Massimo Sorci - Palazzo Ducale Genova
La mostra 'Soi Cowboy' nasce dal viaggio di Edoardo Miola (con Steve Mc Curry e Mike Yamashita) a Bangkog nel 2011, a ridosso delle disastrosa alluvione. L'attenzione si concentra su Soi Cowboy, quartiere a luci rosse nel cuore della citta'.
New York, 2012.7.5
… Soi Cowboy is the culmination of Edoardo’s personal vision, an exploration into new ways of seeing based on established traditions of light, color, and form
Steve McCurry
Quando visito una città, amo fermarmi e guardare la gente, il movimento, cerco di capire cosa pulsa tra queste strade, tra quelle persone. Solo quando mi sento di aver colto l’anima del luogo decido di tenere l’immagine. Si può scegliere una location, un momento , una luce particolare ma poi è la vita che si svolge davanti ai nostri occhi che determinerà il nostro scatto. Inutile inseguire uno schema predisposto, il nostro scatto finale sarà quello che racchiuderà un piccolo frammento di una storia che la luce sarà stata capace di porre in risalto di fronte ai nostri occhi.
Edoardo Miola
Vedute d’insieme, particolari esasperati, interni di locali, ritratti, dedicati alla notte di Bangkok offrono al pubblico il quadro inusuale di una dimensione che si vorrebbe “asiatica” ma che in realtà potrebbe appartenere a qualsiasi megalopoli del mondo.
La mostra nasce da un viaggio, fatto da Edoardo Miola, con Steve Mc Curry e Mike Yamashita, a Bangkog nel dicembre 2011, a ridosso della disastrosa alluvione.
L’attenzione si concentra su Soi Cowboy, quartiere a luci rosse nel cuore della città, distretto cittadino che deve il suo nome a TG Cowboy Edwards, un aviatore americano in pensione che vi aprì uno dei primi bar nel 1977 (il soprannome Soi Cowboy con cui l’uomo era conosciuto deriva, invece, dal cappello da cowboy sovente indossato).
Del quartiere le fotografie di Miola ci restituiscono i ritmi frenetici, i vortici ossessivi di luce, le esasperate sollecitazioni visive e mentali.
Un mondo che vive soprattutto di notte, e di cui Miola ci restituisce, senza retorica né artificio, il ritmo, gli odori, i fumi, la musica: in una parola, l’anima, che a volte affascina, a volte respinge, ma sempre coinvolge.
Più che una rappresentazione, le fotografie si propongono come restituzione di sollecitazioni visive e mentali esasperate.
Il movimento si genera in realtà dentro di noi, nel nostro occhio e nel nostro cervello: è questa percezione, invisibile nella realtà, che viene restituita dagli scatti di Miola.
I colori vivissimi degli scatti, la loro cromaticità estrema, esaltano il movimento delle persone e delle cose, fatto di attese e accelerazioni, di pulsioni immaginate.
Il divertimento intelligente è assicurato e l’omaggio all’ homo – ludens particolarmente riuscito.
Edoardo Miola
Edoardo Miola nasce a Genova il 16 ottobre 1954.
Architetto, si dedica alla produzione di prototipi e modelli, offrendo la sua collaborazione agli architetti e designer italiani ed internazionali di maggior successo.
Fotografo, effettua reportages e workshop in tutto il mondo ed espone in Italia e all’estero.
Cittadino cosmopolita, e’ stabilmente in viaggio.
In contemporanea, a Torino, presso la galleria d’arte Paola Meliga: Edoardo Miola, Déjà vu
Inaugurazione: 6 dicembre ore 17.30 alla presenza dell’artista
Musei di Strada Nuova - Auditorium
via Garibaldi, 18 - Genova
Da martedì a venerdì 9 – 19; sabato e domenica 10 - 19
Prezzi: ingresso libero