Con gli interventi di Rita Correddu, Martino Genchi, Luca Trevisani e Luca Vitone. Uno scavo nel giardino che gradualmente sprofonda sino a precipitare verso il suo centro, ambigui strumenti di precisione legati alla rappresentazione cartesiana dello spazio, la scultura come un fermo immagine, una serie di planimetrie di gallerie d'arte diventano luogo di altri luoghi.
Domenica 2 dicembre, dalle ore 11, si inaugura la terza mostra di Casabianca con gli interventi di Rita Correddu, Martino Genchi, Luca Trevisani e Luca Vitone.
Nel giardino di Casabianca Rita Correddu ha realizzato uno scavo circolare che gradualmente sprofonda sino a precipitare verso il suo centro: lo svuotamento accoglie lo sguardo portandolo con sé sul fondo, ne raccoglie la vertigine e lo riporta in superficie.
Gli oggetti di Martino Genchi sembrano ambigui strumenti di precisione legati alla rappresentazione cartesiana dello spazio. Anziché offrire punti di riferimento, tuttavia, questi assemblaggi focalizzano un sottile difetto interno alla loro stessa struttura che induce a riflettere su una più profonda discordanza tra idea e realtà.
Prendendo spunto dagli esperimenti fotografici di Brancusi e Medardo Rosso, Luca Trevisani riduce il corpo della scultura per esplorarne, come in un fermo immagine, la natura bidimensionale. Il dialogo suscitato con la concretezza di un’opera in marmo rivela come effettivamente la scultura sia un fermo immagine, nella perenne traslazione di forme e identità generata dalle energie creative.
Con il lavoro di Luca Vitone Casabianca diventa luogo di altri luoghi, ospitando una serie di planimetrie di gallerie in cui l’artista ha esposto nel corso della sua carriera: la precisione offerta da questa convenzione rappresentativa non dà conto però dell’identità di quei luoghi, che restano senza nome in quanto puri segni grafici tracciati su una superficie.
Inaugurazione Domenica 2 dicembre, dalle ore 11
Casabianca
via Pepoli 12 Zola Predosa, (BO)
su appuntamento 347 2627442
Ingresso gratuito