Secondo appuntamento della rassegna 'La storia dell'arte libera la testa'.
Il secondo incontro e' dedicato ad Alberto Giacometti, a cura di Emanuela Iorio. Alberto Giacometti (Borgonovo di Stampa, 1901-Coira, 1966) sembra l'artista che, lavorando come ogni scultore nello spazio e con lo spazio, si e' piu' dedicato al vuoto, al non-spazio, all'intervallo; le sue figure emergono sempre da una distanza, che a loro e' connaturata ed essenziale. Non sono sculture del pieno, del tuttotondo, ma, proprio per la vocazione a non essere, per la loro fragilita'-secondo la definizione che ne ha dato Sartre-, per il loro apparire destinate a morire, evocano visibilmente uno dei piu' grandi temi che, dai greci, ha attraversato il pensiero occidentale: il Nulla. Attraverso lo sguardo che i suoi amici esistenzialisti hanno riservato alla sua opera, cogliendone l'essenza stessa, partendo dagli spunti offerti da L'atelier di Alberto Giacometti di Jean Genet e La ricerca dell'assoluto di Jean Paul Sartre, si intende ripercorrere la strada che Giacometti ha compiuto attraverso la fragilita' e la transitorieta' dell'esistenza, ingaggiando per tutta la vita un corpo a corpo con la materia, lo spazio e l'essenza dell'essere umano.