e n o i s u l l i l l u s i o n e. Un percorso su tre piani articolato in installazioni, immagini fotografiche, video, oggetti, disegni, elementi sonori che creano rimandi incrociati, relazioni che si configurano nello spazio come un gioco di echi diverse.
Gli spazi del Museo Cantonale d’Arte di Lugano ospitano dal 9 febbraio al 21 aprile una
mostra antologica dedicata all’artista ticinese Mariapia Borgnini. L’esposizione si iscrive
nel quadro delle mostre monografiche dedicate ad artisti attivi sul territorio.
La mostra
A tredici anni di distanza dalla presentazione dell’opera Eclissi negli spazi dell’Ala Est (2000),
Mariapia Borgnini torna ad esporre al Museo Cantonale d’Arte. Un percorso su tre piani articolato
in installazioni, immagini fotografiche, video, oggetti, disegni, elementi sonori che creano rimandi
incrociati, relazioni che si configurano nello spazio come un gioco di echi diverse. Tracce capaci di
attivare suggestioni e porre interrogativi sulle nostre modalità di relazione con la realtà esterna.
Il titolo stesso della mostra e n o i s u l l i l l u s i o n e – una frase palindromo, ovvero leggibile
indifferentemente da sinistra a destra – pone in risalto l’ambiguità della relazione che ogni individuo
instaura con il mondo esterno.
Scrive l’artista: “Il pensiero si esprime per immagini e per parole. Mette a fuoco e intensifica la realtà
portando con sé l’eco del desiderio assoluto. Le immagini e le parole permettono di affrontare e
sostenere la conoscenza del reale. Di avvicinarci all’apparenza delle “cose” in modi diversi. Con le parole
è possibile analizzare l’esperienza, con le immagini avvicinarci a conoscerla nella sua completezza”.
Il percorso espositivo
La mostra presenta opere realizzate nell’intero arco cronologico della produzione dell’artista,
unitamente ad altre inedite, concepite espressamente per l’occasione. Tutte si iscrivono in una precisa
regia, un percorso rigorosamente strutturato che invita l’osservatore a prendere consapevolezza
del suo stesso stare al mondo. La percezione del proprio “corpo”, l’incessante esprimersi nel “fare”,
l’irrinunciabile uso del “linguaggio” rappresentano i tre temi attorno a cui si dispiega il percorso
espositivo, diviso tema per tema nei tre piani del Museo.
Pattinatrice (da Jir í Kolár ) 2012, trittico fotografico di grandi dimensoni collocato al pianterreno,
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evoca il corpo in movimento: una figura femminile intenta a pattinare sul ghiaccio traccia la forma
di un 8, nel linguaggio matematico simbolo corrispondente all’infinito. Pattinare, significa muoversi,
camminare, correre, danzare: è forse una delle attività che più esalta l’armonia del corpo in movimento,
pura percezione del corpo a contatto con la terra, o meglio con la precaria superficie del ghiaccio.
Un duello, quello del corpo in equilibrio sul ghiaccio, che implica profonda consapevolezza del proprio
essere fisico e promette infinite esperienze percettive, declinate nelle tre diverse formulazioni visive
del trittico.
Il primo piano della mostra, dedicato al “fare”, accoglie il visitatore con il video Mani (Le mani di R.W.),
1980/2011. Le mani rappresentano la parte di noi a cui deleghiamo l’azione, la relazione con le cose.
Il video, a camera fissa, ritrae in primo piano le mani dell’attore e artista Robert Wilson riprese durante
una sua conferenza, esse “fanno linguaggio”, concentrate nell’enfatizzare e “dar forma” a quanto
l’attore sta enunciando e a noi non è dato ascoltare. Il corpo, le mani, le dita, non possono esimersi dal
“porsi in mezzo” tra la nostra interiorità e il mondo esterno, esprimono al contempo i nostri sentimenti
più reconditi e l’atto di comunicare con la realtà esterna.
La sala principale del secondo piano, dedicato al “linguaggio”, ospita un’installazione dal titolo 10
sfere 2007/2012. Sul pavimento alcune sfere in acciaio cromato di varie dimensioni recano sulla
superficie frasi come “dove inizio e dove finisco?” o “ricomincio da capo”: interrogativi sulla percezione
di sé che si liberano rotolando nello spazio. Sulla parete una stampa fotografica di grandi dimensioni
La Baigneuse d’après Magritte, 2011 richiama ad una dimensione visiva di marca surrealista,
tipica di Renè Magritte: l’artista si frappone, in un ambiente neutro, tra un’immagine di una marina
notturna, sullo sfondo e, in primo piano, una sfera identica a quelle che troviamo disposte nella sala.
Con Magritte, Mariapia Borgnini pare interrogare il sottile spazio insondabile tra dato di realtà e
rappresentazione individuale, dimensione onirica e fattuale.
Una mostra ricca di opere molto diverse tra loro per tecnica e registro visivo e, al contempo,
perfettamente coerente nella generosità con cui guida il visitatore in un percorso che apre a molteplici
direzioni, tutte da scoprire individualmente con “corpo”, “azione” e “linguaggio”.
La mostra, a cura di Bettina Della Casa, curatrice del Museo Cantonale d’Arte, è realizzata con il
sostegno di Binding, Sélection d’Artistes, Percento culturale Migros Ticino e Fondazione Ing. Pasquale
Lucchini, Lugano.
L’artista
Mariapia Borgnini (Bellinzona, 1952), vive e lavora a Lugano. Si è diplomata all’Accademia di
Brera nel 1982. Ha al suo attivo molteplici esposizioni personali e collettive in Svizzera e all’estero.
È regolarmente invitata a prendere parte a giurie e commissioni per l’assegnazione di premi e
riconoscimenti quali la Commissione Federale di Belle Arti, il Prix Manor, il premio Swiss Exhibition
Award della Banca Julius Baer. Si occupa inoltre di psicopedagogia e arteterapia utilizzando il metodo
“fare storie”.
La pubblicazione
In occasione della mostra viene realizzata una pubblicazione appositamente concepito da Mariapia
Borgnini. Edizione bilingue (italiano/inglese), con i contributi di Aldo Iori e Bettina Della Casa.
Progetto grafico a cura di Marco Zürcher e Sidi Vanetti. Edizioni Casagrande, Bellinzona, 2013.
Ufficio stampa: Benedetta Giorgi Pompilio, tel: +41(0)91 910 4787 / fax: +41(0)91 910 4788 / cell: +41(0)76 384 6535, e-mail: benedetta.giorgi@ti.ch
Conferenza stampa: lunedì 4 febbraio 2013, ore 11.00
Inaugurazione: venerdì 8 febbraio 2013, ore 18.30
Museo Cantonale d’Arte
via Canova, 10, Lugano
Orari: martedì 14–17, da mercoledì a domenica 10–17, lunedì chiuso
Ingresso libero