Castello di Frontone
Frontone (PU)
piazzale della Rocca, 1
0721 790716 FAX 0721 790716
WEB
The mutation
dal 6/6/2003 al 13/7/2003
339 4918011 FAX 0721 790716
WEB
Segnalato da

Giovanni Gaggia




 
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6/6/2003

The mutation

Castello di Frontone, Frontone (PU)

Giacomo Carnesecchi, Sara Otonello, Silvia Sorrentino. Il titolo della mostra, 'The mutation', sottolinea l'interpretazione moderna del corpo, visto come un ibrido, un luogo d'incontro tra naturale e artificiale dove tutto e' possibile.


comunicato stampa

Giacomo Carnesecchi, Sara Otonello, Silvia Sorrentino

A cura di: Giovanni Gaggia

Sabato 7 giugno alle 17:30 si inaugurerà, negli incantevoli spazi del castello di Frontone, una mostra fotografica collettiva comprendente le opere di Giacomo Carnesecchi, Sara Otonello e Silvia Sorrentino; l'evento è proposto dall'Associazione Pro Loco di Frontone ed è curato da Giovanni Gaggia. Il progetto si svolge nelle antiche cucine del castello: i tre artisti propongono attraverso le loro opere fotografiche ed installative un'interpretazione intima e profonda del corpo, inteso non solo come superficie che ci racchiude, ma come espressione di quello che contiene.

Il titolo della mostra, 'The mutation', sottolinea l'interpretazione moderna del corpo, visto come un ibrido, un luogo d'incontro tra naturale e artificiale dove tutto è possibile. Giacomo Carnesecchi vive a Pistoia dove attualmente lavora, e si è diplomato nel 2002 all'Accademia di Belle Arti di Firenze. I suoi lavori propongono un corpo fotografato spesso non individuabile, dal momento che l'immagine è successivamente sezionata ed ingrandita; lo spiazzamento dell'osservatore è voluto, perché quella parte del corpo fotografato adesso non appartiene più a nessuno, e può essere di uomo, di donna, espressione di felicità oppure di dolore. Le fotografie di Giacomo dunque partono da gesti comuni a tutti, ma nell'elaborazione artistica perdono la loro soggettività per lasciarla sottintesa, mai dominante. Il corpo è anche il primo attore delle opere di Sara Otonello, giovanissima artista genovese, che vive a Firenze dove frequenta il secondo anno della facoltà di psicologia; l'artista ci propone un'attenta analisi sociale sulla fisicità femminile, con il domopack che fascia i corpi, rendendoli luminosi ed appetibili. La plastica è sentita dall'artista come acqua che avvolge i corpi e li preserva dal tempo, ibernandoli e mummificandoli, evidenziando così la condizione umana, eternamente lacerata tra l'aspirazione verso l'infinito e la finitezza del suo essere limitata, nell'esegesi estremamente complessa e sfaccettata che caratterizza il nostro tempo. Silvia Sorrentino, vive e lavora a Lucrezia (PU), e si sta diplomando all'accademia di Belle Arti di Urbino. L'artista ci offre un corpo manipolato, straziato, privato della propria soggettività, che non può ambire a nient'altro se non a perire. Quest'involucro che ci portiamo addosso, questa corazza che ci avvolge diventerà un limite per noi, diventerà una barriera che ci impedirà di esprimerci per quello che siamo realmente, diventerà un qualcosa che non ci appartiene' Probabilmente sì, ma di una cosa siamo certi: quando la maschera cade, dietro l'apparente forza e l'ambita immortalità si scopre il volto della sofferenza, la fragilità e la fugacità dell'esistenza umana. Con questa mostra la Pro Loco di Frontone continua la programmazione culturale tutta dedicata all'arte contemporanea.

Inaugurazione: sabato 7 giugno 2003, ore 17:30

Durata: 7 giugno - 13 luglio

Ente promotore: Associazione Pro Loco di Frontone
Informazioni: 3394918011

Castello di Frontone
Via G.Leopardi
Frontone (PU)

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