Fuoricampo. La funzione narrante della fotografia viene palesata nel suo raccordo con la scrittura, una scrittura variegata e declinata in diversi registri e autori.
a cura di Alessandro Pinto e Manrica Rotili
Fuoricampo trasferisce l’immagine dal giardino della cinematografia alla terra arida della fotografia, nell’atto di questo trasferimento è con la delicatezza, con il tocco di piuma, che l’immagine viene afferrata dalle radici e ripiantata come immagine nuova, composita, la cui funzione narrante viene palesata nel suo raccordo con la scrittura, una scrittura variegata e declinata in diversi registri, che tenta in un atto estremo di coordinazione di porsi accanto le immagini e, come ombra, allungarle nel momento infinito della narrazione, proiettandosi sulle parole. E le parole presentificano l’oggetto stesso dell’immagine, ma allo stesso tempo transitano per l’immagine, per la realtà che viene messa in cornice, nel campo, e l’abbandonano scavalcando i confini del campo stesso, fuggendo nel regno unheimlich del fuoricampo.
Ogni descrizione letteraria rappresenta dunque una vista del fuoricampo e il descrivere diventa il porre l’obiettivo della macchina fotografica davanti a una collezione o a una continuità di oggetti che resterebbero inaccessibili alla parola senza questa operazione. Testi di Clelio Benevento, Marco Valerio Bonazzi, Claudio Canepari, Piergiorgio Di Cara, Giacomo Frignani, Maximilien Gobiet, Massimo Provenza, Paolo Santolini.
GABRIELE GRAVAGNA ha 26 anni, è originario di Palermo, ma vive a Roma. Regista e filmmaker, lavora per il cinema e la televisione. Ha all’attivo diverse video live performance realizzate in giro per i festival europei e nel 2009 finisce, con il collettivo Nellatestagomma, in residenza a La Generale di Parigi. Fuoricampo è la sua prima mostra personale.
Opening 21 dicembre ore 19
Palazzo Chiaramonte Steri
piazza Marina, 61 - Palermo
Apertura al pubblico: lunedì-sabato 10-13/17-20
Ingresso libero