Pinot Gallizio
Lucio Fontana
Alberto Burri
Mario Schifano
Enrico Castellani
Salvatore Scarpitta
Bruno Munari
Piero Manzoni
Gruppo N
Alberto Biasi
Toni Costa
Grazia Varisco
J. Le Parc
Dadamaino
Yves Klein
Pol Burry
Mack Heinz
Peter Blake
Fracois Morellet
Allen Johns
Andy Wahrol
Roy Lichtestein
George Segal
Mimmo Rotella
Virginia Baradel
Renato Barilli
Aldo Bonomi
Gian Piero Brunetta
Aurora Fiorentini Capitani
Alessia Castellani
Laura Cherubini
Ennio Ludovico Chiggio
Renato De Fusco
Paolo Fabbri
Marino Folin
Vittorio Gregotti
Mario Luzzatto Fegiz
Roberto Masiero
Marco Meneguzzo
Silvano Mezzavilla
Anty Pansera
Mario Perniola
Sergio Polano
Francesco Poli
Franco Purini
Gianni Scalia
Angelo Schwarz
Bernardo Secchi
Angela Vettese
Alvise Vidolin
Caterina Limentani Virdis
Maurizio Vitta
Paradise Now: un grande evento che intende presentare gli scenari di quegli anni. L'occasione che permettera' di rivivere, tra ragione ed emotivita', questo periodo cosi' importante del nostro recente passato e che coinvolgendo i pubblici piu' vari offrira' spunti, emozioni, tra arte e moda, cinema e tv, musica e design, architettura e altro. Gli artisti sono soprattutto italiani ma non mancano quei protagonisti della scena dell'arte internazionale con cui gli italiani ebbero a confrontarsi senza complessi. A cura di Virginia Baradel, Ennio Ludovico Chiggio e Roberto Masiero. Allestimento di Italo Rota
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova organizza, negli spazi
monumentali del restaurato Palazzo della Ragione, un grande evento che intende
presentare gli scenari di quegli anni intrecciando tra loro arti visive, design
e architettura. Attraverso queste discipline, affrontate con un'inedita verve
investigativa, entreranno in gioco molte implicazioni attinenti altri campi
espressivi e comunicativi come il cinema, la televisione, la musica, la
fotografia e la moda.
La mostra, a cura di Virginia Baradel, Ennio Ludovico Chiggio e Roberto Masiero,
si configurerà dunque come un percorso carico di suggestioni in grado di
sorprendere, appassionare e far riflettere.
L'allestimento curato da Italo Rota trasformerà il Salone (una vera piazza
coperta da 2000 mq con affreschi a soggetto astrologico) in una sorta di
villaggio globale che invita lo spettatore ad attraversare lo scenario di quegli
anni soffermandosi sulla varietà di opere ed oggetti esposti realmente o
virtualmente.
Il Palazzo della Ragione che col suo sistema di piazze del mercato e gallerie di
negozi si può considerare il primo ipermercato della storia, nascendo già nel
XIV secolo con questa vocazione, diventerà dunque per quattro mesi il paesaggio
magnifico e inquieto degli anni Sessanta.
Il decennio che seguì gli anni della Ricostruzione divenne il più propulsivo
dell'intero secolo XX. Gli avvenimenti racchiusi in quegli anni mutarono
profondamente ogni assetto preesistente. La scienza, l'economia, la tecnologia,
le arti subirono una trasformazione epocale mutando radicalmente il modo di
percepire e di comunicare la realtà .
I media e i consumi divennero i due pilastri sopra i quali prese forma il volto
della società di massa. La pubblicità rese desiderabili i nuovi prodotti che
rapidamente stavano cambiando i costumi sociali e culturali. Nacque il mondo
nuovo delle merci che attinse motivi e strategie formali dal bacino ricco e
quanto mai vario delle sperimentazioni artistiche.
Padova e il Veneto furono in prima linea nel modellare i nuovi orizzonti delle
forme e delle merci; contribuirono, con figure eccellenti, alla definizione di
modelli che avrebbero dettato legge in fatto di qualità estetica e di
intelligenza progettuale. Tale aspetto verrà indagato e presentato nell'insieme
dei caratteri più generali della mostra ma con il riguardo di sottolineare la
presenza di artisti così come di aziende, di manifestazioni come di istituzioni
pregevoli che esprimono una realtà veneta ben lontana dai luoghi comuni di un
passato più prossimo.
Una straordinaria occasione che permetterà di rivivere, tra ragione ed
emotività , questo periodo così importante del nostro recente passato e che
coinvolgendo i pubblici più vari offrirà spunti, emozioni tra arte e moda,
cinema e tv, musica e design, architettura e altro.
''Quando si usano le maglie larghe dei decenni, in questo caso gli anni Sessanta, per indagare fenomeni estetici assai complessi il rischio minore che si può correre è quello dell'incompletezza. Ci sono, ad esempio, artisti pregevoli che sono stati avanguardie nel decennio precedente e che esprimono nel nostro una conseguente maturità , mentre alcuni tra quelli che seguiranno già vi si affacciano con opere significative e non tutti possono comparire in una mostra che, oltre tutto, non ha pretese panoramiche bensì intende procedere come un viaggio o come un racconto, ambientato in Italia dentro al corso di quegli anni.
