Spazio Laboratorio Hajech
Milano
via Camillo Hajech, 27
02 713443 FAX 02 76110185
WEB
Maestri Contemporanei nell'Arte della Stampa
dal 12/11/2012 al 1/12/2012
lun - ven 9.30-14.30, sabato 9.30-12.30

Segnalato da

Spazio Hajech




 
calendario eventi  :: 




12/11/2012

Maestri Contemporanei nell'Arte della Stampa

Spazio Laboratorio Hajech, Milano

Collettiva promossa dal Liceo Artistico di Brera e dalla Stamperia Incisione Arte. incisioni, serigrafie, litografie, fogli d'artista, opere di artisti come Valerio Adami, Aligi Sassu, Sandro Chia, Salvatore Fiume, Mimmo Paladino, Enrico Baj...


comunicato stampa

a cura di C. M. Arienti e Carlo Franza

Scrive Carla Maria Arienti:
Un laboratorio di grafica, qual'è stato e quale è ancora oggi Incisione Arte, diretto da Giuliano Grittini, si mostra nello Spazio Hajech del nostro Liceo, con una serie di fogli d'artista, veri capolavori, opere di grandi maestri dell'arte contemporanea, che hanno vivacizzato con la loro creatività tutta l'arte del Novecento lavorando con le tecniche della grafica, ovvero incisioni, serigrafie, litografie e altre mirabili forme. Presentare ciò in un Liceo artistico mira anche ad offrire agli studenti l'occasione di approfondire tecniche di sicuro spessore visto che nei laboratori si offrono spesso insegnamenti ed affinamenti in materia. Questi capolavori ci mostrano come grandi nomi dell'arte contemporanea ci hanno lasciato esemplari di grande valore lavorando essi stessi su torchio e fra inchiostri e colori. Ma Giuliano Grittini oltre ad offrire agli artisti la possibilità di stampare nei suoi spazi laboratoriali, è artista egli stesso e ci dà modo di ammirare anche i suoi capolavori, maestro non solo nella fotografia avendo immortalato la grande poetessa Alda Merini, ma riportando nel suo lavoro artistico l'attenzione verso icone del nostro tempo. Molto, dunque, da vedere e da offrire non solo agli studenti e agli amici del Liceo storico, ma all'intera città che potrà così ammirare capolavori su carta di inestimabile valore artistico e intellettuale.

