Mostra personale di Massimo Livadiotti. Le opere in mostra - una decina di dipinti di piccolo formato, veri e propri rebus carichi di mistero - 'hanno una piacevolezza che, all'intenzione archeologica ha aggiunto un elemento ironico': frammenti di sculture classiche sono collocati accanto a mobili moderni, grandi dipinti posati sulla riva di uno stagno, sci da neve poggiati ad un albero in una foresta tropicale, un'auto americana ferma alle falde di un ghiacciaio. Sparse qua e la' le lettere tipiche dei rebus, che possono aiutarci a risolvere l'enigma.
Personale di Massimo Livadiotti
Sabato 5 luglio 2003 alle ore 20 si inaugura presso lo Studio d'arte Fedele di Monopoli (BARI), una mostra di opere recenti di Massimo Livadiotti, intitolata Re-Bus.
L' attività di Livadiotti - scrive Gabriele Perretta in catalogo - 'proviene da una pittura che ha sempre privilegiato un lavoro di memoria, attraversando gli anni bui del post-modernismo con l'intenzione di conciliare l'elemento del passato e della storia con una conoscenza ricostruttiva della pittura d'immagine'.
Le opere in mostra - una decina di dipinti di piccolo formato, veri e propri rebus carichi di mistero - 'hanno una piacevolezza che, all'intenzione archeologica ha aggiunto un elemento ironico': frammenti di sculture classiche sono collocati accanto a mobili moderni, grandi dipinti posati sulla riva di uno stagno, sci da neve poggiati ad un albero in una foresta tropicale, un'auto americana ferma alle falde di un ghiacciaio. Sparse qua e là le lettere tipiche dei rebus, che possono aiutarci a risolvere l'enigma.
'Il rebus di Livadiotti - continua Perretta - è un atto di coraggio e una provocazione sul senso della lingua. In un momento in cui l'arte dell'establishment si è globalizzata tendendo a un'internazionalizzazione dell'Emporio più che della lingua, Livadiotti col rebus pone la peculiarità dell'italiano. Ironicamente, chi vuole interagire con questo tipo di rebus deve farlo usando concretamente la lingua italiana e non con l'inglese. Anzi magari può farsi aiutare dal latino'' La pittura nel contemporaneo non ha altra possibilità che quella di mettersi in gioco'. Si è avvicinata al gioco, considerandolo così come lo considerava Nietzsche. Egli diceva che il gioco del bambino e dell'artista 'diviene concetto chiave dell'universo' e quindi, per paradosso, la pittura potrebbe 'tendere ad essere metafora cosmica'.
Accompagna la mostra un catalogo con testo critico di Gabriele Perretta, una nota biografica e le foto a colori delle opere.
Massimo Livadiotti è nato a Zavia in Libia nel 1959. Vive e lavora a Roma, dove nel 1981 si è diplomato presso l'Accademia di Belle Arti. Ha tenuto personali in Italia e all'estero ed è stato invitato a partecipare a numerose collettive. Suoi dipinti sono presenti in prestigiose collezioni pubbliche e private.
Orario: tutti i giorni 10-12; 18-22
Inaugurazione: sabato 5 luglio ore 20
Sarà presente l'artista.
Testo critico in catalogo di Gabriele Perretta
STUDIO D'ARTE FEDELE
Piazza Garibaldi 23 70043 Monopoli (BA)
tel. 080 8872378 - fax 080 8874063