Paesaggi agresti e bucolici
Vito Riviello, in una sua presentazione, sottolinea la tendenza alla metafisica di Antonio Genovese e ai richiami delle antiche atmosfere della pittura italiana degli anni 30: ''quella figurale di Sironi, Carra', De Chirico..., un'area fortemente onirica che sembra risucchiare il tempo nel vuoto della storia''. In questa nuova fase della sua pittura, Antonio Genovese, dopo un breve periodo di riflessione, lasciando i temi dei paesaggi urbani, si rivolge ai temi agresti, bucolici, temi usciti dalla nostra quotidianita'. Vi e' una fissita' nel dipingere le figure che evoca, anche nel cromatismo, Campigli, con un'idealizzazione dei temi trattati. Le composizioni sono addizioni di figure, come un richiamo mnemonico a cio' che si sta perdendo.