L'immobilita' dello sguardo. La mostra propone una serie di dipinti nei quali l'artista ritrae i 'luoghi dell'anima' rappresentati con un certo distacco emotivo.
“Il pittore ha un compito gravoso e disperante: deve reggere lo sguardo fino all’esaurimento delle forze e, infine, alla vergogna” (Merleau-Ponty).
Il nucleo di opere selezionate per l’esposizione rappresenta un’anticipazione della mostra prevista per il mese di maggio al Museo di Rimini, insieme al pittore Enrico Lombardi, dal titolo “Inattuali”.
I soggetti esposti sono indiscutibilmente luoghi dell’anima, che appartengono all’intimità di Tonelli, eppure rappresentati con distacco, epurati di ogni dettaglio che possa evocare un ricordo, un’emozione. Divengono non-luoghi, totalizzanti, sospesi nel tempo. La rappresentazione di paesaggi urbani, periferie di metropoli ove l’autore ha vissuto lunghi periodi della propria esistenza, non lascia affiorare alcun accenno al racconto, alla memoria, nessuna vibrazione, nessun trasporto. Ogni segno, ogni variazione cromatica è ragionata e sapientemente dosata, svuotata di ogni superflua emozione per elevare l’immagine al di là del luogo rappresentato, in una dimensione universale.
La grande pianura, ove Tonelli ha stabilito la propria dimora, nonché il proprio studio da oltre vent’anni, ricorre spesso nei suoi dipinti. Lo sguardo dell’autore ha percorso ogni variazione di luce su quell’ampio orizzonte, ogni ombra su quella vastità di spazi, analizzando e filtrando ogni cosa attraverso un processo di interpretazione che ambisce all’essenza. La porzione di pianura che compare nei suoi quadri - sia essa il lento corso del fiume Po o l’ombra lunga proiettata da balle di fieno e filari di alberi - produce una profonda suggestione poiché è l’essenza che emerge. L’intensità dell’immagine deriva dal tentativo di superare gli elementi instabili, mutevoli, e accidentali per rivelare ciò che è stabile, necessario, assoluto e in questo modo sembra assorbire caos e tensione per infondere quiete e armonia. Anche gli orizzonti sul mare, altrettanto immobili e silenti, suggeriti dalla costa ragusana e dalla laguna veneziana - luoghi di buen retiro dell’autore - sono fermati in fotogrammi di lucida sintesi visiva e trasformati in scenari metafisici fuori dal tempo e dallo spazio.
In esposizione anche alcuni dipinti dedicati alle “città ideali”. Le straordinarie costruzioni prospettiche delle architetture rappresentate, convergono lo sguardo in un punto sulla linea dell’orizzonte che rappresenta l’origine, il punto di partenza dal quale lo sguardo si eleva per ricercare una dimensione di equilibrio sulla linea di demarcazione tra cielo e terra, natura e civiltà, finito e infinito.
“ Tutto si staglia in una luce assoluta, nel tempo della durata e dell’istante, nel tempo più vero, senza l’uomo.
La pittura di Tonelli è arte della fuga nello sguardo che ferma.
Eppure oltre la cortina perfetta delle sue visioni, questo assoluto s’incrina di un ricordo disincarnato che ridona all’immagine la più pura realtà dello sguardo umano: il passaggio, il congedo infinto.
Se tutto deve passare, se tutto è sempre già passato, non abbiamo che istanti infiniti.
Fissare lo sguardo in quell’attimo, renderlo visibile, questo è l’utopia di Tonelli.”
(Enrico Lombardi)
Biografia
Giorgio Tonelli nasce a Brescia il 5 settembre 1941. Vive e lavora a Bologna. Inizia a dipingere nel 1974 nello studio di Gianfranco Ferroni che considererà per sempre il suo “maestro etico”. Nel 1976 si trasferisce a Londra dove resterà fino al 1983. Nel 1979 partecipa al gruppo della “Metacosa”,che dopo varie mostre si scioglierà nel 1983.
Dal 1983 al 1985 vive fra Parigi, New York e Venezia. Si trasferisce definitivamente nel 1987 a Bologna dove tuttora vive e lavora. Numerose sono le rassegne collettive in luoghi istituzionali alle quali è stato chiamato a partecipare, tra le più recenti “Arte italiana- 1968/2007” a cura di Vittorio Sgarbi, Milano, Palazzo Reale, svoltasi nl 2007. Dello stesso anno è la partecipazione alla 58^ Edizione del Premio Michetti nonchè la mostra “Natura Morta” a cura di Marilena Pasquali presso la Fondazione Ragghianti di Lucca e la mostra “Nuovi Pittori della Realtà” a cura di Maurizio Sciaccaluga al PAC di Milano mentre nel 2008, nell’ambito della rassegna “Not so private - Gallerie e storie dell’arte a Bologna”, partecipa all’esposizione “Galleria Forni e Galleria Stefano Forni: dal 1967 una storia per l’Arte Figurativa” organizzata dal Mambo (Museo d’Arte Moderna di Bologna) nello spazio di Villa delle Rose. L’ultima personale è del 2009 alla Galleria Jannone di Milano con una mostra di pastelli dal titolo “Lo sguardo fisso”. Nel 2011 è chiamato a partecipare alla 54° edizione della Biennale di Venezia, Padiglione Italia.
Inaugurazione sabato 1 dicembre dalle ore 18
Galleria Forni
Via Farini, 26 – Bologna
orari di apertura 9-13 e 15,30 -19,30 - chiuso lunedì e festivi
Ingresso libero