Noi, libere energie. Come dimostra l'antologica, gli artisti si inseriscono in un'esperienza astratto-espressionista in chiave naturalistica, per aprirsi poi a una disposizione piu' mentale.
Anche quest’anno la Villa Comunale di Frosinone diventa luogo d’arte a 360 gradi ospitando la terza edizione della rassegna “L’Arte Visiva Contemporanea”. Tra le iniziative la mostra “Noi, libere energie” di Loredana Manciati e Giovanni Reffo. Due personalità diverse che collaborano da anni per diffondere il linguaggio dell’arte nella comunità di Olevano Romano, dove vivono. Quale sia la linea di confine tra sguardo e immaginazione nelle opere esposte, è difficile dire. Sono in apparenza naturalistiche, capaci di rievocare profonde emozioni; in realtà sono materie e cromatismi colti in uno spazio intimistico. Là dove la nostra mente si apre a nuove energie, a nuove sensazioni, a nuove concezioni di noi stessi e della vita. Non sono tuttavia immagini astratte, quelle dei due artisti: sembrano testimoniare una dualistica e dinamica armonia espressiva, tradotta in affascinanti equilibri tra il vedere e il sentire. Le opere della Manciati non tendono ad esprimere realisticamente la vita, né ad interpretarla mimeticamente.
Ne colgono piuttosto l’aspetto ambiguo, in particolare del paesaggio: ambiguo nel senso di indefinibile, inafferrabile e dilatato sul piano percettivo e allo stesso modo straordinariamente evocativo, capace di sensazioni ed echi interni. “Energia libera”, “Onda” “Dialoghi”, sono alcuni dei titoli delle opere, in cui si può cogliere, dentro e oltre i suggerimenti figurativi, una autentica ricerca spirituale. Ciò è particolarmente leggibile nei lavori raccolti nella bellissima serie esposta a Frosinone. Alle opere della Manciati fanno da contraltare quelle di Reffo, complesse e illuminate stratificazioni cromatiche, caratterizzate da trame e stesure pittoriche. L’artista dipinge con successive illuminazioni e riflessi emotivi: segna, incide, elabora cromatismi, rinvenendo tonalità nuove e nuove tecnologie, coinvolgendo una tensione creativa e una pratica espressiva che non sono solo pittoriche. “Afghanistan”, “Dicotomie”, “Il grande albero, il suo spirito” sono i titoli di alcune sue opere, che uniscono elaborazioni tecniche e visive sperimentazioni, percorsi mentali intrecciati a suggerimenti metaforici. L’arte dei due artisti sembra inserirsi in una esperienza astratto-espressionista in chiave naturalistica, ma in realtà supera questi orizzonti stilistici per aprirsi ad una disposizione più mentale, anche se caratterizzata da forte sensibilità visiva. Il segno delle loro opere, anche quando appare rapido e istintivo, non rompe mai, per così dire, l’argine del quadro, ma si compone all’interno della superficie in modo perfettamente misurato. Singolarmente, pur provenendo da due ambiti affatto differenti, trovano in un terreno comune il loro senso profondo, assorbendo in definitiva una dimensione lirica e spirituale della vita. Giuliana Albano
Inaugurazione 15 febbraio ore 18
Villa Comunale
via Marco Tullio Cicerone, 22 - Frosinone
Orario: 10.00-13.00 e 16.00-19.00
Ingresso libero