Il Turco Lussurioso. Il titolo si riferisce al romanzo anonimo apparso in Inghilterra nel 1828, un esempio di letteratura popolare che contiene stereotipi culturali legati al colonialismo e alla percezione occidentale delle civilta' mediorientali. Le immagini in mostra sono in parte ispirate ad alcuni passaggi del libro ma sviluppano una narrazione libera da riferimenti puntuali.
a cura di Alessandro Rabottini
La mostra personale di Patrizio Di Massimo dal titolo Il Turco Lussurioso inaugura un progetto di tre esposizioni individuali concepito e curato da Alessandro Rabottini.
Questo ciclo di mostre completa idealmente il percorso espositivo iniziato con il Teatro delle Esposizioni #3, svoltosi a Villa Medici nel giugno e nell'ottobre di quest'anno. In occasione della sua mostra personale presso l'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, Patrizio Di Massimo presenta una nuova serie di dipinti, opere a parete e disegni concepiti all'interno di un progetto espositivo unitario.
Come in altre sue opere precedenti anche in questo caso le figure del corpo e della sessualità sono utilizzate come campo all'interno del quale è possibile indagare criticamente certi nodi cruciali della storia italiana ed europea e la loro sopravvivenza nella coscienza collettiva odierna.
Il titolo della mostra Il Turco Lussurioso (The Lustful Turk) fa riferimento all'omonimo romanzo apparso in Inghilterra nel 1828 in forma anonima. Il romanzo è considerato dalla critica letteraria uno dei primi esempi di letteratura popolare in cui è evidente la produzione di stereotipi culturali legati al colonialismo e alla percezione occidentale delle civiltà mediorientali. Le immagini presenti in mostra sono in parte ispirate ad alcuni passaggi del libro e, a patire da queste suggestioni, sviluppano una narrazione libera da riferimenti puntuali.
The Lustful Turk (Il Turco Lussurioso) è un romanzo di finzione che narra, in prima persona e in forma di scambio epistolare, le vicende di Emily Barlow, una ragazza inglese rapita nel 1814 e condotta presso l'harem di Ali, il reggente di Algeri. Nelle poche pagine di questa novella pornografica assistiamo al racconto della seduzione di Emily da parte del reggente, una seduzione che passa attraverso le fasi della prigionia e dello stupro reiterato fino ad arrivare all'innamoramento della fanciulla. Il fatto che il reggente di Algeri sia definito "turco" e descritto come un sultano è uno dei molteplici fraintendimenti culturali che troviamo al cuore di questo libro che, a suo modo, esemplifica una forma di generica assimilazione del concetto di "altro" come minaccia confusa e affatto specifica.
Patrizio Di Massimo (nato a Jesi, Italia, nel 1983) vive e lavora a Londra. Ha partecipato a mostre collettive presso istituzioni pubbliche e private come il Castello di Rivoli, il Royal College of Art di Londra, la GAMeC di Bergamo, la Maison Rouge di Parigi, lo Stedelijk Bureau Museum di Amsterdam, il Witte de With di Rotterdam, la GAM di Torino e la Whitechapel Art Gallery di Londra. Nel 2010 ha co-curato, con Vincent Honoré, la mostra More Pricks Than Kicks presso la David Roberts Art Foundation di Londra e nel 2012 è stato selezionato come finalista per il Premio Italia 2012 promosso dal MAXXI di Roma.
Il progetto è realizzato in contemporanea alla mostra di Patrizio Di Massimo Voglio Vivere Così presso la galleria T293, in Via Giovanni Mario Crescimbeni, 11 a Roma, visibile dal 24 novembre, giorno dell'inaugurazione, fino al 5 gennaio 2013.
Accademia di Francia - Villa Medici
viale Trinita' dei Monti, 1 Roma
orari: 10.45 - 13.00; 14.00 - 19.00 [chiuso il lunedì]; giovedì fino alle ore 21.00
9 euro [intero] - 7 euro [ridotto]
ingresso mostra: 6 euro [intero] | 4,50 euro [ridotto]
3 euro [meno di 25 anni] | ingresso gratuito sotto i 10 anni