And the dead become young through the flickering light of memory. Deery, attraverso dipinti su carta e su tela, un video e sculture, compie una ricerca nel suo passato e cerca di comprenderlo, forse esorcizzarlo.
A partire da mercoledì 28 novembre spazio Morris (via Anelli 8, angolo via
Crivelli) ospita la prima personale italiana di Jared Deery (1980): And the dead
become young through the flickering light of memory (E i morti diventano giovani
attraverso la luce tremolante della memoria) il cui titolo si ispira alla poesia
Il paradiso sui tetti di Cesare Pavese.
Per l'occasione l'artista americano ha sviluppato un progetto site specific per
spazio Morris che è stato in parte elaborato per diversi mesi a New York (pittura,
video e scultura) e in parte creato appositamente per gli ambienti di spazio
Morris durante una residenza di circa due settimane Milano. Jared Deery attraverso dipinti su carta e su tela, un video e sculture compie una
ricerca nel suo passato e cerca di comprenderlo, forse esorcizzarlo.
Coerente con la sua affermazione che “non è possibile separare l'arte di oggi
dall'arte del passato, come una società non può ignorare i successi e fallimenti
del passato”, Jared Deery ha scelto di lavorare principalmente con mezzi
espressivi dei grandi Maestri: la pittura, la scultura bronzea e la ceramica.
Considerando lo stretto legame del lavoro dell’artista con la tradizione,
all’interno della mostra verrà presentata anche una serie di vasi in ceramica
bianca prodotti per la mostra dalla bottega artigiana La Vecchia Faenza grazie
alla collaborazione fra spazio Morris e Museo Zauli di Faenza. Sarà quindi denso
il dialogo fra questa serie di ceramiche tradizionali e il lavoro dell'artista.
Le sculture proposte da Deery evocano la sua infanzia vissuta a Philadelphia, i
boschi americani dove l’artista è cresciuto. Attraverso la rielaborazione di filmati paterni che ha ritrovato Deery ha creato
un video che è un immaginifico dialogo fra lui e il padre dal titolo " A
Conversation", video in cui però non c'è nulla di narrativo o didascalico.
I dipinti floreali, fulcro e ossessione della sua produzione artistica, derivano
formalmente dalle avanguardie storiche e dai maestri olandesi. Memento mori e luci
tremolanti della memoria, sono il punto di congiunzione con Pavese.
Un ringraziamento speciale alla bottega artigiana La Vecchia Faenza e al Museo
Carlo Zauli.
Ufficio stampa: Elena Bari || NewRelease – info@newrelease.it || (+39) 328.9781241
Opening 28 novembre 2012 ore 18.30
Spazio Morris
via Luigi Anelli 8 - Milano
Giorni d’apertura: Giovedì e Sabato dalle 16 alle 19 durante il periodo di mostra o su appuntamento appuntamento. Chiusura per il periodo di Natale: 21 dicembre 2012 – 9 gennaio 2013
Ingresso libero