Waterloove. 3 arazzi e 6 teche (tecnica mista e led), 2 tele e 1 scultura nelle quali Carotti affronta quel che per George Rouault e' il vero flagello della vita: la paura di amare.
a cura di Francesco Santaniello
Prima personale napoletana per l’artista umbro Cristiano Carotti, protagonista Al Blu di Prussia - lo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo diretto da Mario Pellegrino – con “Waterloove” a cura di Francesco Santaniello.
In esposizione, un corpus di 12 opere per lo più di nuova produzione realizzate per la mostra: 3 arazzi e 6 teche (tecnica mista e led), 2 tele e 1 scultura nelle quali affronta quel che per George Rouault è il “vero flagello” della vita: la paura di amare. Di qui la scelta del titolo, “Waterloove”, che in un gioco di parole e di lettere richiama e intreccia il tema dell’amore con la grande disfatta napoleonica. E che significa, come scrive il curatore Francesco Santaniello nella presentazione della rassegna, davvero tante cose: una metafora della battaglia che ogni uomo, in quanto essere pensante e senziente, deve combatte affinché la sua vita non sia uno spettacolo da ammirare, ma una fattiva esperienza, compresa tra gli estremi della ragione e dell’istinto; un attacco al romanticismo più melenso, al falso e vacuo sentimentalismo e all’effimera apparenza cui fa riferimento l’immagine simbolo della mostra (la gondola armata di I love the smell of napal in the morning); un inno alla liberta e al coraggio di chi è disposto a lottare per seguire un ideale, qualunque esso sia, giusto o sbagliato come fanno i No Global, gli Indignados e gli ultras degli stadi.
Per l’Ufficio Stampa,
Paola De Ciuceis
Vernissage Mercoledì 20 Febbraio 2013, ore 18-20,30
Anteprima stampa martedì 19 Febbraio - ore 12
Al Blu di Prussia
via Gaetano Filangieri, 42 - Napoli
mar-ven 16.30-20, sab 10.30-13 e 16.30-20