Una napoli, una birra e una scultura. Il gesto artistico che spesso è autoconsacrato come un fardello che la vita (destino, fato, dio?) ha imposto agli artisti per il godimento dell'umanità , viene servito sin dal 1993 da Franco Sartori con un guizzo disarmante: con quel gesto anche tutta la responsabiltà che ne consegue. Nell'opera di Franco Sartori l'Arte diviene non più sola responsabilità dell'artista bensì responabilità condivisa dalla "committenza" e quindi dal fruitore. Il padrone dell'opera se decide, con gesto "artistico" ben inteso, di infierire-ingerire, si arma del kit compreso nel package e agisce.
Una napoli, una birra e una scultura.
Il gesto artistico che spesso è autoconsacrato come un fardello che la vita
(destino, fato, dio?) ha imposto agli artisti per il godimento dell'umanità ,
viene servito sin dal 1993 da Franco Sartori con un guizzo disarmante: con
quel gesto anche tutta la responsabiltà che ne consegue. Nell'opera di
Franco Sartori l'Arte diviene non più sola responsabilità dell'artista bensì
responabilità condivisa dalla "committenza" e quindi dal fruitore.
Chi acquista una sua opera - un bel parallelepipedo in gesso faux-marbre,
una tela o un cartoncino - si trova nella condizione di poter decidere se
farla propria o no. Ecco en passant è stato nominato l'innominabile, il
denaro: insomma quella cosa lì che ti fa diventare padrone di qualcos'altro.
Questo dunque il nodo del problema.
Cronologicamente le cose vanno così: Franco Sartori realizza
un'opera-non-opera facilmente riconoscibile, uno stereotipo dell'Arte come
il David di Michelangelo, i girasoli, un taglio di Fontana, e li ingloba in
un blocco di gesso, in una tela, in un foglio di cartoncino.
Il padrone dell'opera se decide, con gesto "artistico" ben inteso, di
infierire-ingerire, si arma del kit compreso nel package e agisce.
In questo modo raccoglie con leggerezza l'invito di Sartori a distruggere
l'opera. E qui avviene la spaccatura: la "committenza" che ha commissionato,
pagato e ritirato l'opera d'arte ha il diritto - pecuniae causis - di
intervenire diciamo così sul giallo un poco spento dei girasoli di Van Gogh
con una bella pennellata di giallo di cromo? e i fruitori, si devono opporre
perché l'opera artistica è anche loro patrimonio o lasciar fare e divenire a
loro volta autori di una non-opera?
La "consegna a domicilio" è dunque la giusta collocazione per quest'arte
concettuale che più passa di mano in mano - con conseguenti rinunce - più
acquista leggerezza d'idea e ponderatezza di concetto.
Chiara Padovano
Inaugurazione: sabato 15 luglio 2000 18.30 - 21.00
Casa di Tolleranza
Via Ronchi 20 - Milano
MM2 Udine Citofonare Del Basso
Gli altri giorni solo su appuntamento telefonando allo 02.2157745 o
scrivendo una email