La magia del colore. Una retrospettiva che evidenzia la poetica dell'artista, tra sculture, dipinti e ceramiche. In mostra anche le sue 'porcellane', ispirate ai materiali e alle tecniche della ceramica di Cina, Corea e Giappone, frutto delle ricerche 'alchemiche' degli anni Sessanta.
a cura di Josune Ruiz de Infante
“Guerrino Tramonti. La magia del colore”, la retrospettiva antologica
dedicata al ceramista faentino Guerrino Tramonti che per un anno (da
settembre 2011 al luglio 2012) ha fatto il giro del Giappone, toccando i
principali Musei e partendo dal Museo Nazionale d'Arte Moderna di Tokyo,
passando dall'Hagi Uragami Museum, dall'Otani Memorial Art Museum di
Nishinomiya per arrivare al Seto City Art Museum, dal 18 novembre 2012 al 6
gennaio 2013 sarà esposta al Museo Internazionale delle Ceramiche in
Faenza.
A vent'anni dalla scomparsa del maestro faentino, saranno in mostra circa
150 lavori rappresentativi della sua poetica, tra sculture, dipinti e
ceramiche che esprimono il talento e la visione del mondo di uno dei
protagonisti della ceramica del Novecento. Nel suo stile eclettico e
nell'ispirazione profonda che anima ogni sua opera, afferma Josune Ruiz de
Infante, nel testo critico del catalogo: “l'apprezzamento della materia e
la sua espressione nell'arte trovano riscontro nell'universo di forme
espressive che ne esaltano le qualità; fondamentali sono pure la
ritualizzazione dei gesti quotidiani, l'interesse per la grafica e per il
gesto calligrafico. (…) D'altra parte, la smisurata passione per il
decorativismo dell'oggetto, sconfinante nell'ambiente architettonico, oltre
alla predilezione di tinte piatte e squillanti che definiscono il disegno
sintetico della sua pittura, potrebbero avvicinare le immagini più tipiche
del ceramista all'estetica Superflat”.
L'antologica di Guerrino Tramonti farà da cornice al monumentale soffitto,
denominato “Terzo Cielo di Castelli”, che sarà esposto per la prima volta a
Faenza. Quest'opera collettiva risalente al periodo in cui l'artista
dirigeva la Scuola d'Arte di Castelli d'Abruzzo (dal 1953 al 1958) fu
diretta da Guerrino Tramonti e da lui ideata assieme ai maestri
emilano-romagnoli Serafino Mattucci e Arrigo Visani. Il “Terzo Cielo” è un
omaggio della ceramica contemporanea al seicentesco soffitto maiolicato
della Chiesa di San Donato a Castelli, conosciuta come “Sistina della
ceramica”; fu realizzato dai tre artisti, con la collaborazione degli
studenti della scuola, nell'estate del 1954, per essere esposto alla Decima
Triennale di Milano, nella sezione dedicata agli Istituti d'Arte.
La retrospettiva è un'occasione per esplorare l'opera omnia del grande
ceramista faentino di cui il periodo iniziale, degli anni '30 e '40, è
rappresentato dalle sculture in terracotta di influenza martiniana. Mentre
l'opera degli anni Cinquanta è contrassegnata dalla ceramica smaltata con
colori vivaci e intensi, che servono a delineare immagini nitide e poetiche
di ascendenza picassiana, come quelle del Premio Faenza del 1952 con
Antonio Scordia. Nel 1953 Tramonti inventa, proprio a Castelli, tra i
laboratori della scuola e quelli dell'industria ceramica la Spica, diretta
dall'imprenditore faentino Potito Randi, la tecnica dell'invetriatura a
grosso spessore che contraddistingue i suoi lavori più originali e con la
quale vince nuovamente il Premio Faenza nel 1955.
Durante il percorso espositivo possono essere ammirate le ceramiche che
rendevano particolarmente orgoglioso Tramonti: le sue “porcellane” ispirate
ai materiali e alle tecniche della ceramica di Cina, Corea e Giappone,
frutto delle sue ricerche “alchemiche” degli anni Sessanta. Ma anche
l'opera pittorica dell'artista è rappresentata da diversi dipinti ad olio
del “periodo veneziano” eseguiti tra il 1945 e il 1948, caratterizzati
dall'estetica post-metafisica, mentre la seconda fase della sua pittura è
delineata da numerosi dipinti “materici” in olio su tavola realizzati tra
la fine degli anni Sessanta e il 1992.
“Nell'antologica faentina - afferma Josune Ruiz de Infante - è possibile
cogliere la connessione tra le immagini del ‘Terzo cielo’ e l'opera
figurativa di Tramonti dopo il 1954, soprattutto nell'impianto compositivo
e iconografico dei suoi coloratissimi vassoi, sui quali definiva uno sfondo
rettangolare dove adagiava una sospesa paratassi di emblemi appartenenti al
repertorio d'immagini più volte rielaborato (il pesce, la “zeppa”, il
gatto, i gemelli, il pesce in graticola, la bottiglia di selz, la tavola
imbandita, la lisca di pesce, i profili di donna e molti altri motivi di
derivazione astratta). La stessa impaginazione dei disegni e la stessa
gioiosa policromia comparivano anche nei dipinti ad olio della maturità,
dove spuntavano pure lettere e scritte più o meno criptate, memori dei
soffitti di Castelli.”
La mostra inaugura sabato 17 novembre alle 17.30 ed è organizzata in
collaborazione con la Fondazione Guerrino Tramonti, con il patrocinio del
Comune di Faenza, del Comune di Teramo, del Comune di Castelli, del
Comitato Organizzatore mostre ceramiche antiche e moderne del comune di
Teramo, dell'Istituto Statale d'Arte "F.A. Grue" per la ceramica di
Castelli, del Rotary di Faenza e del Rotary di Teramo.
In occasione della grande retrospettiva giapponese è stato pubblicato un
catalogo presentato da Masahiro Karasawa, curatore della Galleria Nazionale
d'Arte Moderna di Tokyo, con un saggio critico di Josune Ruiz de Infante,
curatrice dell'archivio della Fondazione Tramonti. La pubblicazione sulla
mostra faentina mette in evidenza il lavoro di Tramonti a Castelli con il
saggio critico di J. Ruiz de Infante, mentre il ruolo della Scuole d'Arte
nella Triennale è trattato nel saggio critico di Maria Selene Sconci,
responsabile del settore dipinti, ceramiche e tessili di Palazzo Venezia di
Roma.
Inaugurazione: 17 Novembre ore 17.30
Museo Internazionale delle Ceramiche MIC
viale Alfredo Baccarini, 19-Faenza (RA)
Orario: mar-ven 10-13.30; sab-dom 10-17.30. chiuso il lunedi'
Ingresso: intero 8, ridotto 6.50