Personale di Filippo Centenari che espone 35 tele e due video, il risultato di un analisi sviluppata nel corso degli ultimi tre anni in cui l'artista scandaglia i vari e differenti mezzi della comunicazione mediale della societa' di oggi. Primo fra tutti lo strumento internet dal quale attinge a piene mani per realizzare le 35 tele esposte in galleria. In queste opere viene evidenziata la necessita' di riportare al ''reale'' l'effimera virtualita' dell'immagine digitale contemporanea che trova nel pixel il suo indice di definizione. A cura di Claudio Crescentini
Filippo Centenari espone 35 tele e due video, il risultato di un analisi sviluppata nel corso degli ultimi tre anni in cui l'artista scandaglia ed analizza i vari e differenti mezzi della comunicazione mediale della società di oggi.
Primo fra tutti lo strumento internet dal quale attinge a piene mani per realizzare le 35 tele esposte in galleria.
In queste opere viene evidenziata la necessità di riportare al "reale" l'effimera virtualità dell'immagine digitale contemporanea che trova nel pixel il suo indice di definizione.
Le opere sviluppate tramite una sorta di décollage-web vengono elaborate al computer per poi essere riportate su tela a mezzo plotter completando il processo di indagine intervenendo con tecnica mista sui lavori stampati.
Un processo di ritorno alla fisicità dell'opera che affonda le radici negli archivi fotografici di internet, dalle scansioni di immagini pubblicitarie da fotografie e da frames video in una completa immersione nell'immagine contemporanea.
Il percorso attuato da Filippo attraversa quindi i mezzi della comunicazione attuale riportandoli ad una lettura più fisica e tangibile , fermando quindi il flusso informatico e informativo della comunicazione attuale.
I video presenti in galleria prendono anch'essi spunto dal medesimo processo.
Il primo , Frammenti, riproduce una serie di immagini, la maggior parte utilizzate nei lavori su tela, sovrapponendo e frammentando una base video che riporta il paesaggio urbano industriale. L'audio anch'esso frammentato fonde e cadenza l'immagine video creando una sorta di disorientamento finale nello spettatore che viene travolto dal flusso visivo.
Il secondo ,più ironico ,attinge da archivi on-line.
Le sequenze di alcuni video d'epoca vengono alterate e riportate in vita ripetendo movimenti e meccaniche delle città americane anni '50.
Le immagini vengono ripetute e ritmate su una base "loop" sonora creando un sorta di ciclo meccanico che annulla i significati e svincola le riflessioni.
INAUGURAZIONE: venerdì 13 giugno 2003, ore 21.00
CURA MOSTRA E CATALOGO: Claudio Crescentini
TESTI IN CATALOGO: Claudio Crescentini
Galleria Arturarte
Via Cassia km 36,300, Zona Industriale Settevene Nepi (VT)
Dal lunedì alla domenica, 10-18, lunedì mattina chiuso