Paesaggi a confronto. La sua personale attitudine nel raccontare e di interpretare il paesaggio si ritrova traslata con il medesimo fascino anche nelle visioni urbane.
Per colui che possiede anche solo nozioni basilari di fotografia le inquadrature e la sintesi, formale e
cromatica, che Franco Fontana ci restituisce con il suo sguardo fotografico hanno influenzato il modo di vedere e
pensare la fotografia di moltissimi professionisti e amatori. Questo succede solo quando si ha a che fare, come nel
caso di Fontana, con scatti di un’indiscussa potenza comunicativa raggiunta tramite un’innata capacità di sintesi
poetica.
Le sue fotografie di paesaggi sono in grado di ricordarci come la Natura non indossi mai un’apparenza mediocre.
La sua personale attitudine nel raccontare e, quindi, interpretare il paesaggio si ritrova traslata con il medesimo
fascino anche nelle visioni urbane. “Per l’occhio attento ogni momento dell’anno ha la sua particolare bellezza e,
guardando lo stesso campo, esso scorge, a ogni ora, un quadro che mai si è visto prima e mai più si vedrà in seguito.”
(Ralph W. Emerson)
Fontana ha affermato che nel suo lavoro cerca di “isolare nello spazio e nel tempo tutto quello che è normalmente
confuso in un’infinità di dettagli. Estrarre pochi elementi essenziali dalla totalità che si presenta all’occhio umano è una delle
mie esigenze interiori: raggiungere un’unità armonica eliminando tutti gli elementi naturali di disturbo.”
Essere in grado di riconoscere, vedere e tradurre personalmente il “miracolo” delle cose e dei momenti comuni è
uno dei maggiori pregi del fotografo modenese.
Sempre Emerson, nel suo splendido saggio “Nature”, scrisse: “sono pochi gli adulti in grado di vedere la natura. [...]
Ama la natura colui i cui sensi interni ed esterni sono ancora autenticamente in sintonia tra loro, colui il quale ha conservato
lo spirito dell’infanzia fin nell’età adulta.” Questa affermazione trova nella figura e nel lavoro di Fontana una perfetta
corrispondenza.
Con “Paesaggi a confronto” Fontana torna ad esporre presso OREDARIA Arti Contemporanee dopo sette anni
da “Estremi urbani”, la sua ultima personale in questi spazi. Dopo numerose mostre in Italia ed all’estero, ricordiamo
l’importante personale “La luz del paisaje” all’IVAM di Valencia nel 2011, il fotografo presenta in questa nuova mostra
diversi scatti inediti. In mostra si affiancano liberamente paesaggi naturali e urbani, fotografie a confronto che
ripercorrono la sua intera carriera dall’inizio degli anni ’60.
Inaugurazione 14 febbraio ore 18
Oredaria Arti Contemporanee
via Reggio Emilia, 22-24 - Roma
mar-sab 10-13 e 16-19.30