Ettore Spalletti
Vanessa Beecroft
Riccardo Benassi
Bingjian Zhang
Paolo Brenzini
Arthur Duff
Chiara Dynys
Kate Gilmore
Anna Galtarossa
Alberto Garutti
Jacob Hashimoto
John Hoyland
David Lindberg
Hiroyuki Masuyama
Luigi Ontani
Laura Pugno
Laura Renna
Giovanni Rizzoli
Paolo Scirpa
David Simpson
Hema Upadhyay
Hiroyuki Masuyama
Marco Meneguzzo
La "Rosa..", ideata da Marco Meneguzzo, e' centrata sul concetto di "rosa", colore di difficile definizione sia fisica che simbolica. A partire da un polittico rosa di Ettore Spalletti, che da' il titolo alla mostra, sono stati invitati una ventina di artisti che hanno indagato nei propri lavori questo colore. I nuovi lavori di Hiroyuki Masuyama fotografano i paesaggi romani che in passato artisti come Marco Sadeler, Giovanni Antonio Canal, Giambattista Piranesi, Luigi Rossini e J. M. W. Turner hanno ritratto.
Rosa...
A cura di Marco Meneguzzo
La mostra, ideata da Marco Meneguzzo, è centrata sul concetto di "rosa", colore di difficile definizione sia fisica che simbolica. A partire da un polittico rosa di Ettore Spalletti, che dà il titolo alla mostra, sono stati invitati una ventina di artisti di varie generazioni e di varie culture - cinesi, indiani, inglesi, americani, oltre che italiani, ovviamente - che hanno indagato il colore rosa. naturalmente non si tratta soltanto di aver realizzato delle opere rosa, quanto di aver fatto di questo colore l'essenza ineliminabile delle opere stesse.
Per questo, il filo rosso (meglio dire, rosa) che lega tutti i lavori attraverso il tempo (non a caso la mostra si intitola "Rosa Piero, Rosa Tiepolo, Rosa Spalletti, Rosa…") e lo spazio, è un concetto legato al colore e non semplicemente una forma rosa. E' ovvio che in queste scelte intervengano soprattutto aspetti simbolici e concettuali, come quelli che legano il rosa alla carne, al femminile, oppure a un'idea di dolcezza sentimentale, magari adottata per contrasto con ciò che si vede o con gli assunti dichiarati nell'opera, come non mancano riferimenti al colore rosa quasi impensabili, come quelli legati al cromatismo di certe banconote orientali, il tutto espresso attraverso lavori fortemente differenziati.
Gli artisti presenti, oltre alla guest star Ettore Spalletti, sono, in ordine alfabetico: Vanessa Beecroft, Riccardo Benassi, Bingjian Zhang, Paolo Brenzini, Arthur Duff, Chiara Dynys, Kate Gilmore, Anna Galtarossa, Alberto Garutti, Jacob Hashimoto, John Hoyland, David Lindberg, Hiroyuki Masuyama, Luigi Ontani, Laura Pugno, Laura Renna, Giovanni Rizzoli, Paolo Scirpa, David, Simpson, Hema Upadhyay.
Marco Meneguzzo, 2013
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Hiroyuki Masuyama - Rome, 1585 - 2012
Dopo aver sfidato il tempo e la storia stessa, dopo aver ricalcato le orme di grandi come C. D. Friedrich e J. M. W. Turner, Hiroyuki Masuyama torna a rileggere l’arte del passato.
Il salto indietro questa volta è però notevole e la lettura dei suoi lavori non può prescindere da un punto di partenza temporale che si colloca addirittura nell’Antica Roma e passando per l’epoca Rinascimentale, giunge fino al contemporaneo.
Ancora una volta tutto è presente sulla stessa scena. La ri-costruzione forzata messa in atto dal collasso temporale (si sfora quasi nell’a-temporale), ci ricorda che l’arte del XXI° secolo è ancora una citazione dei motti Futuristi. I tempi sono di certo maturi e formalmente non ci troviamo più di fronte alle pennellate elettriche e impazienti di Umberto Boccioni (La Città che sale, 1910).
La città qui non sale, scorre, anzi, corre al punto tale che il dinamismo è diventato iper dinamismo.
I nuovi lavori in mostra di Hiroyuki Masuyama (stampati su carta, come a voler imitare le incisioni di un tempo) fotografano i paesaggi romani che in passato artisti come Marco Sadeler, Giovanni Antonio Canal, Giambattista Piranesi, Luigi Rossini e J. M. W. Turner hanno ritratto.
Il fil rouge con le inquadrature futuriste è evidente. Lo scorrere del tempo, la corsa verso il futuro e la rappresentazione dinamica della scena sembrano ricordare che il tutto è nell’istante. Trecento immagini vengono riassunte in una sola; l’Epoca Romana, quella Rinascimentale e quella contemporanea si uniscono in un rimando singolo, volto a dare vita ad un nuovo immaginario e utopico angolo di tempo.
Quello che rimane in sospeso è il giudizio della storia e il peso della responsabilità. Le fotografie, con una provocazione implicita, appaiono come un monito che ci porta a riflettere sulle condizioni avverse nelle quali giacciono i monumenti storici italiani.
Hiroyuki Masuyama è nato a Tsukuba, in Giappone nel 1968. Ha studiato storia dell’arte e musica presso l’università di Tokyo per poi trasferirsi in Germania, a Düsseldorf, dove ha frequentato l’accademia di belle arti e, successivamente, la Kunsthochschule für Medien di Colonia. Oggi vive e lavora a Düsseldorf.
Le sue opere sono presenti in importanti collezioni sia private che pubbliche: Kunsthalle Hamburg, Kunsthaus Zürich / Quandt Haus, Bad Homburg UBS, Zurich, Switzerland Gertsch Museum, Switzerland Montblanc Hamburg, DKV Münchner Rück, Kunsthalle Bremen, Pommersches Landesmuseum Greifswald, solo per citarne alcune.
L’artista ha inoltre partecipato ad alcuni premi, classificandosi sempre tra le prime tre posizioni: Epson Color Imaging Contest, Canon Digital Creators Contest, Art Bahn Düsseldorf.
I lavori di Hiroyuki Masuyama sono stati proposti per la prima volta in Italia dalla galleria Studio la Città di Verona, con la quale l’artista lavora tutt’oggi.
Ufficio stampa: Marta Fraccarolo / ufficiostampa@studiolacitta.it
Opening 23 Febbraio 2013 – ore 11.30
Studio La Citta'
via Lungadige Galtarossa, 21 - Verona
Orairo: lun - ven 9-13 e 15-19, sab su appuntamento
Ingresso libero