Da due anni, Yto Barrada ha cominciato una riflessione sul suo paese il Marocco e la sua citta' 'Tanger' con il suo sguardo di commentatore sociale interroga le poste in gioco della modernita' che lavorano la citta'. 'Le Detroit' (Lo stretto) e' la prima parte di questo progetto in cui Yto Barrada vuole fare vedere l'iscrizione nello spazio urbano di questa 'ostinazione' di partenza che distingue un popolo.
Détroit
Nata nel 1971 a Parigi, Yto Barrada vive ora tra il Marocco e la Francia. E
cresciuta a Tanger e studia a Parigi alla Sorbonne. Nel 1996, entra
all'International Center of Photography (ICP) a New York. Inizia i suoi primi
progetti fotografici in Medio Oriente, poi a New York e in Chili. Da due anni,
Yto Barrada ha cominciato una riflessione sul suo paese il Marocco e la sua
città 'Tanger' con il suo sguardo di commentatore sociale interroga le poste in
gioco della modernità che lavorano la città .
'Le Détroit' (Lo stretto) è la prima parte di questo progetto in quale Yto
Barrada vuole fare vedere l'iscrizione nello spazio urbano di questa
'ostinazione' di partenza che distingue un popolo.
'In arabo come in francese, lo stretto congiunge 'étroitesse' 'dayq'
(strettezza) e 'détresse' 'mutadayeq' (sconforto). Quando il tempo è chiaro,
l'orizzonte delle coste marocchine è spagnolo. Lo stretto è diventato un grande
cimitero marocchino. Questa immigrazione ha il suo lessico, le sue leggende, le
sue canzoni e i suoi rituali. Non si dice : 'ha emigrato' ma 'h'reg' : 'ha
bruciato' - suo passato, suoi documenti.'
Yto barrada dice di essere interessata allo strano e alla stranezza. Non fa
chiaramente la separazione fra queste due idee. La stranezza deve rimanere
limitata al soggetto e il sentimento di strano non deve superare l'idea
dell'informazione. La sua visione mescola la stranezza e il documentario :
'nelle mie immagini, esorcizzo senza dubbio la violenza della partenza (degli
altri) ma, mi rimetto nella violenza del ritorno (a casa). La stranezza è quella
di una falsa familiarità . Fotografo delle tentazioni - non dei veri tentativi -
alla maniera del foto-reporter.'
Le cinque opere presentate al Centre Culturel Français, in
collaborazione con la Galleria Maze di Torino e la Galleria Polaris di Parigi
mostrano la Città attraverso l'occhio di una dei suoi abitanti, che vive la
città come luogo di partenza e di ritorno.
L'inaugurazione si svolgerà il 5 giugno alle 19.00 al Centre Culturel Français.
Galleria Maze Via Mazzini, 40 - 10123 Torino - ITALIA tel. +39 0118154145 - fax
+39 011 19707705
Sede: Centre Culturel Francais
via Pomba 23 - 10123 Torino