Impressioni andaluse. Un'indagine fotografica in terra iberica, nella quale i monumenti e i palazzi sono appena accennati come sfondo della vita delle persone.
a cura di Camilla Mineo
“È un’illusione che le foto si facciano con la macchina… si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa”.
(Henri Cartier - Bresson)
“Andalusia non è dove finisce l’Europa. È dove inizia”. Recita così un famoso spot della birra spagnola Cruzcampo, in cui la voce fuori campo esalta enfaticamente e con orgoglio le qualità della regione più a sud della penisola iberica.
Granada, Cordoba, Siviglia, Cadiz, Tarifa, Ronda, sono le protagoniste di questo caldo reportage, città dove arte, luce, tradizione, colori accesi sono elementi identitari che il fotografo parmigiano Pietro Gerboni racconta a modo suo.
Gerboni con i suoi scatti dai tagli insoliti e particolari, con curiose inquadrature, documenta il suo viaggio, condivide la sua esperienza nella regione più vivace e passionale della Spagna.
Il fotografo riesce a coinvolgere e a rendere partecipe l’osservatore, lo conduce per mano nelle chiese, nei mercati, alle feste tradizionali. A volte defilato, altre volte in prima linea, lascia trasparire dalle immagini lo stupore per quello che vede, cerca di catturare e trasmettere quello che per lui è lo spirito e l’anima dei luoghi.
L’Andalusia è una terra dove nei secoli si sono stabilite diverse culture che hanno lasciato tracce importanti, dai punici ai romani ai mussulmani. L’architettura moresca, in particolare, è rappresentata in queste foto, dove intravediamo il centro storico di Cordoba, la Mezquita (Moschea) caratterizzata da successivi inserimenti e contaminazioni del barocco cristiano, il mercato arabo e la maestosa Alhambra di Granada oltre a un dettaglio decorativo di quel capolavoro architettonico che è l’Alcàzar, palazzo-fortezza di Siviglia.
Pregio di queste fotografie è il tentativo di descrivere le città visitate e vissute in una maniera originale e ricercata, con un’impronta e una prospettiva personale. Gerboni alterna immagini pulite, composizioni curate e ben studiate a scatti più istintivi e spontanei che catturano il momento. I monumenti, i palazzi, sono appena accennati, spesso in secondo piano, intesi come sfondo della vita delle persone che vivono la strada, cantano insieme e si ritrovano. Molto suggestive le istantanee che raccontano la Feria di Siviglia, una delle feste folcloriche più importanti di tutta la Spagna. Per una settimana, in aprile, le vie della città sono invase da persone in festa che suonano, ballano il flamenco e si divertono. Gerboni di questo evento preferisce mostrare le luci e l’atmosfera notturna di una città che sembra illuminata a giorno da migliaia di lumini e lampadine, da festoni colorati, da ospitali casette con teloni rigati montate per l’occasione, da brillanti e sgargianti vestiti tradizionali indossati da donne e bambine.
Dalle fotografie presenti in mostra emerge l’intensa luminosità di questa terra, dominata da una luce abbagliante che è sempre presente, capace di sorprendere ed emozionare, un elemento che ha colpito profondamente il fotografo che commenta: “Probabilmente è l’influenza di questa luce che rende le persone più solari, rilassate, la gente si gode la vita con leggerezza, si prende il suo tempo, fa le cose con calma, aprono i negozi quando vogliono, in Andalusia l’approccio alla vita è completamente diverso dal nostro”.
Il fotografo riesce con delicatezza a far rivivere all’osservatore le sensazioni da lui provate nel suo percorso, la magia e il fascino del sud della Spagna offrendo un racconto privato, a tratti simbolico, attraverso intime visioni e Impressioni andaluse.
Pietro Gerboni, nato a Parma nel 1984, nel 2006 compra la sua prima Reflex. Nel 2011 si laurea in Ingegneria Civile e nel 2012 diventa fotografo professionista. Realizza servizi fotografici su commissione, in particolare crea reportage artistici per matrimoni nei quali vuole immortalare le emozioni di questo speciale evento con un occhio diverso, non convenzionale. Questa mostra è il suo debutto espositivo. “Alla ricerca di emozioni, di calore, di sorrisi. Sempre alla ricerca della bellezza. Mi piace osservare, mi piacciono le persone. Cerco di cogliere il bello nell’attimo che fugge. Mi piace svelare il mondo secondo il mio punto di vista, un punto di vista personale e intimo. Mi piace sognare stando con i piedi per terra”.
Inaugurazione 19 ottobre ore 19.30
Spazio Audiomedica
via Repubblica, 49 (ingresso da b. go al Collegio Maria Luigia) - Parma
Orario: lun-ven 8.30 - 12.30 e 17 - 19, sab 9-12.30 (sabato pomeriggio e domenica su appuntamento)
Ingresso libero