Procedere Trasformandosi Rimanendo. Sei quadri della stessa dimensione, dipinti tra il 1996 e il 2011, mostrano il punto di passaggio tra le Sovrapposizioni e le Sedimentazioni. Sono in mostra 2 leporelli, appoggiati su un lungo tavolo e un'opera di Toots Zynsky.
Penso attraverso la pittura. Mi trasformo rimanendo dentro. Dentro ad uno spazio, dentro ad una prassi.
Muovendomi da un quadro all'altro, da un punto ad un altro punto.
Sei quadri della stessa dimensione, dipinti tra il 1996 e il 2011, mostrano un percorso, il periodo di
transizione di un momento particolare del mio lavoro. Il punto di passaggio tra le Sovrapposizioni e le
Sedimentazioni.
All' inizio il corpo si espande, prende spazio, lascia traccia del proprio movimento e definisce una grande
"figura" centrale alla tela, poi le "figure" si moltiplicano, si sovrappongono e lentamente stratificandosi vanno
a coprire quasi tutto lo spazio arrivando a coincidere del tutto. Dopo, l'orizzonte si alza sempre di più e
comprime tutto verso l'alto. Qui comincia il processo della sedimentazione che prosegue da più di dieci anni.
Un accumulo lento, uno strato dopo l'altro.
Maria Morganti Venezia, 9 settembre 2012
Alle sei grandi tele dipinte ad olio (cm180 x 160) ed esposte sulle pareti del salone di Palazzo da Ponte, si
aggiungono 2 leporelli, appoggiati su un lungo tavolo, eseguiti nel 2007 con Lorenzo Fallani nel suo
laboratorio serigrafico di Venezia.
Sette leporelli, uno diverso dall'altro.
Ognuno racconta la storia della stratificazione di sette
strati di colore.
Trattenendo tutto il processo che fa parte della tecnica
della serigrafia, dalle progressive di ogni singolo colore
isolato a ogni singola stratificazione, si arriva a
costituire l'immagine finale. E' come se la tecnica
serigrafica avesse coinciso perfettamente con il
procedere del mio fare e non avessi dovuto aggiungere
nulla, mostrare nulla di più.
I leporelli appoggiati su sette mensole una sopra l'altra,
mostrano tutti insieme i 49 colori che hanno formato il
lavoro (7 colori per 7 leporelli). Ogni colore assume poi
un’identità diversa, quando comincia a stratificarsi sugli
altri, per cui alla fine è come se ne vedessimo non 49,
ma tanti quante sono le stratificazioni. E anche quando
un colore ci sembra uguale ad un altro, in realtà stiamo
guardando qualche cosa di simile e non identico perchè
nessuno è uguale a un altro.
(Per “leporello” l’artista intende
un lungo pieghevole a fisarmonica. Il termine deriva da
Leporello, il servo di Don Giovanni che mostra il lungo foglio
con l’elenco delle donne del suo padrone).
Caterina Tognon
Palazzo da Ponte in calle del Dose
(Campo San Maurizio) San Marco 2746 30124 Venezia
Orario: martedi’ - sabato 10-13 / 15-19.30