Andrej Tarkovskij
Giovanni Chiaramonte
David Simpson
Paolo Zermani
Giovanni Chiaramonte
Andrea Dall'Asta
Silvano Petrosino
Gianluca Bernardini
Roberto Diodato
La rassegna mette in relazione un film di Andrej Tarkovskij e una mostra d'arte. L'iniziativa si caratterizza per la particolare attenzione al suono, grazie all'utilizzo di un acusmonium, orchestra di altoparlanti che lo rende piu' presente e spazializzato.
La rassegna dal titolo Scrivere il volto. L’arte di Andrej Tarkovskij tra
immagine e suono costituisce il primo appuntamento di un percorso
pluriennale che intende indagare le tematiche del sacro, in un’unità tra
immagine e suono. Le serate si incentrano su due momenti che comprendono
l’inaugurazione di un mostra presso la Galleria San Fedele e la visione di
un film seguito da commento e dibattito presso l’Auditorium San Fedele.
L’iniziativa, inoltre, per la prima volta in Italia, si caratterizza per la
particolare attenzione al suono, grazie all’utilizzo di un acusmonium,
orchestra di altoparlanti che rende il suono più presente e spazializzato.
La proiezione acusmatica è realizzata da Giovanni Cospito e Dante Tanzi.
La rassegna è a cura di Andrea Dall’Asta, Antonio Pileggi e Gianluca
Bernardini, Giovanni Chiaramonte, Silvano Petrosino, Paolo Zermani.
La Fondazione Culturale San Fedele propone tre film di Andrej Tarkovskij e
tre mostre con alcuni artisti che si riconoscono nella sua genealogia: le
fotografie di Giovanni Chiaramonte, la cui ricerca artistica si incentra sul
tema della luce, una rassegna di antiche icone russe, che evidenziano come
la ricerca di Andrej Tarkovskij affondi nell’immaginario religioso
iconografico russo, e di una esposizione con opere che spaziano dalla
pittura all’architettura, a foto di scena, sul tema della luce in rapporto
all’abitare umano.
Al termine delle singole mostre seguirà la proiezione di tre film: Stalker,
Andrej Rublev, Nostalghia. All’origine di questo progetto, c’è il tentativo
di una risposta agli interrogativi posti dagli artisti che si sono mossi e
si muovono nelle tematiche e nelle modalità di Andrej Tarkovskij, che ha
affermato: “Per mezzo del cinema bisogna porre i problemi più complessi del
mondo moderno, al livello di quei grandi problemi che nel corso dei secoli
sono stati l’oggetto della letteratura, della musica e della pittura.
Occorre soltanto cercare, ogni volta da capo, la strada, l’alveo lungo il
quale deve muoversi l’arte del cinema. Sono convinto che per chiunque di noi
il lavoro concreto nel campo del cinema può rivelarsi un’impresa
infruttuosa, e disperata se non comprenderà esattamente e senza equivoci in
che cosa consiste la specificità interiore di quest’arte, se non troverà
dentro se stessa la sua chiave”.
si ringrazia:
Galleria Carlo Teardo antiquario in Milano
Ciaccio Broker (Lloyd’s Correspondent)
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La luce del desiderio
Stalker
Galleria San Fedele
ore 18,00
L’infinito nel finito
Inaugurazione mostra fotografica di Giovanni Chiaramonte
Inscape_Piccola creazione
dal 26 novembre al 15 dicembre
Auditorium San Fedele
ore 20.00
Presentazione del ciclo:
Andrea Dall’Asta e Silvano Petrosino
e proiezione di Stalker
dibattito a cura di: Silvano Petrosino
proiezione acusmatica: Giovanni Cospito e Dante Tanzi
euro: 7€/4€
Inscape_Piccola creazione
Giovanni Chiaramonte espone una serie di polaroid, scattate a Berlino durante le prime ore delle mattine di agosto del 2012, con una semplice macchina di plastica e alcuni pacchi di carta fotografica a sviluppo istantaneo. Tutto il mondo della creazione vi è rappresento. Piccole farfalle, una foglia caduta nell’acqua, esili fiori, aironi di plastica immersi in piccole pozze d’acqua artificiali, il nascere del sole che si intravede tra le foglie di un albero... È il dolce risvegliarsi del mondo al sorgere lento di un mattino. Chiaramonte scrive immagini impastate di silenzi, enigmi, interrogativi. Frammenti di infinito, che si rivelano nel loro incanto grazie all’intensa ma tenue dolcezza di un raggio di luce che li illumina, rapido, fugace, anche solo per un istante. Luce istantanea. Assoluta. L’infinito si racchiude nell’infinitamente piccolo di una visione che riconosce la vita in un gesto d’amore, perché vede in quell’infinita piccolezza il dischiudersi dello splendore dell’eterno. E quelle piccole foto, quei singolari concreti, quegli... inscapes, come direbbe Hopkins, ci interrogano sul senso più profondo di un vedere che attraversa la superficie del mondo, per farci tuffare negli abissi dell’assoluto. In un’epifania dell’invisibile.
