Glory All Contemporary Art Association
Silvia Giambrone
Filippo Riniolo
Vincenzo Rulli
Davide Sebastian
Roberto D'Onorio
Donatella Mezzotero
Nella project room inaugura "Ipotesi per una comprensione del reale", collettiva con cinque opere realizzate per riflettere sull'attuale necessita' di appellarsi alla responsabilita' sociale degli artisti. A cura di Roberto D'Onorio e Donatella Mezzotero.
a cura di Roberto D'Onorio e Donatella Mezzotero
Il 2 dicembre 2012 verrà inaugurata al Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese di Roma nello spazio della project room, la mostra Intellégo, ipotesi per una comprensione del reale, con opere di Silvia Giambrone, Filippo Riniolo, Vincenzo Rulli e Davide Sebastian, organizzata da GLORY ALL Contemporary Art Association, a cura di Roberto D'Onorio e Donatella Mezzotero.
Intellégo, ipotesi per una comprensione del reale
Intellégo nasce dalla volontà di comprendere, in una società capitalista costituita da tecnocrati e organi di controllo economico che determinano la misura della relazione con l’altro, la visione complessa del dove andiamo o a cosa abbiamo affidato le nostre speranze, il nostro futuro, la nostra integrità culturale. Questo è il punto d’avvio per una riflessione più ampia e articolata circa la necessità di appellarsi alla responsabilità sociale degli artisti che, attraverso l’impiego di diversi media, mirano alla produzione di un sentire comune. In questa prospettiva si è individuato un nucleo di pratiche che suggeriscano un particolare impegno nella generazione d’idee, pensiero critico e relazioni e che diano all’arte la possibilità di incidere sul valore del vivere presente, in cui non siano solo il linguaggio e la forma a determinare l’opera ma anche la cultura che la propaga.
La mostra
La collettiva ospita cinque opere, poste a riflettere sull'idea che gli artisti, oggi, subiscano una cultura globalizzata che dovrebbe essere utilizzata non per negare la loro individualità, ma per creare un nuovo fare contemporaneo fatto di apertura e scambio interculturale preservando entrambi. Il video The Gao Video Portrait (2012) di Davide Sebastian, in cui l’artista si fa testimone dell'abbraccio tra i Gao Brothers, apre la mostra e unisce due culture profondamente diverse in un sentire condiviso per cui la storia familiare e l’occorrenza di grandi eventi storici contribuiscono alle sfide per la creazione di una nuova identità, animata da un sentimento finalmente svincolato dalle forme di controllo attive a livello sociale e naturale. L’estrema fragilità della condizione umana viene compresa e svelata, così che l’individuo possa ottenere il diritto di essere altro rispetto al modello conforme a un tipo di ideale imposto.
Cinque esercizi per diventare un imperatore ideale (2011) è la serie di opere di Vincenzo Rulli che, attraverso ingegnosi meccanismi, riesce a suscitare stupore e meraviglia e, contemporaneamente, avviare una riflessione sull'uomo e la storia. Gli esercizi a cui rimanda l’artista altro non sono che azioni impossibili ed illogiche, che riescono ad affrontare con ironia impegnata tematiche come l’assolutismo e l’accentramento del potere tipici dei sistemi totalitari. In mostra dalla serie le sculture Apocrifo di Adriano e Occhiale per eclissi temporale.
Cassandra (2012) di Filippo Riniolo inscena l’avveramento di una possibilità attesa e temuta, la contaminazione – e quindi la perdita – dei costumi e della propria storia, con l’avvicinarsi tangibile e visibile di un potere finora rimasto estremamente lontano, sia culturalmente sia fisicamente.
Il concetto di distanza tra gli esseri umani viene completamente alterato, il senso della misura sovvertito, come indica il metro spezzato dell’installazione Ho distrutto tutto per farti respirare (2011) di Silvia Giambrone, in cui il terrore vive nella realtà di un’unità divisa che trae forza dalla consapevolezza della propria fragilità. Lo scopo è di trasmettere valori contraddittori: positivi, drammatici, condivisi e radicati abbattendo i confini culturali in un luogo comune esperenziale liberandoci da quella sabbia negli occhi che cristallizza qualsiasi volontà di movimento.
The open space portrait
La mostra sarà inoltre accompagnata dal video-catalogo The open space portrait, a cura di Roberto D'Onorio. Il progetto vuole raccontare il vissuto culturale, la storia e il percorso formativo dei quattro giovani artisti partendo da un luogo proprio e intimo. Non si mette in scena la storia di un personaggio ma si svela, si crea, l’uomo umano. Il risultato sarà la presentazione dell’artista in un conflitto tra desiderio e difesa, tra licenza e divieto, che si libera dal meccanismo di dipendenza che sussiste con l’immagine filtrata dall’opera.
Regia: Carlotta Capponi
Montaggio: Daniele Grillo
con la collaborazione di Angelica Lupi
Inaugurazione 2 dicembre ore 11.30
Museo Carlo Bilotti
viale Fiorello la Guardia (Aranciera di Villa Borghese) Roma
Orario: da martedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00 - l’ingresso è consentito fino alle 15.30; il sabato e la domenica
dalle ore 10.00 alle ore 19.00 - l’ingresso è consentito fino alle 18.30. Chiuso il lunedì
Biglietto d'ingresso
Intero € 8,00
Ridotto € 7,00
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale
(mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza)
Intero € 7,00
Ridotto € 6,00
Sconto del 10% sulla consumazione presso la caffetteria della Casina del Lago presentando il biglietto del Museo, nel giorno di acquisto
Gratuità e riduzioni
Prenotazioni:
Gruppi (max 25 partecipanti): è disponibile un servizio di visite guidate, a scelta tra percorso museo e/o percorso mostra
È disponibile un servizio di prenotazione per gruppi, (max 25 partecipanti): costo addizionale per la prenotazione € 25,00
Scuole (max 25 partecipanti): è disponibile un servizio di visite guidate; è richiesta la prenotazione del turno di ingresso
Prenotazione 060608 (tutti i giorni 9.00 - 21.00)
La prenotazione per singoli visitatori è possibile solo con il pre-acquisto online del biglietto di ingresso