Il Rinascimento tra tecnica e scienza. Trattati antichi, macchine matematiche dell'Universita' degli Studi di Modena, riproduzioni di testi rinascimentali e opere originali di Tobia Rava'. Visite guidate disponibili a cura dei ragazzi del Liceo Scientifico M. Fanti.
Una mostra ai Musei di Carpi ne racconta le segrete relazioni. Il Rinascimento non è stato solo un periodo che ha dato lustro solo alle arti ma anche un periodo fecondo per la matematica e le materie scientifiche in genere. Proveranno a spiegarcelo i ragazzi che frequentano il Liceo scientifico statale Fanti di Carpi, grazie alla mostra Matematica ad arte-Il Rinascimento tra tecnica e scienza che i Musei di Carpi proporranno, non casualmente nelle sale dell’Appartamento nobile di Palazzo dei Pio, dal primo febbraio al primo aprile (a cura di Nadia Garuti, Margherita Pivetti, Tania Previdi, Manuela Rossi, Daniele Tettamanzi).
L’inaugurazione è fissata per venerdì primo febbraio alle ore 18. La sezione aurea, il numero aureo, la divina proporzione sono solo alcuni dei nomi attribuiti a un rapporto matematico speciale, rivelatore di proprietà numeriche incredibili, associato sin dall'antichità all'idea di equilibrio, perfezione e armonia.
Nel Rinascimento la riscoperta della geometria ha portato a un modo diverso di vedere il mondo, anche nell’arte, con l’invenzione della prospettiva prima e dell’anamorfosi poi. Albrecht Dürer (1471-1528) affermò che la struttura prospettica di un quadro non deve essere disegnata a mano libera, ma ricavata con procedimenti matematici. Nelle splendide sale rinascimentali del Palazzo dei Pio i ragazzi condurranno i visitatori alla scoperta di questi affascinanti legami, con l’augurio che anche coloro che si considerano ‘allergici’ alla matematica e la considerano una materia ‘arida’ possano provare l’entusiasmo che gli organizzatori ammettono di aver provato preparando questa iniziativa. Senza dimenticare il rapporto tra numeri e arte che in pieno Rinascimento Leonardo da Vinci porta alle estreme conseguenze dopo la teorizzazione del canone policleteo realizzando il celebre Uomo vitruviano, simbolo non solo geometrico e artistico dell’epoca. È infatti a partire dal tardo Quattrocento, con la pubblicazione di trattati geometrici e matematici, che sono codificate le regole che gli artisti seguono per rappresentare la realtà secondo modelli prospettici e numerici (la divina proporzione) in pittura, architettura e scultura. I concetti teorici vengono applicati alla realtà che nell’arte diventa spesso rappresentazione ideale di armonia e simmetria. Non è un caso dunque che il più importante trattato di applicazione delle regole matematiche alla pittura, De prospectiva pingendi, sia opera di uno dei maggiori artisti del Rinascimento, Piero della Francesca. Come tutto questo si traduca in opera concreta, lo si può vedere anche a Carpi, nel Palazzo dei Pio: il Cortile d’onore di ispirazione urbinate, le grandi logge con l’infilata prospettica degli archi, le architetture dipinte della Sala dei Mori.
Che sono diventati parti integranti di questa mostra, insieme alle macchine matematiche dell’Università degli Studi di Modena, ai trattati rinascimentali – in fac simile o in postazione digitale – di Piero della Francesca, Luca Pacioli e Albrecht Dürer, di cui è esposto in originale la celebre Melancholia. Una sezione è poi dedicata alle opere originali di Tobia Ravà: dal Leviatano (uno squalo di oltre quattro metri) che accoglie i visitatori nel cortile d’onore, ai Puff cubochromi, alle architetture prospettiche, ogni forma è definita con numeri, sequenze matematiche, segni della cabala ebraica.
L’organizzazione della mostra, curata dai Musei di Palazzo dei Pio, dal Liceo scientifico statale Manfredo Fanti, dall’Università degli studi di Modena/Piano Lauree Scientifiche, dall’Associazione Macchine Matematiche di Modena in collaborazione con il Castello dei ragazzi di Carpi, rientra nel progetto Io Amo i Beni Culturali, promosso da Istituto Beni Culturali e Assessorato Scuola della Regione Emilia-Romagna. Attraverso il progetto, l’educazione al patrimonio culturale viene utilizzata come strumento per acquisire competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa, consapevolezza ed espressione culturali. Ai giovani studenti si offre l’occasione così di sperimentare il museo come luogo di apprendimento attivo, spazio ideale non solo per apprendere conoscenze legate al curricolo scolastico attraverso esperienze pratiche. I musei, a loro volta, possono trovare nei giovani coinvolti lo stimolo per valorizzare in modo innovativo il loro patrimonio. Infatti le attività collaterali alla mostra, visite guidate e attività didattiche per le scuole sono condotte dagli studenti del Liceo Fanti, che da ottobre a gennaio hanno seguito un percorso di formazione, sui contenuti e sui metodi, per rendere esperienza pratica l’apprendimento culturale.
Le visite guidate a cura dei ragazzi del Liceo Fanti sono programmate per: domenica 3 febbraio, ore 17, Matematica ad arte; domenica 17 febbraio, ore 17, Prospettiva e prospettografi; domenica 3 marzo, ore 17, Anomorfosi e giochi di illusione; domenica 17 marzo, ore 17, Matematica ad arte.
Inaugurazione Venerdì primo febbraio alle ore 18
Palazzo dei Pio
piazza Martiri, 68 - Carpi (MO)
Orari di apertura: giovedì, sabato, domenica e festivi ore 10-13 e 15-19, gli altri giorni (escluso lunedì) su prenotazione