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La luce del volto
Andrej Rublev
Galleria San Fedele
ore 18,00
Inaugurazione rassegna di antiche icone russe
Nostalgia dell’eterno
dal 10 dicembre al 15 dicembre
Auditorium San Fedele
ore 20,00
proiezione di Andrej Rublev
dibattito a cura di: Silvano Petrosino
proiezione acusmatica: Giovanni Cospitoe Dante Tanzi
euro: 7€/4€
Nostalgia dell’eterno
La seconda mostra dedicata ad Andrej Tarkovskij comprende alcune icone russe antiche, collocate tra i sec. XV e XVII, ottenute grazie alla Galleria Carlo Teardo di Milano. In modo particolare, sono presenti due icone tipiche delle tradizione bizantina, di cui le più celebri sono quelle dipinte da Andrej Rublev, monaco ortodosso, vissuto tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV: l’Icona della Trinità (1410 ca) e quella della Natività (1420 ca). I principali motivi teologici dell’icona sono chiaramente ripresi dalle tavole del pittore russo. Tuttavia, al di là del complesso simbolismo, la luce e la prospettiva rovesciata sono aspetti fondamentali per comprendere il mondo “spirituale” in cui il Andrej Tarkovskij è immerso. L’icona si presenta come teofania. L’eterno discende nel qui e ora della nostra storia, avvolgendoci con la sua luce, simbolo della presenza di Dio che viene incon tro all’uomo. La realtà si presenta infatti secondo la prospettiva rovesciata, a significare che non è l’uomo il soggetto della visione ma Dio, diversamente dalla prospettiva rinascimentale occidentale. Anche per Tarkovskij la luce si pone come elemento centrale. Le immagini del regista non si presentano forse come visioni, apparizioni che ci parlano del divino, verso il quale tende in maniera insopprimibile il desiderio di ogni uomo?
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La luce del paesaggio
Nostalghia
Galleria San Fedele
ore 18,00
L’infinito nel finito
Inaugurazione mostra collettiva con opere di:
David Simpson, Paolo Zermani, Giovanni Chiaramonte,
foto di scena da film di Andrej Tarkovskij
dal 14 gennaio al 2 febbraio
Auditorium San Fedele
ore 20,00
proiezione di Nostalghia
dibattito a cura di: Gianluca Bernardini
e Roberto Diodato
proiezione acusmatica: Giovanni Cospito e Dante Tanzi
euro: 7€/4€
L’infinito nel finito
La mostra L’infinito nel finito comprende alcune foto di scena tratte da film di Andrej Tarkovskij e opere di David Simpson, Paolo Zermani, Giovanni Chiaramonte. Al centro della ricerca, una riflessione sulla luce. Se le foto di scena mostrano come il regista russo esplori il senso più profondo della vita, illuminata da un’alternanza di luce e di ombra che si presenta come il respiro dell’esistenza, il ritmo stesso della natura, i dipinti di David Simpson si presentano come specchi gettati sul cielo, presenze dell’infinito nel finito. Su queste superfici si riflettono immagini inafferrabili di luce, continuamente cangianti, mutevoli. Metafora dell’inafferrabilità dell’esperienza umana abitata dallo spirito? Se l’occhio fotografico di Giovanni Chiaramonte a Villa Panza scrive con la luce grazie a una macchina, perché il mondo “rappresentato” possa emergere in tutta la sua verità e bellezza, riflettendo l’infinito di cui è speculum, i disegni dell’architetto Paolo Zermani per il progetto museale della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, vanno ben oltre la citazione al film Nostalghia. Una sequenza di spazi si concentra su un sacello contenente l’affresco e si dischiude su una loggia rivolta verso il paesaggio, da cui è visibile la Cappella del Cimitero ove la Madonna è stata custodita fino al 1993. È lo sguardo verso l’infinito.
Galleria San Fedele
Via U. Hoepli 3/a, 20121 - Milano
orario: 16.00 – 19.00 dal martedì al sabato
al mattino su richiesta