questa
vicinanza ha creato legami e riferimenti forti, che rimangono ancora oggi in un certo modo di “fare
l’Architetto”; quella che noi oggi riuniamo nella definizione “scuola”; un termine che, tuttavia, egli
non avrebbe accettato se riferito al proprio operato.
I progetti esposti sono tra quelli di sicura preminenza qualitativa di Mario Zaffagnini, ma per quanto
la sua attività professionale abbia sicuramente risentito della scelta di dedicarsi per lunghi periodi
quasi esclusivamente alla carriera accademica, sono soltanto alcune tra le sue eccellenze come
Architetto.
Un primo censimento, che ha riservato talvolta sorprese anche agli stessi curatori di questa
iniziativa.
Le cifre distintive sono la coerenza, l’impegno assoluto, la tensione progettuale uniformemente
portata al massimo, a tutte le scale dimensionali (da quella urbanistica al dettaglio esecutivo in
scala 1 a 1).
Risultati impensabili senza un rimando alla contemporanea attività teorica.
La struttura della mostra mira pertanto a dare conto dell’insieme dell’opera e del pensiero.
Il nucleo fondamentale della mostra presenta un regesto sintetico della pratica professionale, dalle
prime esperienze alle opere più importanti per ruolo e dimensione, che ancora oggi possono
essere considerate esemplificative della capacità di Mario Zaffagnini di “fare scuola” attraverso il
progetto, supportate da una sequenza originale fotografica di attualità di opere con immagini di
Elena Farnè, Alberto Mion e Pietro Piella.
Tra queste emergono alcune esperienze nel campo del restauro, tra cui due rilevanti restauri di
edifici a Bologna e Ravenna per la Fondazione del Monte. Qui, il tema progettuale contingente
diventa occasione per allargare la riflessione a sfere metodologiche e culturali molto più ampie,
che interrogano i rapporti tra conservazione e innovazione, tra estetica e tecnologia. Sono
particolarmente evidenti i temi di ricerca di una vita: la capacità dei tipi edilizi di rinnovarsi
attraverso la storia trovando nuova vitalità per mezzo del progetto di architettura ed il rapporto
organico tra i tipi edilizi ed il tessuto urbano.
Un altro nucleo tematico fondamentale della Mostra documenta, con una selezione di esempi
significativi di una produzione molto più estesa, l’attività scientifica e sperimentale: ricerche,
concorsi, pubblicazioni.
Una serie di audiovisivi originali, rielaborati per questa occasione, ne completano il profilo dello
Studioso, dell’Architetto, dell’Uomo mediante il repertorio cronologico delle opere e pubblicazioni a
cura di Michele Manzella e Theo Zaffagnini, il video “I maestri dell’Architettura e del design: Mario
Zaffagnini” del regista Alberto Di Cintio (Unifi), un prodotto audiovisivo originale creato per l’evento
di Theo Zaffagnini e Margherita Bissoni dal titolo Messaggi in bottiglia che ripropone un
significativo brano tratto da una presentazione di Mario Zaffagnini intitolata ”La lunga strada verso
la qualità urbana”, e un video di Raffaello Scatasta, amico, editorialista e collega storico di Mario
Zaffagnini sul primo periodo della sua attività professionale.
Questi continui rimandi tra storia, presente e futuro, tra teoria e prassi, trovano la loro sintesi in una
parola sola: Architettura.
Inaugurazione: 9 Ottobre ore 17
Urban Center Sala Borsa
Piazza Nettuno, 3 Bologna
Orario: mar-ven 10-20, sab 10-19
Ingresso gratuito