A dieci anni dalla sua scomparsa, la mostra fotografica "Gaber. E sogno, e rido, e vivo" rende omaggio a una vicenda umana, artistica e intellettuale tra le piu' vitali del secondo Novecento italiano.
“È bello quando parla Gaber”, canta Enzo Jannacci, l’amico corsaro di sempre, ricordandoci quanto il Signor G sia e rimanga una delle rare coscienze civili del secondo Novecento italiano. Nelle canzoni e nei monologhi di Gaber soffia il vento di una morale di lotta, l’ansia di un’etica nuova, di un nuovo umanesimo ancora tutto da inventare, che oggi più che mai continua a interpellare l’uomo nella sua complessa totalità.
A dieci anni dalla sua scomparsa la mostra fotografica "Gaber. E sogno, e rido, e vivo" rende omaggio ad una vicenda umana, artistica e intellettuale tra le più vitali del secondo Novecento italiano. Lo fa presentandone per la prima volta le immagini più significative e iconiche, oltre quaranta immagini d’autore in medio e grande formato, tratte dagli archivi della Fondazione Gaber, delle agenzie Begotti, Farabola e Olycom, dei fotografi Luigi Ciminaghi, Gianni Greguoli, Guido Harari ed Enrica Scalfari. Immagini che peraltro vengono anche rese disponibili per la prima volta in edizioni Fine Art al pubblico dei collezionisti.
Inaugurazione giovedi 24 gennaio 2013, ore 18
Wall of Sound Gallery
via Gastaldi, 4, Alba (CN)
Ingresso l.ibero