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28/11/2012

Teoria e politica

Fondazione Corrente, Milano

a cura di Federico Leoni, Vittorio Morfino, Davide Tarizzo e Luca Vanzago

Il seminario di Teoria e politica si propone di affrontare in quattro incontri l’antica questione del “che fare?” rispetto alla situazione politica contemporanea, italiana ed europea, attraverso l’elaborazione e la discussione di una serie di concetti teorici ‘per la politica’, che evitino semplificazioni e riproposizioni di vecchi luoghi comuni, per tentare di pensare della nostra realtà non “l’immaginazione della cosa”, ma la sua “verità effettuale”, la sua complessità.

Programma
giovedì 29 novembre 2012 ore 17
Geminello Preterossi
Crisi delle egemonie e populismo
La crisi delle ideologie novecentesche, la dichiarata – e presunta – fine della funzione simbolica del linguaggio politico, hanno alimentato una serie di luoghi comuni: che la politica non dovesse più proporre grandi idee né occuparsi della costruzione delle identità, che l’azione politica si riducesse essenzialmente a tecnica, nella migliore delle ipotesi a buona amministrazione, che la stessa dimensione politica in quanto tale fosse in qualche modo esaurita e con essa le speranze e le ambizioni connesse al progetto moderno. Siamo sicuri che sia così? O, al contrario, il ‘politico’ riemerge e si prende le sue vendette? La riaffermazione prepotente dei bisogni di sicurezza e di identità, il dilagare di conflitti senza regole, l’emergere del populismo come compensazione della crisi di egemonia democratica sono i frutti avvelenati della spoliticizzazione contemporanea.

Geminello Preterossi insegna Filosofia del diritto e Storia delle dottrine politiche nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Salerno. Formatosi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, si è occupato di filosofia classica tedesca, di dottrina dello Stato e della costituzione, di teorie del potere, della crisi dell’età dei diritti. È membro della direzione della rivista "Filosofia politica" e dei comitati scientifici dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del Centro di ricerca "Iura gentium" e delle riviste "Teoria politica" e “Politica & società”. È autore, tra l'altro, di: Carl Schmitt e la tradizione moderna (Laterza, 1996), Autorità (Il Mulino, 2002, tradotto in spagnolo dalla casa editrice argentina Nueva Vision), L’Occidente contro se stesso (Laterza, 2004). Ha curato Le ragioni dei laici (Laterza, 2006), La virtù del dubbio. Intervista su etica e diritto (Laterza, 2008) di Gustavo Zagrebelsky, la raccolta di saggi di E.-W. Böckenförde, Diritto e secolarizzazione. Dallo Stato moderno all’Europa unita (2010) e l’antologia Potere (2011).

giovedì 17 gennaio 2013 ore 17
Massimiliano Tomba
La lettura operaista del frammento sulle macchine e la crisi
Il “Frammento sulle macchine” è divenuto uno dei testi celebri dell’operaismo. Pubblicate in italiano per la prima volta nel numero 4 (1964) dei Quaderni Rossi, le pagine del “Frammento” hanno subito mostrato una potenza capace di aprire la crisi come un campo di possibilità per la pensabilità e attuabilità del comunismo. Ripercorre oggi la storia di quelle interpretazioni non è archeologia, ma può essere un modo per comprendere di che materia è fatta la crisi.

Massimiliano Tomba insegna Filosofia dei diritti umani e Teoria politica della società globale presso l’Università di Padova. Tra le sua pubblicazioni: Crisi e critica in Bruno Bauer. Il principio di esclusione come fondamento del politico, (Bibliopolis, 2002), La vera politica. Kant e Benjamin: la possibilità della giustizia, (Quodlibet, 2006), Strati di tempo. Karl Marx materialista storico, (Jaca Book, 2010).

giovedì 7 febbraio 2013 ore 17
Augusto Illuminati
Per una teologia politeista
Monoteista è infatti quella "politica" che finora ha legittimato  sovrani e tecnici, miti della decisione e della governance, popolo e rappresentanza. Come dare una dimensione anche filosofica ed etica al conflitto e al comune.

Augusto Illuminati ha insegnato all'Università di Urbino. È stato redattore di “Luogo comune” e collabora ad “Alfabeta2”. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo Sociologia e classi sociali (Einaudi, 1967), Rousseau e la fondazione dei valori borghesi (Il Saggiatore, 1977), Gli inganni di Sarastro (Einaudi, 1980), Averroè e l'intelletto pubblico (Manifestolibri, 1996), Del comune (Manifestolibri, 2003), Spinoza atlantico (Ghibli, 2008), Tumulti (in collaborazione con Tania Rispoli, DeriveApprodi, 2011), Teologia dei quattro elementi (Mimesis, 2012).

giovedì 9 maggio 2013 ore 17
Davide Tarizzo
Quando un popolo muore…
Davide Tarizzo presenta una nuova edizione della Psicologia delle masse di Freud.
Nella modernità si sono avvicendati molteplici attori collettivi capaci di dire «noi», ossia capaci di agire e parlare all'unisono. Alcuni di questi attori hanno assunto lo statuto di soggetti politici. Esempi di soggettività politica moderna sono i popoli, le nazioni. Esempi ulteriori sono le classi (sociali) o le razze (biologiche). Casi ancora diversi sono l'umanità, oppure la moltitudine. Lo spazio politico moderno, tuttavia, non è saturato interamente da questi soggetti politici. Esiste una grandezza politica che non presenta i tratti di una soggettività eppure costituisce una forza politica più o meno trainante, a seconda dei passaggi storici. Nella seconda metà dell'Ottocento si comincia a nominarla con insistenza: folla, massa, gruppo. È su di essa che Freud posa il suo sguardo nel 1921, in un testo che suona tuttora profetico.

Davide Tarizzo insegna Filosofia morale a Salerno e Filosofia politica all'Orientale di Napoli. Ha tradotto e curato l'edizione italiana di diversi saggi di filosofi contemporanei, come Laclau, Arendt, Cavell, Nancy, Derrida, Deleuze. Tra le sue pubblicazioni recenti: La vita, un'invenzione recente (Laterza, 2010), Giochi di potere. Sulla paranoia politica (Laterza, 2007), Introduzione a Lacan (Laterza, 2003). Sta scrivendo un libro sulla moderna declinazione del concetto di popolo.

L’iniziativa è realizzata con il contributo della Fondazione Cariplo.

Fondazione Corrente
via Carlo Porta 5, 20121 Milano

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