Gaetano Cunsolo
Silvia Giambrone
nero / Alessandro Neretti
Sergio Racanati
Pietro Gagliano'
Un percorso attraverso diverse forme di resistenza assunte dagli artisti. Le opere di Gaetano Cunsolo, Silvia Giambrone, nero/Alessandro Neretti e Sergio Racanati, sono dispositivi di evasione dalla convenzione e di opposizione al conformismo.
un progetto di Pietro Gaglianò
Gaetano Cunsolo - Silvia Giambrone - nero/Alessandro Neretti - Sergio Racanati
Biagiotti Progetto Arte presenta LA MALA EDUCACIÓN, un percorso attraverso diverse forme di
resistenza assunte dagli artisti in contrasto alla “cattiva educazione” impartita dalla cultura
consumista, dal conformismo, dall’automatismo dell’opinione.
Già nel 1975 Pier Paolo Pasolini avvertiva come i giovani venissero spinti a “vivere il conformismo
aggressivamente”, coltivando le proprie forze con l’obiettivo di apparire il più possibile integrati,
parificati visivamente - attraverso l’abbigliamento e gli status symbol - e intellettualmente
attraverso la condivisione acritica di punti di vista e di desideri.
L’arte è sempre una forma di dissenso, ha l’obbligo di parlare delle proprie posizioni e ha il
potere di dimostrare la forza dell’autonomia dell’immaginazione e della ragione. Il lavoro degli
artisti de LA MALA EDUCACIÓN testimonia un atteggiamento di opposizione al conformismo,
una serie di dispositivi di evasione dalla convenzione imposta dalla società di massa, una
disobbedienza consapevole. Le opere in mostra, tutte realizzate espressamente per questo
progetto, sintetizzano azioni e visioni individuali e personalissime, critiche nei confronti della
tradizione educativa e diffidenti anche verso i movimenti di piazza che caratterizzano la protesta
globale in corso, quasi un antidoto di pensiero obiettivo rispetto alla distorsione degli slogan e a
ogni forma di massificazione.
Gli artisti coinvolti provengono da formazioni fra loro remote, ma condividono un dato anagrafico:
sono nati tutti negli anni Ottanta e hanno vissuto la propria adolescenza nel decennio successivo,
un passaggio storico privo di memorie specifiche e completamente condizionato da quella cultura
politica e sociale che ancora influenza il paesaggio morale e intellettuale italiano.
La mostra, preceduta da attività di laboratorio rivolte a giovani artisti, sarà visibile fino al 13 aprile,
e durante il periodo di apertura sono previsti alcuni appuntamenti collaterali con studiosi e artisti
che presenteranno il proprio punta di vista sui temi della formazione e dell’arte come strumento
di azione civile. Il programma, ancora in via di definizione, comprende un incontro con Julia
Draganovic, un talk di Maria Pecchioli e una performance di Mauro Stagi.
Gli artisti:
Gaetano Cunsolo (1986, vive e lavora tra Firenze e Milano) compone il proprio lavoro di ricerche
estetiche e indagini sull’arte attente all’implicazione dei modelli relazionali e alle connessioni con
la sfera pubblica. Progetti di intervento nello spazio urbano e l’organizzazione di cicli e processi di
coscienza civile si traducono in appunti, performance, video e altre formalizzazioni trasversali
rispetto alla scelta del medium.
Silvia Giambrone (1981, vive e lavora a Roma) sviluppa nel proprio lavoro una serrata analisi di
tensioni sociali che si sintetizzano nel linguaggio e nelle consuetudini delle relazioni. Utilizzando
diversi medium che comprendono la performance, l’installazione e la fotografia, pone il proprio
corpo come spazio di rappresentazione e in modo specifico come prova di una assunzione di
presenza che non ammette deroghe.
nero/Alessandro Neretti (1980, vive e lavora a Faenza) lavora sull’immaginario della
comunicazione di massa, sia essa di origine politica, pubblicitaria o connessa alle proliferazioni
della cultura pop. Inserendo alterazioni e distorsioni nelle immagini e nei testi, l’artista crea una
fibrillazione che ne altera il significato comunemente accettato, fino a rovesciarlo completamente
o a rivelarne sorprendenti interpretazioni.
Sergio Racanati (1982, vive e lavora tra Milano e Bari) indaga dall’interno gli ambienti della
controcultura giovanile addentrandosi nei rapporti irrisolti tra adolescenza e disincanto dell’età
adulta, tra dissacrazione e ingenuità, tra impegno politico e disinteresse, tra l’adesione a modelli
globali e localismi quasi dialettali.
Opening giovedì 21 febbraio, ore 18.00
Biagiotti Progetto Arte
via delle Belle Donne 39/r, 50123, Firenze
dal martedì al sabato h.14.00-19.00