Scrive Carlo Franza:
“L'Acquaforte è di moda” affermava Baudelaire nell'aprile del 1862 recensendo su “La Revue anedoctique” una mostra di grafica alla Galleria di Alfred Cadart, dando avvio a una piena rivalutazione delle tecniche incisorie. Morsure, graffiante immediatezza del segno, il processo stesso della ricerca, gli effetti di luce, e ogni altro elemento caratterizzante, hanno portato negli anni più recenti del Novecento a prove di eccezionale levatura. Non è stato ancora scritto in Italia un discorso critico obiettivo sull'importanza della grafica anche se sono molti quelli interessati alle sue forme e alle sue esperienze: artisti, galleristi, direttori di musei, collezionisti, mercanti, amatori d'arte in genere, storici dell'arte e della grafica. Spesse volte il pubblico viene intrattenuto dalle classiche e tradizionali forme d'arte quali la pittura e la scultura e non allo schema originario delle loro sorgenti liriche, ideative, segniche. Il linguaggio nitido della grafica, forse limitato, e di una poeticità visiva e costruttiva spesso più incidente nel contesto delle immagini e delle forme in una temperie creativa e artistica - qual'è quella contemporanea - non basta al lettore e al collezionista di opere d'arte.
Errore fondamentale che deve invece trasformarsi in accettazione e scelta di un gusto per la grafica nella cui ricerca espressiva e visuale esistono maestri di enorme impegno estetico e culturale. Questi offrono non solo l'esperienza di se stessi, ma innumerevoli regole di invenzioni, segreti disegnativi,parabole di sorprendenti incontri tra il gioco silenzioso e sottile delle scritture grafiche e la simbologia vitale che coinvolge lo spettatore. La grafica esprime con certezza rivoluzioni espressive,radici di gioco, segrete passioni per morsure e arabesco, prove artigianali del torchio in bianconero e a colori, capaci di nuovi innesti e significati di allegoria e bellezza. Un'opera grafica alla parete offre, inoltre, l'indirizzo della stessa singolarità dell'ospite, dei motivi culturali che hanno prodotto quell'acquisto, la cifra della sua intelligenza e maturità sociale. Occorre credere nella configurazione di immagini grafiche, pur se a tutt'oggi esse hanno avuta poca fortuna, e pur se il significato e lo stimolo erano sembrati inizialmente autentici e possibili. Lo stampatore non è solo un maestro della stampa e della grafica, ma artista e dominus di quell'officina in cui opera e in cui sono transitati artisti di tutto il mondo. E dei laboratori di grafica disseminati in tutti Italia,di cui taluni significativi anche in Lombardia, qui a Milano, quello di Giuliano Grittini è stato un luogo del fare, un luogo di vita vissuta, un luogo di cultura. “L'Incisione” è stata ed è un'officina dove Grittini ha lavorato come stampatore, artista e fotografo di punta. Basti pensare che Renato Guttuso ha lavorato con Grittini sul torchio manuale, Guido Crepax ha realizzato in laboratorio la prima litografia originale, Ottavio Missoni ha realizzato grafiche legate alla magia dei suoi reticoli astratti, Mimmo Rotella ha lavorato a quattro mani con Grittini su quell'icona che è stata Marylin Monroe; e ancora Federica Galli che ci ha impressionato magistrali pagine di paesaggio lombardo con alberi statuari. Ma non mancano i fogli di Salvatore Fiume con i colori che raccontano di odalische lussuriose, le figure e gli oggetti primitivi ed essenziali di Mimmo Paladino, le magiche geometrie di Lucio Del Pezzo e via via con altri fulgidi nomi.
Basta ricordare il valore grafico che è alla base di opere, oggi qui in mostra allo Spazio Hajech del Liceo Di Brera, di Ettore Sottsass, Valerio Adami, Aligi Sassu, Sandro Chia, Salvatore Fiume, Mimmo Paladino, Mersad Berber, Enrico Baj, Gianni Bertini, Carlo Mattioli, Ernest Fuches, Pietro Consagra, Ottavio Missoni, Emanuele Luzzati, Mimmo Rotella, Federica Galli, Giuliano Grittini, Linda Grittini, Lucio Del Pezzo, Ugo Nespolo, Gianni Dova, Trebotic Matko, Sergio Dangelo. Veri Capolavori su carta, autentiche opere talune in tiratura limitata. Senza dimenticare il suo lavoro, oltrechè di stampatore, anche di fotografo, essendo stato Giuliano Grittini il “biografo” per immagini della poetessa Alda Merini. A tutto ciò va aggiunto anche il suo lavoro d'artista, che traspare in racconti di esistenze e icone vissute tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento, nomi di rilievo internazionale che hanno trovato rinnovata esistenza su teleri e carte di grande fattura. Nel suo grande laboratorio-museo in Lombardia, dove Giuliano Grittini vive, che è anche insolito laboratorio di stampe, egli colloquia con i pigmenti alchemici che sollecitano e invadono, mettendoli in risalto, volti cari del nostro tempo e della nostra storia, sostanziando artigianalità e fabbrilità, dimensione umana e spirituale, senso pittorico e poesia dell'arte. Con il nostro artista italiano, che ritrae volti, atmosfere e zonature attraversate da tensioni ed echi sensuali, ma anche rituali morbidi e saldi e fluidissime linee percorse da istanze transromantiche e transrealiste, ci occasiona di una nuova pagina della pittura contemporanea. L'esecuzione laboratoriale è raggiunta con la varietà dei materiali provocati dagli innesti sul corpo dell'immagine,sulle scritture che fanno a volte da scenografia e a volte danzano, elegantemente,mettendo in risalto il corpo e l'idea della bellezza. Il recente lavoro di Giuliano Grittini, artista di chiara fama approdato in questi ultimi tempi anche a Palazzo Reale a Milano, dove ha lasciato vedere capitoli compositivi su icone come Rotella e Alda Merini, affonda ancora oggi attraverso nitide radiografie di esistenze, nel senso e nel significato storico delle innumerevoli personalità vissute tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento, come ad esempio Elton e Madonna, e non solo. Classiche icone del nostro tempo che il fotografo Giuliano Grittini ripropone artisticamente in un clima di collage-colore e scrittura. Da cronista creativo ci fornisce come pochi brandelli del passato, di quello che non vive e non esiste più se non sotto forma di memoria viva, presente ed attuale, smontando, recuperando, trasfigurando, e facendo apparire una nuova e ulteriore fantasmagoria che alimenta desideri, aspettative e potenzialità espressive. Grittini provenendo dalla fotografia, che cattura con l'occhio il fondo della realtà sociale, ritrova attraverso una sorta di arte neopop il carattere digressivo e narrativo, facendo assumere a ogni opera un valore simbolico, un valore di eredità culturale che diventa memoria,cultura e tradizione. E l'opera,ogni opera, a questo punto, oltre all'immagine salvata con un collage, ritrova nel colore-macchia e nella scrittura, un gioco di forze, una tensione argomentativa, una poesia del tempo, un coinvolgimento altissimo.

Immagine: Giuliano Grittini-Beatles, serigrafia su carta, cm.35x50

Inaugurazione 13 novembre 2012 ore 18.00

Spazio Hajech
via Camillo Hajech 27 Milano
lunedì a venerdì ore 9.30-14.30
Sabato ore 9.30-12.30

IN ARCHIVIO [24]
La scuola del silenzio
dal 23/11/2014 al 19/12/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede