Di Luana Beconi e Barbara Patrizia Mori. Per strade diverse si ritrovano, le due artiste, a rispondere alla stessa esigenza di dover rappresentare quei luoghi che hanno scosso il loro animo, la loro sensibilita', hanno aggiunto un valore alla loro esistenza.
Si inaugura giovedì 5 giugno dalle ore 17,30 al FYR in Borgo degli Albizi 23 - Firenze, la mostra dal titolo
'CITTA' e CIVILTA'' di LUANA BECONI e BARBARA PATRIZIA MORI
Per strade diverse si ritrovano, le due artiste, a rispondere alla stessa esigenza di dover rappresentare quei luoghi che hanno scosso il loro animo, la loro sensibilità , hanno aggiunto un valore alla loro esistenza.
In questa mostra Luana Beconi si propone al pubblico fiorentino per la prima volta, con una decina di tele, alcune di grandi dimensioni, in cui i suoi luoghi della memoria paiono rappresentazioni mute, ma dalle pietre, dalle rocce, dalle rovine, si levano le voci della storia, come nel dipinto 'Gli Etruschi'; o nel più recente 'Kossovo' in cui cumuli di macerie abbandonate parlano della sofferenza di tante persone. In uno dei suoi ultimi dipinti, in cui lo skyline di Manhattan è sovrastato da un cielo tormentato da nubi, si rivive il dramma che ha colpito il mondo causando forse il più profondo cambiamento della nostra civiltà odierna.
Barbara Patrizia Mori espone una quindicina di opere tra chine acquerellate e oli su tela.
L'artista fiorentina, ma da anni residente in Puglia, intende proporre al visitatore un viaggio tra le suggestive Città e Civiltà del Sud. Le sue opere sembrano appunti di un viaggio compiuto nei secoli: dai Dolmen di Bisceglie ai templi di Metaponto; da antiche cattedrali a imponenti castelli; da piccoli borghi a città .
Scrive di lei il giornalista e critico Arturo Tuzzi: 'Il tratto realmente originale di Barbara Patrizia Mori e della sua pittura è un'impalpabile componente che si ha oppure no: l'anima. Che viene fuori, evidente, da tenui svirgolature d'azzurro, da caldi toni ocra, da particolari che riassumono in sé un insieme noto e radicato nel profondo di ognuno di noi.
Il rosone di un'antica chiesa, la visione prospettica di un vicolo che lascia immaginare un altro orizzonte al di là di una svolta, una torre di guardia affacciata sul mare: sono, queste, diapositive di un vissuto comune che potrebbero appartenere ad ogni luogo e ad ogni uomo.
Quello che balza subito agli occhi, nelle rappresentazioni pittoriche dell'artista, è l'assenza di figure umane: decontestualizzate, evinte dal paesaggio e sottratte allo sguardo, eppure percepibili.Una presenza/assenza discreta che non turba l'armonia e l'equilibrio della scena ma ne testimonia l'opera e la vita.
Non sono, le opere di Barbara Mori, semplici rappresentazioni di luoghi, fedeli riproposizioni di particolari architettonici e paesaggistici. Sono evocazioni, stati dell'anima trasmessi con la leggerezza di colori che attengono più al cuore che alla tecnica, trasposizioni di emozioni mutuate da un suo segno particolare che coinvolge e rapisce.
Così come rappresentato dall'artista, il Sud non è solo una terra amata ma sicuramente una porzione di mondo da amare se solo ci si lascia trasportare dalle stesse emozioni che hanno guidato la mano dell'autrice.'
la mostra prosegue fino al 29 giugno
Orario: 16-19,30 tutti i giorni, escluso lunedì
Sede: FYR arte contemporanea
Borgo degli Albizi 23 - Firenze - tel. 055 2343351