Robert Rauschenberg
Jean Dubuffet
Cy Twombly
Frank Stella
Andy Warhol
Luca Massimo Barbero
Oltre l'Informale, verso la Pop Art. Oltre 50 capolavori realizzati da protagonisti indiscussi come Robert Rauschenberg, Jean Dubuffet, Cy Twombly, Frank Stella e Andy Warhol. 13 opere provengono dalla Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof. La mostra illustra un momento di svolta della cultura artistica occidentale, attraverso il confronto tra la scena creativa statunitense e quella europea.
A cura di Luca Massimo Barbero
Promosso dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim, giunge al
suo sesto appuntamento il fortunato ciclo espositivo ideato e curato da Luca Massimo Barbero per il
Comune di Vercelli. L’attesa mostra Gli anni Sessanta nelle Collezioni Guggenheim. Oltre
l’Informale, verso la Pop Art sarà ospitata nello spazio Arca di Vercelli dal 9 febbraio al 12
maggio 2013.
Dopo l’esposizione dedicata lo scorso anno a Miró, Mondrian e Calder, quest’anno approdano nella
città piemontese oltre 50 capolavori dell’arte europea e americana degli anni Sessanta del
Novecento, dei protagonisti indiscussi di questa straordinaria stagione, come Robert Rauschenberg,
Jean Dubuffet, Cy Twombly, Frank Stella e Andy Warhol, padre della Pop Art, presente in mostra
con la celebre serie Fiori (Flowers) del 1964. 13 lavori provengono dalla Collezione Hannelore B. e
Rudolph B. Schulhof, recentemente acquisita dalla Collezione Peggy Guggenheim, e saranno
presentati qui per la prima volta al di fuori del museo veneziano.
La mostra intende illustrare al grande pubblico il panorama artistico degli anni Sessanta quale
fondamentale momento di svolta della cultura artistica occidentale, attraverso il confronto tra la
scena creativa statunitense e quella europea. Un dialogo transoceanico tra capolavori assoluti, reso
possibile dalla ricchezza delle Collezioni Guggenheim di Venezia e New York, che nell’individuazione
di parallelismi e scambi permette di cogliere la maturazione di una nuova dimensione della cultura
visiva.
Il 1964 è l’anno del trionfo della Pop Art americana alla Biennale di Venezia, che vede assegnare a
Robert Rauschenberg il Gran Premio per la Pittura, spostando definitivamente il fulcro del sistema
artistico da Parigi a New York. Non è passato nemmeno un anno dall'assassinio di John Fitzgerald
Kennedy a Dallas, il sogno americano si è appena infranto e le opere di Rauschenberg, con una
freschezza inaudita, testimoniano l'inizio di un mondo dove i media e la comunicazione rivestiranno
un ruolo sempre più cruciale, influenzando tutto, dall'arte alla letteratura, al cinema. In quel giugno
del 1964, il riconoscimento unanime che decreta il suo successo crea un grande scalpore, e per la
prima volta l'arte europea perde il proprio predominio culturale sugli Stati Uniti.
Questo passaggio cruciale viene presentato in mostra attraverso i differenti indirizzi via via assunti
dalla ricerca artistica, divisa tra la riduzione pittorica tramite l’impiego di monocromia e nuove
valenze oggettuali e strutturali da una parte, e l’evoluzione della figurazione in un’arte fatta di icone
originali e linguaggi medializzati dall’altra. Il monocromo e la nuova figura tratta da un immaginario
popolare e quotidiano così come le sperimentazioni pittoriche di natura sintetica, quasi concettuale,
diventano le polarità in cui si muovono sia la ricerca americana che quella europea, in una sorta di
complessa convivenza.
La mostra si sviluppa mettendo a confronto tre momenti fondamentali che
ben raccontano l’arte di questi anni. Il primo è rappresentato da una situazione di superamento
dell’arte informale verso nuovi segni e spazi, in cui materia e linguaggio divengono luoghi di una
inedita sperimentazione: qui si confrontano artisti come Dubuffet, Antoni Tapies, Twombly e Mark
Tobey. In parallelo a questa situazione, è presentata l’ipotesi di riduzione espressiva rappresentata
dalle nuove indagini monocrome e spaziali, fondata sulla rarefazione compositiva, il raffreddamento
emotivo, la ridefinizione della pittura nella sua stessa dimensionalità (ad esempio nell’impiego delle
shaped canvas, tele sagomate), ed espressa da autori come Fontana, Enrico Castellani, Stella,
Kenneth Noland, Morris Louis, Agnes Martin e Bice Lazzari.
Il momento culminante della mostra è
infine rappresentato dalla rivoluzione iconica e mediatica che porta a maturazione la nuova
figurazione Pop, fondata sulla reinterpretazione e dissacrazione della tradizione visiva secondo le
coordinate della comunicazione contemporanea: espressa da tendenze quali la Pop Art, e
rappresentata da autori come Jasper Johns, Rauschenberg, Richard Hamilton, Roy Lichtenstein e
Warhol.
Catalogo
Testi a cura di: Francesca Pola, Sileno Salvagnini, Luca Massimo Barbero
Editore: Eventi & Progetti Editore, Biella, www.e20progetti.it
Prezzo di copertina 35, 00 euro, prezzo speciale in mostra 30,00 euro
Ufficio Stampa
SPAINI & PARTNERS Tel. 050310920/36042 www.spaini.it
Guido Spaini guido.spaini@spaini.it
Matilde Meucci 329 6321362 matilde.meucci@spaini.it
Arca ex Chiesa di San Marco
piazza San Marco, 1, Vercelli
Orari:
lunedì/venerdì 8 – 19; sabato e festivi 10 – 20. La biglietteria chiude un'ora prima
Ingresso
Intero comprensivo di audioguida € 9,00
Ridotto comprensivo di audioguida € 7,00
Ridotto comprensivo di audio guida con ticket musei cittadini € 7,00