AfreakA. Una documentazione del delicato ecosistema africano nelle immagini di Scrima, per la mostra collaterale al III Festival italiano della fotografia di Busto Arsizio. A cura di Alessandro Turci.
a cura di Alessandro Turci
La mostra di Manuel Scrima dal titolo “ AfreakA “ curata da Alessandro Turci partecipa al III festival italiano della fotografia in visione a Busto Arsizio.
Il distorcimento anomalo e mostruoso “freak” appunto diventa un “jeu des mots” che esprime quello scollamento tra la realtà di un delicato ecosistema, dei suoi rapporti sociali, delle proprie tradizioni antiche ed i recenti accadimenti propri di un nuovo colonialismo. Un racconto autentico composto di immagini straordinarie,
di libertà, orgoglio, comunione, accettazione, ed anche un afflato di speranza a contrastare un minaccioso impoverimento di quel microcosmo di luoghi, economie e coscienze basato sulla diversità. Quesiti posti agli strumenti conoscitivi e percettivi del nostro mondo ed a quel senso di responsabilità e di appartenenza detta civiltà.
Testo di Presentazione:
Descrivere l’Africa oggi è impresa assai complessa. La bellezza riposta in una moltitudine di etnie, lingue,
usi, culture acquisisce quasi significato di memoria storica da trattato d’altri tempi. Si percepisce uno
scollamento tra una realtà fondata sulla diversità integrata in un delicato ecosistema costruito non solo sul
rispetto dell’ambiente, ma della persona e dei suoi rapporti sociali e i recenti accadimenti propri di un nuovo
colonialismo. La sconcertante verità si basa su opposti sentimenti con una comune matrice. Ne
consegue un distorcimento anomalo e mostruoso, freak appunto, che non può, e per altri aspetti non
deve passare inosservato. La routine di situazioni che si ripetono in un corso e ricorso storico parlano di
sfruttamento, oppressione, invasione, sopraffazione che spesso hanno come complici speculazioni ed
interessi ben lontani dalle descrizioni iconografiche di genere. E così pure la tecnologia, il progresso e
l’emancipazione stridono di fronte ad intere popolazioni ormai perdute o dal destino irrimediabilmente
segnato. Se le immagini di Manuel Scrima vogliono riconsegnare al mondo i gesti ormai rari di genti lontane,
la loro fierezza di una cultura millenaria, di una tradizione rituale raffinata, di una memoria che vogliamo
conservare come per preservare una verità ancora possibile, dall’altro ne nasce l’inevitabile confronto con un
“mundus alter” ed un processo tecnologico inarrestabile che contamina e spesso stravolge proprio quella
coscienza cercata di una nuova e più autentica identità e con essa il senso dello spazio e del tempo. Due
video a camera fissa interfacciano mondi paralleli e tuttavia antitetici : la calma ieratica quasi
surreale di un villaggio Masai dove nulla sembra accadere ed il lento scorrere del tempo ci riconsegna a
quella impropria fissità di immagine che considera la riflessione un valore ( “ Stiamo vivendo in un periodo
difficile, nel quale il tempo ha sempre più valore semplicemente perché ce n’è sempre meno…” da The
Abramovic Method di Marina Abramovic ) e un’altrettanto vera quanto sarcastica staticità per così dire
“dinamica” del frenetico succedersi di un andirivieni di personaggi che entrano ed escono da uno
shopping center di Nairobi. Al di là dal volere essere denuncia sociopolitica, il percorso di Manuel Scrima
si snoda tra contrasti diretti e veri, indagando sul lento evolversi di accostamenti inusuali ed”integrati”. Un
racconto autentico composto di immagini straordinarie, di libertà, orgoglio, comunione, accettazione, ed
anche un afflato di speranza a contrastare un minaccioso impoverimento di quel microcosmo di luoghi,
economie e coscienze basato sulla diversità. Quesiti posti agli strumenti conoscitivi e percettivi del nostro
mondo ed a quel senso di responsabilità e di appartenenza detta civiltà.
Alessandro Turci – direttore di a Rush of Culture
Opening: 28 ottobre (18.00-21.00)
Con il patrocinio del Comune di Busto Arsizio
Con il contributo di Fondazione Cariplo e AFI (Archivio Fotografico Italiano)
Opening: 28 ottobre (18.00-21.00)
Stoa'
via Gaeta, 10 - Busto Arsizio (VA)
Orari di visita: 1,3,4,10,11 Novembre (17.00-21.00)
Apertura su prenotazione al numero 366.6087856 o all'indirizzo segreteria@stoabusto.it
Ingresso gratuito