Negli anni Sessanta la qualità di esperienze innovative importanti è decisamente alta, diffusa e ampiamente riconosciuta.
La mostra non si propone di presentare in buon ordine artisti e tendenze, bensì di offrire al visitatore la varietà delle sollecitazioni in campo, l'ampiezza dell'arco delle versioni dell'esperienza artistica che possono diventare, ad uno sguardo più attento, materia di riflessione su quegli anni e su quei mutamenti, mettere a fuoco i caratteri della speciale diversità che prende corpo nell'universo delle forme e delle cose, delle menti e dei comportamenti. Il teatro è l'Italia, gli artisti sono soprattutto italiani ma non mancano quei protagonisti della scena dell'arte internazionale con cui gli artisti italiani ebbero a confrontarsi senza complessi. Fu proprio allora che l'Italia incominciò a diventare internazionale: gli artisti italiani parteciparono al gruppo Zero, agli appuntamenti europei di Arte cinetica e programmata piuttosto che a quelli di Fluxus, Milano tenne a battesimo il Nouveau Réalisme e fu Venezia a consacrare la Pop americana.
Nello scorrere le opere negli spazi ideati dall'architetto Rota come in un album di pregiate figurine -laddove ogni opera richiama una squadra, un mondo- il nostro punto di vista è per certi versi ortodosso, per altri più originale, comunque, viste le relazioni a scena aperta con l'architettura, con il design e, più in generale, con l'universo culturale alto e basso, anche l'ortodossia si stempera nel gioco del contatto con l'altro, simile e dissimile allo stesso tempo.''
(Virginia Baradel)
Alcuni degli artisti presenti in mostra:
Pinot Gallizio, Lucio Fontana, Alberto Burri, Mario Schifano,
Enrico Castellani, Salvatore Scarpitta, Bruno Munari,
Piero Manzoni, Gruppo N, Alberto Biasi e Toni Costa,
Grazia Varisco, J. Le Parc, Dadamaino, Yves Klein,
Pol Burry, Mack Heinz, Peter Blake, Fracois Morellet,
Allen Johns, Andy Wahrol, Roy Lichtestein, George Segal,
Mimmo Rotella...
Partners culturali della mostra sono l'Istituto Universitario di Architettura di
Venezia e la Biennale di Venezia con i quali si è stabilita una fattiva
collaborazione.
Incontri e dibattiti, musica, spettacoli e manifestazioni sapranno coinvolgere
ed emozionare il pubblico più vasto.
Catalogo Skira edizioni
Contributi di:
Virginia Baradel, Renato Barilli, Aldo Bonomi, Gian Piero Brunetta, Aurora
Fiorentini Capitani, Alessia Castellani, Laura Cherubini, Ennio Ludovico
Chiggio, Renato De Fusco, Paolo Fabbri, Marino Folin, Vittorio Gregotti, Mario
Luzzatto Fegiz, Roberto Masiero, Marco Meneguzzo, Silvano Mezzavilla, Anty
Pansera, Mario Perniola, Sergio Polano, Francesco Poli, Franco Purini, Gianni
Scalia, Angelo Schwarz, Bernardo Secchi, Angela Vettese, Alvise Vidolin,
Caterina Limentani Virdis, Maurizio Vitta.
Cura della mostra: Virginia Baradel, Ennio Ludovico Chiggio, Roberto Masiero
Collaborazione alla cura per la musica: Mario Luzzatto Fegiz
Collaborazione alla cura per il cinema: Gian Piero Brunetta, Mirco Melanco
Direzione della mostra: Mirella Cisotto Nalon, Fernando Schiavon
Segreteria organizzativa: Paolo Caporello, Guendalina Ferlin
Allestimento: Italo Rota & Partners
Comunicazione: Studio Embtool, Claudia Chiggio, Alberta Ziche
INFORMAZIONI
Servizio Mostre – Settore Attività Culturali
Via Porciglia 35 – 35121 Padova – tel. 049.8204501/2; 049.8204546/26 fax 049.8204545
Biglietteria Palazzo della Ragione – tel. 049.8205006
In concomitanza della mostra sono previste manifestazioni collaterali (cinema, musica, teatro).
ORARI DI VISITA
Tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 19
BIGLIETTI
Intero euro 8; ridotto euro 5 (dai 16 ai 18 anni, studenti, possessori di PadovaCard e Carta Giovani); ridotto speciale (scuole, gruppi familiari, nati anni '50 e '60 mercoledì e giovedì); gratuito per i bambini sotto i 6 anni.
COME RAGGIUNGERE IL PALAZZO DELLA RAGIONE
Pullman e auto: parcheggio in Prato della Valle (ex Foro Boario)
Auto: parcheggio in Piazzale Boschetti
In treno: dalla stazione ferroviaria linee bus 3, 8, 12, 18 fermata Riviera dei Ponti Romani
La sede è in zona pedonale
UFFICIO STAMPA
Studio Esseci di Sergio Campagnolo; via San Mattia 16, 35121 Padova; tel. 049 663499
In collaborazione con Ufficio Stampa Skira: Mara Vitali Comunicazioni - Lucia Crespi, tel.02.781221